Inquinamento Tamoil, per il Comune non c'è necessità di cambiare strategia. Bissolati infuriata

Nonostante i rilievi effettuati nei mesi scorsi dalla Canottieri Bissolati, che mostrano chiaramente come vi sia ancora una presenza massiccia di idrocarburi nei terreni esterni alla Tamoil, il Comune non intende intervenire sul procedimento amministrativo di ripristino in atto dal 2011. In altre parole, si ritiene sufficiente quanto messo in atto sino ad ora.

Questo, in estrema sintesi, quanto emerso dall'incontro di questa mattina in Comune tra i vari soggetti coinvolti dall'iter: oltre alla Bissolati, Comune, ATS, Arpa, Tamoil. Si tratta, in sostanza, della prosecuzione della conferenza dei servizi avviata nei mesi scorsi a seguito dei rilievi effettuati dalla Bissolati.

"Su 5 piezometri - spiega Maurilio Segalini, presidente della Canottieri Bissolati - 4 hanno evidenziato la presenza di surnatante. Come diciamo ormai da tempo, la barriera idraulica non funziona ma nonostante questo stamattina la dirigente del Comune Mara Pesaro ci ha detto che si procederà così, senza cambiare".

Rincara la dose l'avvocato Pietro Gennari, uno dei legali che assistono la Bissolati: "Le nostre istanze non sono state accolte. Il piano di contenimento realizzato per evitare che l'inquinamento uscisse dalle aree Tamoil risale al 2011. Che la barriera non funzioni è noto dal 2013. Le ultime indagini da noi commissionate dimostrano la presenza di idrocarburi. Secondo noi tutto questo è motivo per ripensare l'intervento in atto. Secondo l'ente no".

"Non si capisce perché - aggiunge Gennari - davanti a fatti nuovi come le ultime analisi e a fatti consolidati si preferisca proseguire sulla vecchia strada. Il Comune non ne vuole prendere atto. Ma noi siamo pazienti e non intendiamo mollare la presa".