La Fiab prende posizione sulla ciclabile di via Giuseppina: segnalate 24 criticità al Comune con descrizione e immagini
Ventiquattro criticità puntualmente descritte e documentate con foto. E' così che si chiude il documento redatto dalla Fiab (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) di Cremona trasmesso il 3 marzo al Comune, in particolare al dirigente dei Lavori Pubblici, al responsabile della progettazione infrastrutture e all'assessore alla Mobilità Sostenibile, Simona Pasquali.
Con il documento la Fiab prende posizione sulla nuova ciclabile di via Giuseppina dopo aver fornito (novembre 2020) i suoi consigli al Comune. Consigli disattesi, dal momento che la Fiab, tra le varie cose, suggeriva due ipotesi. La prima: “Sul marciapiede realizzare un promiscuo puro, cioè senza riga di separazione tra ciclisti e pedoni, al fine di vincolare i ciclisti “tartaruga” a dover rispettare i pedoni in ogni momento in quello spazio e comunque permettere la bidirezionalità sul marciapiede”. La seconda, “A bordo carreggiata tracciare le corsie ciclabili monodirezionali come da nuovo aggiornamento del CDS inserito con il DL semplificazioni”.
Ad ogni modo, precisa ora la Federazione, “Ora che la nuova ciclabile di Via Giuseppina è finita, dopo un sopralluogo, ovviamente in bicicletta, per testare sul campo la funzionalità dell’opera, ci permettiamo di sottoporre alla vostra attenzione una relazione dell’Area Tecnica di FIAB Cremona”.
Sull’impostazione generale del progetto, osserva la Fiab nel documento firmato dal presidente Piercarlo Bertolotti e redatto dall'area tecnica della federazione (Filippo Bonali, Michele Bonezzi, Alessio Zapparoli), “non intendiamo tornare in quanto ci eravamo già espressi nei colloqui avuti con i tecnici PRIMA dell’approvazione del definitivo, comunicati al protocollo con pec in data 12 novembre 2020, e incontri PRIMA della stesura dell’esecutivo con ampia documentazione a sostegno. Durante lo svolgersi dei lavori avevamo già segnalato alcune problematiche e ringraziamo per avervi posto rimedio in parte o totalmente, segno evidente che le nostre fossero osservazioni sensate".
Capitolo note dolenti: “Dobbiamo, però, far notare che se fosse stato programmato un sopralluogo congiunto in bicicletta si sarebbe forse evitato di rompere l’asfalto dopo averlo già pitturato, così come altri dettagli che un ciclista non sono assolutamente da sottovalutare. Continuiamo a sostenere che la realizzazione vada seguita anche da test sul campo svolti rigorosamente in bicicletta, per poter vivere l’andatura del ciclista urbano e capire dove e come si presentino ostacoli che invece un pedone non affronterebbe mai”.
"Ad oggi - si legge ancora nella nota - rileviamo ancora persone che pedalano in strada, e riteniamo che non sia tanto per il fatto che non vedano la ciclabile, ora più che mai evidente, bensì per il concetto da noi espresso a suo tempo per cui in una strada di tale tipologia possa esserci spazio per il ciclista “lepre” più veloce nel suo tragitto casa-lavoro, e per il ciclista “tartaruga” che con calma resta sul marciapiede nel suo breve spostamento di quartiere. La soluzione tipologica era già stata esemplificata lungo la Via Emilia a Reggio Emilia, da progettisti di fama nazionale in una strada di ben altra importanza rispetto alla Via Giuseppina”.
E se “a livello di modifiche progettuali apprezziamo la scelta di aver difeso i marciapiedi con paletti laddove non erano presenti scaffe per il parcheggio auto, aumentate rispetto al passato”, al contempo, annota la federazione, “riscontriamo che tale scelta, osteggiata in passato nel resto della città, forse dovuta ad un cambio di prospettiva negli uffici, potrebbe essere adottata anche in altri luoghi strategici della città dove i marciapiedi vengono letteralmente costantemente usurpati dalle auto, a scapito soprattutto dei pedoni. Allo stesso modo, finalmente, si è potuta vedere la colorazione di una pista, che a quanto pare, come da noi sostenuto anche in passato, non è difforme rispetto alla normativa. Altre soluzioni che poi in seguito indicheremo ci paiono delle forzature o dei cambi di progetto di cui non conosciamo la motivazione”.
Durante i colloqui del 2020, ricorda poi la Fiab, “ci era stato riferito che si sarebbe messo mano anche alle problematiche del tratto Villetta-Ospedale, ma riscontriamo che segnaletica orizzontale e verticale non sono state toccate e ciò avrebbe permesso di dare uniformità e continuità all’opera”.
Conclude quindi la Fiab: “Speriamo che questo documento non rimanga letto per metà come le segnalazioni sulle 4 piste POR-FESR che con vari piccoli dettagli sistemati avrebbero potuto essere migliorate a livello di percorribilità. Riteniamo che l’Amministrazione dovrebbe dotarsi di un vero Ufficio per la Mobilità Ciclistica, che possa seguire tutti questi piccoli aspetti che altrimenti durante e dopo i progetti spesso non vengono affrontati e finiscono nel non poter essere più ripresi per vari motivi”.
LE CRITICITA' - Queste alcune delle 24 criticità segnalate dalla Fiab in calce alla relazione:
- Palo pericoloso per due motivi, è in mezzo alla ciclabile da tanti anni e perché il cartello rettangolare è troppo bassa quindi urtabile con la testa quando si passa in bici. Serve almeno un segnale di ostacolo sul palo se non possibile alzare il cartello.
- Alla fine di via Giuseppina, prima della rotonda per l'ospedale: avevamo segnalato questo pericolosissimo gradino che non si è voluto rettilineizzare in fase di lavori probabilmente per non spostare la caditoia, ma in certi casi non vi è altra scelta, non si può rischiare di lasciare un potenziale inciampo in tali condizioni.
- In un tratto la ciclabile è su due livelli a causa del fondo sfalsato. Il fondo è in generale molto sconnesso ed è presente un "gradino" pericoloso per la stabilità in chi transita in bicicletta.
- In alcuni attraversamenti pedonali di largo Priori non sono più visibili le strisce. Mancano i cartelli bifacciali di attraversamento pedonale.
- Nel tratto prossimo all'ospedale che si dirige verso l'attraversamento semaforico sono presenti diversi buchi, ex sede di paletti o archetti, alcuni abbastanza profondi, che rendono sconnesso il manto stradale e pericoloso per eventuali monopattini.
- Sul tratto iniziale di via Buoso da Dovara: Riguardo a questo tratto “contestato” di pista ciclabile. E’ una pista o una corsia? Se è una corsia non necessità di segnaletica verticale quindi si eviterebbero ben 2 cartelli nella selva di cartelli già presenti, se invece è una pista ciclabile necessita di riga gialla a terra a fianco della riga bianca. La colorazione rossa non è vincolante ma in questo caso è stata utile per evidenziare uno spazio dove non dovrebbero parcheggiare le auto perché, a quanto pare, il cartello divieto di sosta e fermata non basta.
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commenti
Roberto Regonelli
6 marzo 2022 13:43
Quante chiacchiere inutili, quando i problemi, sono ben altri. Che schifo.