Il Vescovo a don Giulio Brambilla: «Non ti dico buon lavoro, ma buon divertimento!» Nel pomeriggio monsignor Napolioni ha presieduta la Messa di insediamento del nuovo parroco di Cristo Re
Neanche cinque chilometri separano il quartiere Po da quello dell’Ospedale, la chiesa di Cristo Re da quella della Beata Vergine di Caravaggio, pur se ai due estremi di Cremona. Una breve distanza che segna però un confine tra il passato e il futuro di don Giulio Brambilla che, dopo essere stato per dieci anni parroco “della Beata”, nel tardo pomeriggio di domenica 17 settembre ha fatto il suo ingresso come nuovo parroco di Cristo Re.
La celebrazione presieduta dal vescovo Antonio Napolioni è stata un vero e proprio passaggio di testimone tra le due comunità, presenti numerose così come la delegazione di suore e religiosi che ha voluto esprimere in questo modo il proprio affetto e la riconoscenza per il servizio come delegato episcopale per la Vita consacrata che don Brambilla ha svolto per 17 anni.
La celebrazione di insediamento ha avuto inizio alle 18.30, anticipata sul sagrato dal saluto dell’Amministrazione comunale. Il sindaco Gianluca Galimberti, affiancato dall’assessore Luca Burgazzi in qualità anche di parrocchiano di Cristo Re, ha voluto esprime tre grazie: al vescovo Napolioni «per quel che è e rappresenta»; alla comunità, sottolineando il suo essenziale ruolo in tanti campi di interesse anche civile, come l’educazione, la carità, la formazione, lo sport o la cultura; e, infine, al nuovo parroco, quale «segno di speranza» nella sua scelta di una vita al servizio degli altri.
In chiesa, quindi, è iniziata la Messa, solennizzata dai canti del coro parrocchiale per l’occasione arricchito di ulteriori voci e accompagnato da alcuni ottoni oltre che dall’organo.
Una celebrazione iniziata con i gesti tipici dell’insediamento dei parroci: la lettura del decreto di nomina da parte del vicario zonale don Pietro Samarini, l’invocazione dello Spirito, l’aspersione dei fedeli, l’incensazione dell’altare e il saluto di una rappresentante della parrocchia, che ha voluto anzitutto ricordare l’anno speciale vissuto dalla comunità che ha visto il proprio parroco consacrato vescovo e uno dei giovani della comunità ordinato sacerdote. Segni della «manifestazione della grazia di Dio» come ora l’inizio del ministero del nuovo parroco e insieme a lui del collaboratore Giovanni Battista Aresi. A loro la richiesta di poter essere aiutati a tornare all’essenziale, tenendo sempre fisso lo sguardo sul Signore, «per mettersi sulle sue tracce, incontrarlo e seguirlo». Ma ai due sacerdoti è stato chiesto di essere prima di tutto loro stessi uomini di fede e testimoni, capaci così anche di «confermare la nostra fede». Nel desiderio di un cammino da fare insieme, nello stile del Sinodo.
Quale segno di benvenuto a don Brambilla è stata donata la casula verde che ha inaugurato proprio nella sua prima Messa a Cristo Re, insieme alla copertina del Breviario realizzata da alcuni scout della parrocchia e regalata a entrambi i sacerdoti.
Al centro dell’omelia del Vescovo – legato a don Brambilla per il servizio di delegato episcopale per la Vita consacrata, oltre che perché accomunati nella classe del ’57 – il tema del perdono. Perdono che si riceve, ma che anche deve essere «messo in circolo». «Non c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza perdono», ha detto mons. Napolioni citando il titolo del messaggio per la Giornata della pace del 2002. «Perdonare – ha sottolineato ancora il Vescovo – che non è qualcosa di eroico», come «ogni famiglia va avanti di perdono quotidiano». E proprio sottolineando la bellezza di una ferialità che è quartiere e vicinato, Napolioni ha espresso la bellezza riscontrata nelle comunità in occasione di questi primi ingressi dei parroci. «Buon divertimento!», è stato quindi l’augurio rivolto a don Brambilla. «Non ti dico buon lavoro. Ti dico: godi il Vangelo insieme a questi fratelli e sorelle, che non hanno bisogno di grandi organizzatori. Ne fanno già tante di cose e don Pierluigi sa benissimo come fare. Qui non è una “baracca da mandare avanti”, ma è una vita da far scorrere. E ben venga un padre saggio, paziente, disponibile, che sorride, che va incontro a chi ne ha bisogno, prima di giudicare ascolta, e che permetta allo Spirito di passare anche attraverso la nostra piccolezza».
Tra i diversi sacerdoti concelebranti il vicario parrocchiale don Pierluigi Fontana (che ha ricoperto il ruolo di amministratore parrocchiale nell’attesa del nuovo parroco dopo la partenza del vescovo Trevisi), mons. Carlo Rodolfi (che ha aiutato per le celebrazioni in questi mesi), don Mario Aldighieri (residente in parrocchia) e don Davide Schiavon (vicario della Beata Vergine di Caravaggio, che anche lui lascerà per un nuovo incarico come parroco), presenti insieme ad altri amici preti e al diacono permanente Flavio Carli di Cristo Re.
Prima della fine della Messa il saluto di don Brambilla, con tanti grazie e il commosso saluto agli amici che lo hanno accompagnato e alle comunità vecchie e nuove.
La serata è continuata in oratorio con un buffet e un momento di festa, occasione per don Brambilla per salutare quanti hanno condiviso con lui gli ultimi anni di cammino e iniziare a conoscere quelli con cui sarà chiamato a percorrere i futuri passi. (www.diocesidicremona.it)
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