21 febbraio 2022

La Breast Unit di Cremona diventa un caso regionale: Degli Angeli (M5S) incalza l'assessore Moratti. Anche la Cgil prende posizione

Il “caso” della Breast Unit (Area Donna) di Cremona è arrivato anche in Regione Lombardia. Sulle difficoltà della Breast Unit dell'ospedale lamentate da moltissime concittadine, il consigliere regionale Marco Degli Angeli (Movimento 5 Stelle) la scorsa settimana (il 16 febbraio) ha presentato una richiesta di accesso agli atti indirizzata a Letizia Moratti, Assessore al Welfare di Regione Lombardia, a Giovanni Pavesi, Direttore generale Welfare di Regione Lombardia, e ad Alessandro Fermi, Presidente del consiglio regionale della Lombardia.

Degli angeli era già intervenuto su questo tema nei mesi scorsi, ma ora, a fronte del tornare alla ribalta del problema, ha deciso di tornare alla carica. “Avevo già lanciato l'allarme in consiglio in novembre – spiega Degli Angeli –. Ho letto in aula, durante la discussione della riforma Sanitaria, le lettere delle pazienti preoccupate che mi avevano scritto per portare le loro testimonianze e preoccupazioni sulla dismissione di Area Donna”.

Nei giorni scorsi, Degli Angeli ha depositato la richiesta di informazioni e documentazione alla Regione. “Formulo la presente – scrive il consigliere nell'atto ufficiale – in qualità di consigliere regionale della Lombardia al fine di avere un aggiornamento in merito alla “Breast Unit” dell’ospedale di Cremona. Mentre gli screening mammografici hanno subito un drastico calo in tutta la Lombardia, a Cremona, stando a notizie apparse per mezzo stampa, la situazione si sarebbe aggravata per il fatto che “la Breast Unit ha perso la gran parte del personale”. La presente richiesta di informazioni e contestuale richiesta di accesso agli atti tiene quindi conto dell’interesse generale che lo scrivente Consigliere Regionale persegue nell’esercizio delle sue funzioni istituzionali”.

Il consigliere pone quindi tre precise domande all'assessore Moratti. La prima: “Specificare, facendo riferimento alla data odierna, 16 febbraio 2022, a quanto ammonta il personale medico sanitario destinato alla Breast Unit di Cremona”.

Seconda richiesta: “facendo riferimento al periodo di tempo compreso tra l’1/1/2015 e il 16/02/2022, specificare se ci sia stato un eventuale decremento o incremento del personale medico sanitario destinato al sopra detto reparto. Quantificare quindi, per ogni anno preso in esame, l’eventuale variazione positiva o negativa”.

Ultima richiesta: “Specificare quale sia lo stato dell’arte del Cancer Center di Cremona, struttura paventata in periodo pre pandemico con l’obiettivo di raggruppare i reparti di oncologia, ematologia, Breast Unit e Radioterapia in un unico Dipartimento oncologico”.

LA CGIL - Nel frattempo, sulla vicenda interviene anche la Cgil di Cremona attraverso una nota stampa della Segreteria, a firma di Maria Teresa Perin ed Elena Curci. “Abbiamo appreso dalla Stampa Locale - scrive la Cgil - che l’ASST di Cremona ha iniziato a “riorganizzare" il servizio di Area Donna; al suo posto un Cancer Center pensato per “rilanciare e riunificare le risorse“. Se abbiamo capito bene, quindi, le donne affette da tumore alla mammella saranno seguite e curate insieme a tutti gli altri malati oncologici: stessa degenza, stessa sala cui sottoporsi a chemioterapia, stessi percorsi, insomma. Non mettiamo assolutamente in discussione l’alta professionalità di tutti gli operatori che contraddistingue il reparto oncologico del nostro ospedale, ma vogliamo invece porre l’attenzione sulle caratteristiche e sull’alto valore aggiunto che da tantissimi anni ha contraddistinto la nostra Area Donna. Nel 2017 la Breast Unit di Cremona ha ottenuto per la prima volta la Certificazione EUSOMA (European Society of Breast Cancer Specialist) e ad oggi sono solo 20, su 140, le Breast Unit italiane che hanno ottenuto tale certificazione. Centinaia e centinaia di donne cremonesi (e non solo cremonesi!!) da tantissimi anni hanno trovato in Area Donna, proprio grazie alla sua equipe multidisciplinare dedicata, un percorso di cure e di attenzioni individuali che hanno reso il comunque sempre doloroso percorso di cura meno complicato, più umano e davvero a misura di donna. Siamo convinti che Area Donna di Cremona sia l’ espressione di una buona Medicina di Genere e pertanto chiediamo con forza che Regione Lombardia e ASST Cremona rivedano le decisioni assunte, decisioni che temiamo siano legate all’ennesimo risparmio sulla sanità pubblica, e mantengano l’U.O. così come è stata pensata e costruita negli anni (anche con il sostegno economico del privato sociale e non, forse è bene ricordarlo). CGIL Cremona, insieme a Collettive 365 – Donne Cgil Cremona, non lascerà nulla di intentato e, se necessario, organizzerà, insieme ad altri soggetti, azioni pubbliche affinché sia mantenuta intatta questa eccellenza sanitaria pubblica”.

f.c.


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commenti


Busi Elda

22 febbraio 2022 07:49

Si fanno queste assurde riduzioni di servizi che erano una eccellenza per risparmiare e rifare un nuovo ospedale senza medici? È una vergogna!