Quei due contrafforti mozzati del Battistero? Per far passare i carri di pesce del mercato (incassando tasse). Voghera chiese inutilmente il ripristino
Da sempre, risalendo da Via Sicardo verso il Battistero mi sono chiesto come mai due degli otto contrafforti angolari fossero mozzati dall'alto verso il basso.
Girando infatti attorno all'edificio si nota come le otto facce del fabbricato siano munite di uno sperone angolare continuo dal tetto al suolo, tranne le due che danno verso il locale chiamato Lex.
Solo su questo lato, e solo ad una altezza di 2 o 3 metri dal suolo ricomincia sino al tetto lo sperone di contrafforte.
Dopo varie indagini mi sono imbattuto nei documenti dell'Archivio della Cattedrale di Cremona.
Si scorge un estratto documentale di Luigi Voghera datato 18 dicembre 1839, un documento che si incammina verso 200 anni e che fornisce una curiosa spiegazione sulla mutilazione del Battistero.
Ecco qui di seguito la relazione di Voghera :
“Veneranda Fabbriceria della Cattedrale di Cremona, il battistero ne tempi andati trovandosi a poca distanza dall'edificio della antica Gabella, e per poter accedere alla Piazza Pescheria coi ruotanti fece mestiere da quanto si può arguire di mutilare li due speroni nellato di mezzogiorno, e la parete residua venne guarentita da lastre marmoree come tutt'ora si veggono protrarre anche supriormente dallo zoccolo, le quali fanno forza con altri pezzi di selce apposti sopra le medesime in forma di mensoloni a reggere la maggiore rimanenza degli speroni di costiera che salgono fino al tetto.
Al presente nulla più occorrerebbe di ritenere si fatta falcidia a due parti introdotte dalla sua origine a formare contrafforto all'edificio avendo nel ocupato spazio procurato muovere il rettifilo operato in linea dalla facciata all'Episcopio, per lo che sembrerebbe provvedere a tale sconcio col ridonare agli speroni l'antico suo piede proseguendo intorno ad essi lo zoccolo di marmo, motivo che ridonderebbe eficacemente anche a vantaggio della solidità reale che quella parte ora ne manca .
Nel caso vogliasi adottare il progetto da codesta Veneranda Fabbrica subbordinata il sottoscritto il relativo costo della spesa”
Luigi Voghera Architetto, Cremona , 18 dicembre 1839
Seguono altri documenti per due pagine circa con la descrizione dei lavori e le spese totali per un ammontare di lire 235.
Dalla analisi del testo di Voghera si evince che le modifiche ai due contrafforti sono state operate probabilmente nel medioevo, cioè quando è in esercizio la Gabella Magna, l'ufficio delle Entrate del Comune di Cremona.
La Gabella è in uso dal 1250 e probabilmente ancora nel 1400 ha funzione di ufficio per riscuotere le tasse sulla commercializzazione di beni come sale, vino, cereali.
I primi depositi di sale del 1200 erano in Via Patecchio che ancora nel 1700 si chiamava Strettoio del Sale, la distanza tra la Gabella ed il sale era quindi nulla.
In questo angolo della città i Cremonesi non avevano di che rallegrarsi, presi dalla Gabella Magna ove pagare tributi, dalla scala dei Lupi della Loggia dei Militi ove si veniva giudicati in caso di accuse e con alle spalle la Confraternita di S. Maria della Misericordia e di S.Giovanni Decollato che dal 1386 ebbe in uso la chiesa di S.Gerolamo nella via Sicardo.
Tali confraternite avevano lo scopo di assistenza spirituale ai condannati a morte.
Ma torniamo al Voghera che cita “per accedere alla Piazza Pescheria coi ruotanti”.
La Platea Piscatoria o Forum Piscarium era la attuale Piazza S.Antonio Maria Zaccaria, dietro il Battistero.
Era la piazza del Pesce ( ora è quella del fritto e delle carni durante il mercato ).
Voghera ci spiega la mutilazione del Battistero che serviva per permettere ai carri di passare dalla stretta creata tra edificio della Gabella (a cui nessuno poteva sfuggire) e il battistero stesso. Era forse la unica via in piano per fare entrare i carri nella piazza, circondata nel 1400 da edifici chiusi sulla Contrada Natali (Via Platina ).
Non dimentichiamo che tra gli editti del 1400 vi è l'assurdo quanto funzionale divieto di usare le porte laterali della cattedrale per accedere alla Piazza Piscatoria attraversando la chiesa e passando di fronte all'altare con carretti e pesce. Pare infatti che vi fosse olezzo e persino qualche pesce nella cattedrale la mattina presto.
Ovvia la conclusione: la proposta del Voghera fu rifiutata dalla Fabbrica, forse perchè troppo onerosa, visto che a tutt'oggi i due contrafforti sono ancora mozzati.
Le foto sono di Gianpaolo Guarneri (foto StudioB12)
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