Il grande violinista russo-cremonese Sergei Krylov sul suo profilo personale condanna l'aggressione militare in Ucraina
In giorni nei quali il dibattito fra contaminazioni fra Musica e Politica è aperto, qualcuno prende posizioni. Già nei giorni scorsi a contrapporsi al silenzio di Valerij Gergiev è stata la sua pupilla Anna Netrebko, soprano fra i più importanti della scena lirica internazionale, con una ferma condanna all’invasione di Putin in Ucraina.
Poche ore fa il maestro Sergej Krylov ha deciso di dire con decisione il proprio no alla guerra. Lo ha fatto in inglese sul suo profilo personale .
“Sono profondamente scioccato dalla brutale violenza dei tragici eventi di questa settimana e mi oppongo e condanno fermamente l'aggressione militare. In quest'ora buia prego per la pace, perché finiscano gli insensati spargimenti di sangue e le sofferenze degli innocenti. Con tutto il cuore spero che la pace venga ristabilita al più presto. Questa guerra deve essere fermata immediatamente. NO GUERRA!!”
Krylov da sempre è considerato cremonese anche se nato a Mosca nel 1970 da una famiglia di musicisti già bambino prodigio con il suo violino a soli 6 anni effettua il suo primo concerto in pubblico, dopo il conservatorio nella capitale russa sotto il Torrazzo ha seguito i corsi di specializzaione alla Stauffer con Salvatore Accardo. Da anni incanta platee di tutto il mondo con la sua arte sublime. La sua ultima esibizione cremonese al Museo del Violino risale al 13 novembre scorso, e il talentuoso violinista aveva presentato un programma di incredibile difficoltà con arte e tecnica “aliena”. Orgoglio cremonese nel mondo, ha conseguito successi internazionali esibendosi in tutto il globo.
Nonostante viva in Russia, l’eclettico violinista ha ugualmente deciso di dire la sua.
Abbiamo sentito molteplici visioni fra chi ritiene che i musicisti dovrebbero pronunciarsi spontaneamente, e chi invece auspica un confine da non superare fra arte e politica.
Krylov si pone senza indugi contro la violenza russa, dando un importante segnale alla comunità internazionale, oltre che ai propri concittadini cremonesi.
le foto sono di Danilo Codazzi
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