23 febbraio 2022

Ordine dei Medici e scuola di formazione del Gruppo Arvedi: si va completando l'insediamento nella seconda struttura del Polo Tecnologico

Si avvia al completamento l’insediamento negli spazi dell’ex Macello, di fronte alla sede del CRIT, in quello che è chiamato il "Building B" del polo Tecnologico di Cremona. Il piano terra è occupato da tempo da A2A (dal 21 giugno 2021), dallo sportello di Padania Acque, da una filiale del Credito Padano e dalla parafarmacia Ziliotti, ma entro la metà di marzo aprirà, sempre in questo complesso, al primo piano, la nuova sede dell’Ordine dei medici di Cremona.

I lavori di trasloco dall’attuale sede in via Palestro sono cominciati ieri e si conta di inaugurare la nuova sede per l’appunto entro la metà del prossimo mese. Lo spostamento è legato ad esigenze di spazio (i nuovi locali dell'Ordine si estenderanno su una superficie di oltre 300 metri quadrati) ma anche di indipendenza.

Gli ultimi due piani della struttura (almeno 600 metri), invece, potrebbero essere occupati dal Gruppo Arvedi che qui vorrebbe realizzare una scuola di formazione per i suoi dipendenti. In questi giorni alcuni incontri definiranno la questione.

Complessivamente, il secondo lotto del Polo Tecnologico ha comportato un investimento per circa 20 milioni di euro. La nuova struttura, che fronteggia quella dove ha sede il CRIT, è costituita da quattro piani fuori terra per una superficie lorda complessiva di circa 10.000 metri quadrati. L'edificio è stato progettato dagli architetti Maurizio Ori ed Ezio Gozzetti. 

Foto Gianpaolo Guarneri - Studio B12


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commenti


barbieri Guido

23 febbraio 2022 16:33

Al piano terrà c'è anche la sede del CAVEC, Club Amatori Veicoli d'Epoca Cremona.

michele de crecchio

23 febbraio 2022 22:28

Tante interessanti funzioni che, per ragioni non sempre chiare, vengono sottratte al tradizionale centro cittadino e indirizzate, quasi a forza, verso la sua periferia. A suo tempo il cosiddetto "polo tecnologico", di via dell'Annona, sostitutivo appunto della tradizionale "zona annonaria cittadina", era stato proposto come una proposta di localizzazione di nuove funzioni che avrebbero arricchito, ma non impoverito la complessità di funzioni presenti in città. A quanto pare, invece, il nuovo polo urbanistico, piuttosto che arricchire la polifunzionalità tradizionale della città. si limita a spogliarne la porzione più centrale e preziosa da attività storiche e qualificanti, accelerandone così, in buona sostanza, la grave crisi che da tempo la affligge. Un altro e preoccupante preannuncio di quel devastante fenomeno che l'ottimo Antonio Bergonzi amava sintetizzare con l'efficace espressione di "effetto ciambella"?