20 aprile 2025

L'ex sindaco di Crema Claudio Ceravolo, nell'indifferenza generale, in prima linea nel Sudan devastato dalla Terza Guerra Mondiale a pezzi. Oltre 12 milioni di profughi

 Ex sindaco, o meglio è stato il miglior sindaco di Crema degli ultimi 20 anni, persona impegnata, medico e bella persona del fare, Claudio Ceravolo, dal 1981 è  volontario in Africa con la Ong Coopi, associazione benefica oggi, ad onor del vero, da lui presieduta. 

Purtroppo il Sudan, terzo paese più grande dell'Africa, è dilaniato da una guerra civile tra il capo dell'esercito sudanese (Fas), il generale Abdel Fattah Al-Burhan, e il generale Mohammed Hamdan Dagalo, leader dei paramilitari delle Rsf. Il conflitto è iniziato esattamente due anni fa – il 15 aprile 2023 – e ha causato finora oltre 150mila morti e più di 12 milioni di sfollati interni o rifugiati nei paesi vicini come Egitto, Libia, Ciad, Repubblica Centrafricana, Etiopia e Sud Sudan. Secondo l'Onu e l'Unione Africana, si tratta della peggiore crisi umanitaria al mondo. Entrambi gli schieramenti sono accusati di atrocità e crimini di guerra. E purtroppo in pochi, parlano di questi stermini e pochissimi si attivano per aiutare il Sudan. Tra chi fa c'è comunque Ceravolo, con la sua associazione, in prima linea ad aiutare i poveri sudanesi che scappano dai massacri.

Dopo due anni di combattimenti le Fas di Al-Burhan hanno il controllo del nord e dell'est del paese, mentre le Rsf sono asserragliate in alcune aree del sud e hanno il quasi totale controllo dell'ovest, nella regione del Darfur. Dopo che l'esercito ha riconquistato a marzo la capitale Khartoum, le Rsf hanno intensificato i combattimenti verso El-Fasher – capoluogo del Darfur settentrionale con circa 2 milioni di abitanti – assediata dal maggio 2024. Intervistato, dall'Osservatore Romano nei giorni scorsi, così ha parlato Claudio Ceravolo: "Quello che sta avvenendo in Sudan è uno degli esempi più calzanti di quella che Papa Francesco definisce la terza guerra mondiale a pezzi. Prima della guerra operavamo nel Paese con progetti sostanzialmente di sviluppo agricolo, di sicurezza ambientale e di empowerment femminile, però – nota con rammarico Ceravolo - tutti questi progetti sono stati spazzati via dalla guerra e dal 15 aprile 2023 non facciamo altro che assistenza di primissimo livello e primissima urgenza per aiutare le popolazioni stremate dalla guerra".

Secondo dati concordanti di diverse agenzie Onu, dallo scoppio della guerra due anni fa, in Sudan oltre 12 milioni di persone risultano sfollate e tra queste quasi 4 milioni hanno cercato rifugio oltre confine, in paesi come Egitto, Ciad e Sud Sudan, che già affrontano forti pressioni umanitarie. Quasi un terzo della popolazione sudanese è sfollato e la metà di loro sono bambini.

Stefano Mauri


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