12 gennaio 2022

Osservatorio Tamoil convocato il 26 gennaio, a un anno dall'ultima riunione

C'è finalmente una data: l'osservatorio Tamoil è stato convocato per mercoledì 26 alle ore 15 su piattaforma online. Dopo l'annuncio nei giorni scorsi del Comune, è stata formalmente decisa la data e sono stati trasmessi gli inviti ai componenti l'osservatorio.

Questo l'ordine del giorno: "Aree interne al deposito Tamoil: aggiornamento in merito allo stato di avanzamento delle attività di M.I.S.O.

2. Aree esterne al deposito Tamoil: aggiornamento in merito all'andamento delle attività di riqualificazione del sito.

3. Esame della nota a firma dei Signori Sergio Ravelli e Gino Ruggeri in data 4.1.2022 acquisita agli atti del Comune di Cremona al PG n. 667/2022.

4. Conclusione delle attività di dismissione degli impianti di raffineria e valutazioni in merito agli sviluppi futuri dell'area".

A distanza di un anno dall'ultima convocazione, che si tenne il 2 febbaio 2021, l'osservatorio torna dunque a riunirsi sull'onda delle ultime, inquietanti notizie emerse circa l'inquinamento dela Tamoil. A riaccendere i riflettori sulla vicenda "scoppiata" nel 2007 è stata la Canottieri Bissolati, che tramite i suoi legali ha reso noti gli esiti degli accertamenti effettuati in alcuni terreni della stessa società.

"Come Società Canottieri Bissolati - ha spiegato nei giorni scorsi Maurilio Segalini, presidente della società -, finita la fase processuale penale, stiamo affrontando l’aspetto civilistico della questione individuabile sotto questi aspetti: la tutela della proprietà Bissolati dalle immissioni di prodotti inquinanti ed il risarcimento dei danni patiti nel tempo dalla Canottieri a causa della accertata contaminazione il risarcimento del danno; risarcimento dei danni avuti nel tempo dai soci delle Canottieri. Per fare questo ci siamo avvalsi dei nostri consulenti legali, Avv.ti Gennari e Tampelli e tecnici, Dott. G. Porto".

"Abbiamo chiesto al Tribunale l’ATP prodromica alla causa di inibizione delle immissioni intollerabili (844 c.c.) - ha aggiunto - e per il risarcimento del danno perché, da dati raccolti dalla Canottieri, si è rilevata la presenza di surnatante (idrocarburi non emulsionati con l’acqua della falda) con vari spessori dai 63 -70 cm. Nonché la presenza di Soil Gas (sprigionato dagli idrocarburi costituenti il surnatante) gas pericoloso da inalare e perché esplosivo. E’ inutile dire che il surnatante è considerata una “fonte primaria d’inquinamento” mentre quella “secondaria” è identificata con il comparto ambientale oggetto della contaminazione” nel nostro caso il terreno, la falda e aria della Bissolati".

Sulla vicenda, Gino Ruggeri e i radicali hanno presentato un esposto in Procura (qui l'articolo).


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti