23 febbraio 2022

La giunta delle ciclabili non rinnova l'accordo con la Fiab da oltre un anno: la convenzione è scaduta nel dicembre del 2020 ma ad oggi tutto tace

Mentre sembra placarsi la polemica attorno alla nuova ciclabile di via Giuseppina e mentre per un recente report di Legambiente, la città di Cremona è seconda in Italia per metri di ciclabili ogni 100 abitanti, stupisce un poco un dato di fatto sino ad ora passato inosservato. La convenzione tra il Comune e la Fiab Cremona (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) è scaduta da oltre un anno e ancora non si è provveduto al rinnovo. La convenzione tra l'amministrazione e l'associazione (aderente a FIAB Onlus) è volta alla “promozione della bicicletta a Cremona” e alla promozione di “tutto ciò che sia utile per migliorare la mobilità dolce a Cremona”.

Ebbene, la convenzione risale al 2018 e, stando a quanto si legge nella determina dirigenziale con la quale è stata approvata, “La convenzione ha durata e validità dalla data di sottoscrizione sino alla scadenza del 31 dicembre 2020”.

L'accordo è dunque scaduto da oltre un anno ma ad oggi nessun rinnovo è ancora intercorso tra l'associazione e il Comune di Cremona. E sì che è noto a tutti che, almeno durante il primo mandato della Giunta Galimberti, tra la Fiab e l'amministrazione c'era un notevole feeling. Come mai allora dalla scadenza della convenzione sono decorsi più di dodici mesi e non si è rinnovato l'accordo? Dalla Fiab nessun commento, ma l'atto scaduto è pubblico e accessibile a tutti.

La convenzione, oltretutto, rappresentava per il Comune uno strumento utile, dal momento che in base all'accordo la FIAB metteva a “disposizione persone e competenze” per svariate finalità. Tra queste, come si legge nel documento, la consulenza tecnica “per la realizzazione di infrastrutture e servizi della mobilità ciclistica”, oppure “attività di promozione della mobilità ciclistica presso le scuole del territorio”, “monitorare i furti di biciclette ed i loro ritrovamenti e promuovere campagne per il contrasto del furto; gli incidenti in cui siano coinvolti i ciclisti, le piste ciclabili”, “attuare iniziative rivolte a sensibilizzare i cittadini ai rtemi della sicurezza e del rispetto delle regole”, impegnarsi nella “promozione del cicloturismo”, “intervenire per il miglioramento della mobilità dell'utenza ciclopedonale attraverso progetti singoli o strutturati”, “realizzare studi di fattibilità di percorsi/itinerari cicloturistici anche di interesse sovra comunale, con il relativo calcolo delle ricadute economiche sul territorio” e molto altro ancora.

Insomma, una serie di azioni che la giunta che indubbiamente verrà ricordata soprattutto per le piste ciclabili avrebbe tutto l'interesse a portare avanti. Eppure, dal 31 dicembre del 2020 l'accordo non è più stato rinnovato.

f.c.


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commenti


Nessuno

23 febbraio 2022 17:38

Questa è proprio bella. Grazie CremonaSera, che ci regalate queste perle taciute altrove!

Pasquino

23 febbraio 2022 18:34

Tacciono coloro che direttamente o indirettamente appoggiano questa giunta di incapaci

Enrico Bresciani

23 febbraio 2022 18:33

Credo che abbiano anche, a titolo completamente gratuito, l'uso della sede di piazza Roma e le relative utenze, si rimette in discussione anche questo?

Daniro

24 febbraio 2022 09:23

In una Città che poco o nulla ha fatto e fa per ridurre e mitigare il traffico veicolare, non foss'altro perché inquinatissima, che butta risorse per "ciclabili" come quella di via Giuseppina (adesso non c'e spazio sufficiente ne per le bici ne per i pedoni con un percorso ad ostacoli con parcheggi e passi carrai), non si capisce la logica di questa consulenza. Se Cremona dispone di piste ciclabili esterne di buona qualità, i problemi iniziano proprio nell'area urbana dove maggiore è la necessità di disporre di ciclabili sicure, zone car free e aree di mitigazione del traffico. Credo che il report di Legambiente si riferisca solo allo sviluppo chilometrico della rete ciclabile non certo alla qualità ne all'utilizzo.

Nessuno

24 febbraio 2022 11:22

Il traffico privato incide solo per il 15% sull'inquinamento dell'aria in Lombardia, fonte LegaAmbiente. Una percentuale destinata poi a ridursi sempre di più con la diffusione delle auto elettriche ed ibride.

Ricordiamo che nel 2020 (anno del lock-down) c'erano più giorni di sforamento della soglia di criticità dell'aria che nell'anno precedente. Non perpetuiamo le fake news, per favore. Le fonti di inquinamento sono ben altre.

Teresa

24 febbraio 2022 14:36

Sono d'accordo