21 maggio 2024

Nuovo allevamento intensivo di polli a Grontardo, cittadini preoccupati. Il caso scoppia sul web. Intervista con Giulia Innocenzi (Food for Profit): “Autorizzare impianti come questo è follia"

Questa terra ha dato e sta dando tanto. Troppo. Quanto ancora si vuole spingere sull'acceleratore che porterà il Cremonese (e la Lombardia) a divenire una landa invivibile, ammorbata da ogni genere di veleno? Quanto ancora vogliamo rischiare in termini di ambiente, salute e pericoli derivanti da insediamenti produttivi, allevamenti intensivi con annesse emissioni e rischi di contaminazione da virus (l'aviaria in primis)?

Eppure qui, ad onta dei proclami della politica locale e a dispetto di gruppi ambientalisti e comitati (uno su tutti, il comitato BiometaNO), qui si incalza. Si procede sulla via dello sviluppo non sostenibile. Ne è prova l'ennesimo allevamento intensivo di galline ovaiole in via di ultimazione a Grontardo. Una struttura che, nel suo complesso, ospiterà circa 150 mila capi. Proprio a Grontardo, dove poco più di due anni fa è stato identificato il primo focolaio di aviaria nel Cremonese. 

Era il novembre del 2021, a Levata di Grontardo scattò l'allarme che ha poi comportato l'abbattimento di quasi 60 mila capi e l'istituzione di una zona di protezione. “La situazione – questo quanto riportato sui giornali locali nel novembre 2021 – sta evolvendo in modo molto pesante e il Dipartimento veterinario dell’Ats ha già avviato un’indagine epidemiologica in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico, in attesa di una genotipizzazione del virus”. 

Si tratta di un’epidemia strana – ha spiegato nell'occasione il dottor Maurilio Giorgi, direttore del dipartimento veterinario dell’Ats – diffusa molto in Veneto, di cui questo sarebbe il primo focolaio in provincia di Cremona”.

Evidentemente quell'avvertimento non è stato colto ed è notizia di questi giorni che un nuovo allevamento intensivo è in via di ultimazione. A renderlo noto sui suoi seguitissimi canali social è stata, un paio di giorni fa, Giulia Innocenzi, giornalista e attivista che ha prodotto servizi anche per “Report”. Tanto per intenderci, Innocenzi (insieme a Paolo D'Ambrosi) è la giornalista che ha realizzato il documentario “Food for Profit”, l'inchiesta che mostra il collegamento tra l’industria della carne, le lobby e il potere politico.

La connessione tra l'allevamento intensivo e l'inquinamento è acclarata. Basti pensare che in diverse occasioni, tanto il candidato sindaco Andrea Virgilio quanto l'ex parlamentare Luciano Pizzetti hanno confermato apertamente che le fonti dell'inquinamento che fa di Cremona la seconda città più inquinata d'Europa (dati dell'Agenzia Ambientale Europea diffusi nel 2021) dipendono dalla conformazione geografica, dal traffico, dai riscaldamenti, dall'agricoltura e dall'industria.

Il video pubblicato da Giulia Innocenzi è già più che esplicativo, ma abbiamo voluto contattarla di persona per avere ulteriori ragguagli.

Giulia, nel video parli di un allevamento intensivo enorme, su due piani, uno dei quali già in funzione. Come sei venuta a conoscenza di questo insediamento?

Abbiamo ricevuto alcune segnalazioni dai cittadini che vedevano la struttura e volevano saperne di più. Ci siamo documentati e abbiamo condotto un'indagine nei giorni scorsi. Quello che è emerso è quello che descrivo nel video.

Nel tuo video parli della Regione e degli Enti Locali per quanto attiene alle autorizzazioni. Ci sono altri organismi interessati in questi casi?

Sì, la Regione autorizza gli impianti, poi ci sono l'ATS, l'Arpa per quanto riguarda l'aspetto ambientale e, da quello che sappiamo, anche Provincia e Comune dovrebbero essere coinvolti nell'iter.

Come è possibile che nessuno si ponga il problema dell'impatto di impianti di questo genere nella città più inquinata in Italia? Soprattutto, qual è l'impatto di strutture come questa sul territorio?

E' una situazione inquietante. Gli allevamenti producono grandi quantitativi di ammoniaca, una sostanza pericolosa perché si unisce alle polveri sottili, alle Pm 2.5 in particolare, creando un grave pericolo per le vie respiratorie.

Pensa che ormai anche diversi politici qui parlano apertamente dell'agricoltura come fonte di inquinamento, dopo la conformazione geografica, i riscaldamenti e il traffico.

E' un paradosso. Proprio a fronte della conformazione geografica della Lombardia è necessario ripensare il modello produttivo e le attività inquinanti non dovrebbero essere autorizzate. I primi a chiederlo sono gli abitanti, che non vengono coinvolti nel processo decisionale, come dimostra il caso di Grontardo. Non per niente sono proprio i cittadini che ci hanno chiamato.

Sempre nel video parli del pericolo aviaria. Due anni e mezzo fa proprio a Grontardo è stato individuato un focolaio...

L'aviaria è uno dei pericoli principali sul quale gli scienziati lanciano l'allarme. Negli Stati Uniti l'aviaria ha colpito anche gli allevamenti di bovini e si è trasmessa al latte. Gli scienziati ci dicono che questa può essere la prossima pandemia e senza dubbio un allevamento intensivo di polli e galline può rappresentare un potenziale focolaio in grado di far fare il salto di specie del virus. Ricordiamoci che l'aviaria ha un tasso di letalità molto alto. “Giocare” con queste situazioni è pura follia.

Tra non molto si voterà per le Europee. L'Europa può fare qualcosa a fronte di questa situazione?

Assolutamente sì. In primo luogo può ridurre i sussidi pubblici agli allevamenti intensivi. Si tratta di lauti sussidi. Proprio per questo i cittadini possono fare molto, possono ad esempio scegliere candidati che abbiano a cuore questi temi. Suggerisco di consultare il sito https://voteforanimals.it/ che riporta i candidati che sposano queste tematiche e quelli che non lo fanno.

Un'ultima domanda: tu, così come molti altri giornalisti e attivisti state facendo molto per sensibilizzare l'opinione pubblica su questi temi. Cosa possiamo fare di più?

Informare le persone il più possibile. Le persone devono essere consapevoli e informarsi, che è quello che cerchiamo di fare noi con Food for Profit. Devono capire le conseguenze di quello che va nel loro piatto in termini ambientali. Poi ognuno farà la sua scelta, ma la consapevolezza è necessaria. In seconda battuta è importante pretendere dai politici un cambiamento concreto e sostenibile e non un semplice Greenwashing, come troppo spesso si fa.

COS'E' FOOD FOR PROFIT - Food for Profit è un'inchiesta che mostra il filo che lega l’industria della carne, le lobby e il potere politico. Il docufilm, del 2024, è a cura di di Giulia Innocenzi e Pablo D’Ambrosi. “Al centro – si legge sul sito di Report – ci sono i miliardi di euro che l’Europa destina agli allevamenti intensivi, che maltrattano gli animali, inquinano l’ambiente e rappresentano un pericolo per future pandemie”. “Il documentario di Giulia Innocenzi e Pablo D’Ambrosi, uscito nelle sale a fine febbraio con una produzione e distribuzione totalmente indipendenti, è diventato un caso cinematografico – aggiunge Report –. Dopo l'anteprima al Parlamento europeo e diverse presentazioni nelle sedi istituzionali, dal Parlamento italiano ai Consigli regionali, Food For Profit ha innescato un vero e proprio dibattito politico, attorno ai sussidi europei agli allevamenti intensivi e alla contiguità di alcuni politici all'industria della carne”.

Qui il link al video postato da Giulia Innocenzi sul suo profilo Instagram: https://www.instagram.com/reel/C7G5v-YrKM_/?igsh=OGh2anBrY2hvYXEx

 

 

 

Federico Centenari


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commenti


Stefano

21 maggio 2024 07:53

Inquinamento? Cos'è una parola nuova? Ma secondo lei ai politici per lo più di varie specie salvo eccezioni,gliene è mai interessato qualcosa dell'inquinamento? Si consoli, avrà dei polli intensivi

Stefano

21 maggio 2024 10:27

Leggo che l'Europa li finanzia e lautamente quindi l'Europa è corresponsabile. Poi però per l'ambiente ci obbligano a mettere il cappotto alle case. Per l'ambiente dicevo non per altri interessi ovvio vero? E allora è ancora credibile quest'europa sull ambiente?

Pasquino

21 maggio 2024 11:56

Lo schifo dei politici degli amministratori dei soldi alla faccia dell'inquinamento e della salute dei cittadini
E avanti così!

Manuel

21 maggio 2024 18:42

Tanto per precisare: a Grontardo amministrazione di centrodestra!... sempre a sottolineare la similitudine di molti amministratori di fronte a visione politica e prospettive future.