5 aprile 2022

Rincari e crisi pesano anche sul terzo ponte sul Po. Dopo l'accelerata dei mesi scorsi, altro rallentamento: necessarie nuove valutazioni di fattibilità

Anni di silenzio, poi l'improvvisa accelerata. Adesso, se non un brusco stop, un inatteso rallentamento. Anche sul cosiddetto terzo ponte sul Po sembrano gravare i rincari delle materie prime e più in generale dei costi di cantiere. Al punto che da più parti si conferma una battuta d'arresto nell'iter verso la realizzazione dell'infrastruttura, iter ripreso nei mesi scorsi con le comunicazioni inviate da Autovia Padana, società concessionaria dell'A21 e parte del Gruppo Gavio, secondo gruppo privato a livello mondiale nel campo della gestione di infrastrutture autostradali, ad alcuni residenti di Castelvetro Piacentino.

Nelle comunicazioni (una prima lettera risale al mese di febbraio, una seconda comunicazione è invece del 7 marzo) la concessionaria informava in sostanza di imminenti sopralluoghi prodromici alle prime battute per la realizzazione del terzo ponte.

Adesso, anche da fonti istituzionali del versante piacentino, arriva la conferma che la concessionaria starebbe valutando la fattibilità dell'opera: "Aspettavamo notizie in questi giorni ma abbiamo saputo che si stanno facendo nuove valutazioni di fattibilità".

La ragione del rallentamento, a quanto si apprende, potrebbe essere riconducibile appunto ai rincari e alle difficoltà economiche acuite dalla pandemia prima e dal conflitto in Ucraina poi. Insomma, la tormentata vicenda del terzo ponte sul Po (qui la ricostruzione), del quale si parla ormai da oltre vent'anni, sembra ancora lontana dal concludersi.

INTERROGAZIONE AL MINISTRO - Con buone probabilità si avranno maggiori informazioni su eventuali stop o rallentamenti quando a Roma verrà discussa l'interrogazione presentata tempo addietro dal parlamentare cremonese Luciano Pizzetti (PD).

Questo il testo dell'interrogazione di Pizzetti al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibile: "Premesso che: con riferimento alla possibile realizzazione da parte di Autovia Padana Spa (concessionaria del Tronco Autostradale A21 Piacenza-Cremona-Brescia in forza della Convenzione Unica con il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili del 31 maggio 2017) del progetto: ”Nuovo casello di Castelvetro, del raccordo autostradale con la S.S. Padana inferiore e del completamento della Bretella tra la SS 10 e la SS 234”, considerato che detta nuova bretella autostradale prevede la realizzazione di un nuovo Ponte sul fiume Po, in aggiunta all’utilizzazione attuale del Ponte di ferro di Cremona, che presenta evidenti limiti strutturali e dimensionali, che ne limitano l’utilizzo; in considerazione del fatto che la stessa Autovia Padana, dopo anni di silenzio circa la realizzazione di questa infrastruttura (prevista in convenzione tra gli investimenti di cui all’allegato K), ha inviato in questi giorni ai proprietari delle aree vincolate dal progetto comunicazioni ufficiali di richiesta d’accesso al fine di svolgere attività utili alla progettazione definitiva", si chiede "se sia a conoscenza dell’avvenuto reperimento delle risorse finanziarie necessarie alla realizzazione delle infrastrutture di cui in premessa, quale sia lo stato di avanzamento dei relativi progetti ed entro quale orizzonte temporale si preveda vengano ultimati i lavori".

LAVORI SUL VECCHIO PONTE - In attesa degli sviluppi relativi al terzo ponte, sono stati previsti lavori di manutenzione e sistemazione a carico del "vecchio" ponte che collega la sponda cremonese a quella piacentina. I lavori sono previsti per l'estate del prossimo anno, ossia il 2023. A questo scopo la Provincia di Piacenza ha stanziato a bilancio 7 milioni e 571 mila euro. Il cantiere, stando alle previsioni, dovrebbe restare attivo per almeno tre mesi con relativo senso unico alternato di marcia.


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