Per la prima volta in città sull'ex Banca d'Italia pannelli solari color cotto. E al piano terra aprirà una banca
Nuovi particolari emergono sul recupero del palazzo della Banca d'Italia (Corte Verdi). Sarà il primo intervento nel cuore di Cremona in cui i pannelli fotovoltaici e la guaina di finitura del tetto saranno in colore rosso cotto. In questo modo si va incontro alla richiesta del Sovrintendente Barucca sulla difesa dei tetti di Cremona dall'assalto dei pannelli fotovoltaici riporta alla ribalta la tutela della "città rossa", la Cremona che colpisce i visitatori che arrivano portati dalla fama dei violini ma vengono rapiti da quel cotto e quei tetti senza eguali. Bisognerà ricordare che "Cremona città rossa” è diventata un mito internazionale fin dal 1962 quando un romanzo giovanile di Corrado Stajano concludeva così il capitolo sulla notte d’amore passata sul Po. “Guarda. Il sole sfiorava il Po e batteva sui tetti e sulle torri della città rossa” oppure quando Ugo Dotti ne “Le chiavi d’oro” scriveva “veduta da lontano, vibrante nel suo gomitolo rossigno, la città dipanava i suoi infiniti itinerari”. Il colore rosso mattone del cotto lombardo di palazzi e chiese ti accompagna ancora in città.
Sì, perché l’energia solare è una risorsa, il fotovoltaico è energia pulita ed è certamente positivo aprire a questa possibilità, soprattutto nell’ambito di quella “transizione ecologica” da più parti invocata. Ma la transizione ecologica passa anche e soprattutto da qui, dalla necessità di conciliare l’antico col nuovo, la tecnologia con la storia. Ne è convinto l’architetto Maurizio Ori, presidente della Commissione Paesaggio, commissione che ha lavorato alle linee guida di Cremona a tutela del centro storico nella gestione del fotovoltaico appunto applicate sull'ex Banca d'Italia.
Intanto si apprende che la prossima settimana verrà tolta definitivamente l'impalcatura. La facciata è stata semplicemente ripulita e sono state integrate le parti in marmo mancanti o lesionate. Intanto si ha notizia che al piano terra si insedierà una banca nei locali occupati dgli sportelli dell'ex Banca d'Italia.
Nelle foto l'impalcatura della facciata, il tetto dal drone e la guaina di finitura del tetto color cotto
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commenti
Michele de Crecchio
19 luglio 2024 18:19
L'articolo non chiarisce bene il destino futuro dell'ampio porticato preesistente al piano terreno dell'imponente palazzone. Resta pertanto, purtroppo, ancora praticabile la inopportuna ipotesi, a suo tempo da taluno avanzata, nonostante la sua più che probabile illegittimità/inopportunità che, l'ampio porticato preesistente, venga occupato da uffici e superfici ad uso commerciale, piuttosto che conservato all'uso esclusivamente pedonale, come in origine pensato, ovvero anche solo parzialmente riservato a parcheggio biciclette come in passato più volte sollecitato dall'opinione pubblica prevalente al fine di agevolare l'uso pedonale e ciclabile degli spazi urbani circostanti. In passato tale ipotesi era stata ritenuta dalla burocrazia statale in contrasto che le esigenze di decoro della importante funzione pubblica ospitata nel palazzo, funzione ormai da tempo abbandonata.