12 giugno 2021

Riapre palazzo Grasselli dopo il primo lotto dei restauri. A fine mese l'esito del Bando Cariplo per la conclusione

Lunedì 21 riapre Palazzo Grasselli dopo la conclusione dei lavori di recupero delle parti di maggior pregio. Un progetto voluto fortemente dal Comune di Cremona, dal Politecnico di Milano e sostenuto da Fondazione Cariplo. “Ringrazieremo tutti gli attori che in questi anni hanno messo anima e testa per raggiungere questa tappa fondamentale - spiega il vicesindaco Andrea Virgilio - lo faremo attraverso l'evento promosso dal Teatro Ponchielli, con la collaborazione del Conservatorio Claudio Monteverdi che sarà il protagonista del futuro di questo gioiello e con il quale stiamo lavorando per il suo recupero complessivo attraverso la partecipazione agli emblematici maggiori di Fondazione Cariplo”. Entro fine mese si dovrebbe conoscere l’esito del bando Cariplo per finanziare con circa due milioni di euro la conclusione dell’intervento che dovrebbe condurre, nel giro di due anni, alla realizzazione della sede del Conservatorio. Nel frattempo, attraverso un altro canale, sono state ottenute risorse per la progettazione complessiva. Per il palazzo di via XX Settembre la Fondazione Cariplo aveva già finanziato un primo lotto. Poco più di 445mila euro. I lavori fatti fino ad oggi riguardano il recupero del piano nobile e l’impiantistica.

Palazzo Grasselli deve il suo nome agli ultimi proprietari ma la sua costruzione fu voluta dalla famiglia Magio, la cui presenza a Cremona è attestata dal XIII secolo. Da allora la residenza dei Magio fu ampliata inglobando abitazioni confinanti per ospitare i vari rami familiari: finiture architettoniche risalenti anche al XV secolo sono tutt'ora conservate. La grande riforma dell'edificio venne  avviata solo dopo il 1658, per volere del marchese Camillo, che ingaggiò l’architetto Francesco Pescaroli: nella moderna residenza aristocratica furono realizzati l’ampio scalone, gli appartamenti e i saloni decorati da Giuseppe Natali, mentre l’estensione della fronte su strada e la costruzione della manica interna furono interrotti. I lavori ripresero dagli anni Sessanta del XVIII secolo con Camillo II: nell’ala interna e nell’anticamera le quadrature dipinte da Giovanni Manfredini simulano sulle pareti un ordine di lesene doriche che inglobano porte e finestre e si apre in grandi arcate verso ambienti solo virtuali. Nel 1785 fu completato anche l’ampio salone verso l’odierno corso XX Settembre. Nel 1847 con l'estinzione della famiglia Magio il palazzo passava in proprietà ai Saini e poi ai Grasselli che lo abitarono fino al 2006 con il lascito al Comune di Cremona.


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