Sabato chiude Kocca in corso Garibaldi: aveva aperto solo 3 anni fa al posto di Luisa Spagnoli. Dilaga la crisi del commercio nel cuore di Cremona
"Non ci resta che piangere" commenta un esercente di Corso Garibaldi guardando sconsolato la strada deserta in una mattinata in cui, tuttosommato, tra un temporale e qualche raffica di vento, non fa nemmeno così caldo. "Chiudono o negozi, non c'è movimento, passaggio. Adesso chiude anche Kocca". Il negozio di abbigliamento donna all'angolo di Corso Garibaldi con via Palestro, due vetrine sul corso, tre sull'altra via.
Verifichiamo allora se la voce corrisponde al vero, chiedendo direttamente in negozio e la risposta è chiara e tranchant: "Sì, chiudiamo sabato 12 luglio". Non si attende nemmeno la fine dei saldi: la notizia era già nell'aria, ma la conferma anche per i dipendenti è arrivata solo un paio di giorni fa. Aveva aperto solo tre anni fa, precisamente il 5 maggio del 2022 (leggi qui), prendendo il posto di un negozio storico per Cremona, Luisa Spagnoli che per 60 anni era stato il punto di riferimento della moda cittadina: la prima licenza cremonese di Luisa Spagnoli è datata 31 gennaio 1963. Da allora, tante generazioni di signore e ragazze cremonesi sono passate dal negozio dove hanno lavorato per anni le due storiche commesse. Fino al 12 aprile 2022, quando il negozio è stato chiuso definitivamente.
Al suo posto, poche settimane dopo, il negozio a marcho Kocca. Il marchio di moda Kocca appartiene al Gruppo Germani e realizza capi per un target femminile tra i 17 e i 30 anni. Con sede a Nola, è stato fondato nel 1996 dai fratelli Miranda, originari di San Giuseppe Vesuviano (NA): Andrea Francesco e Claudio. Nel corso degli ultimi vent'anni è riuscito a consolidarsi sino a diventare una realtà di primo piano nel settore della moda, con 1.600 punti vendita multimarca (il dato è aggiornato al 2022), 30 punti vendita monomarca, tra cui un store in via Tortona a Milano, e una distribuzione che copre oltre 20 paesi nel mondo.
Ma a Cremona evidentemente ha fatto il suo corso ed ora è giunto al capolinea. Intanto procediamo su Corso Garibaldi, deserto e soleggiato. Quella di Kocca sarà solo la prima vetrina del corso a farsi trovare chiusa perchè poi proseguendo non si contano più quelle spente, quelle con i cartelli 'affittasi' e quelle sbarrate dalle saracinesche.
Si era parlato di un progetto di riqualificazione del Corso, con fioriere e alberi per rinfrescare la passeggiata, ma per ora sembra essere tutto fermo. Chissà se se ne parlerà dopo l'estate? Intanto i commercianti soffrono la desertificazione del centro, i negozi restano vuoti, pochi clienti che entrano e pochi che escono con una borsa in mano dopo lo shopping. Poco più avanti resta Stradivari sconsolato e con aria interrogativa a guardare ancora una volta verso il violino che gli è stato rubato.
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commenti
Giuseppe F.
8 luglio 2025 14:52
Con i prezzi che hanno la gente non ci va. Non tutti hanno vagonate di soldi da spendere in abbigliamento, è più opportuno mangiare.
valentina
8 luglio 2025 15:06
Evidentemente i Cremonesi preferiscono acquistare nei centri commerciali ,e quella che descrivete è la città che desiderano per se stessi ed i loro figli
marco
8 luglio 2025 17:11
Non si tratta di decidere di avere una città più o meno bella e attrattiva commercialmente.
Stipendi e pensioni sono aggrediti da aumenti spesso ingiustificati
Il salario medio non regge anche a causa di tasse, balzelli e spese impreviste( scuola,auto,spese mediche ecc ecc )
Poi la scelta di dove acquistare resta legata alle possibilità finanziarie, alle esigenze familiari e alla comodità.
Ed i centri commerciali, l' e-commerce e i supermercati in città vincono a mani basse grazie anche alle comodità e alle offerte .
I centri commerciali si stanno anche trasformando in luoghi dove assistere a concerti garantendo così un'offerta completa.
In città aprono bar e locali con ristorazione etnica con bassi costi oppure ancora sopportabili per i redditi medio bassi.
Poi ripeto, dipende dalle proprie finanze... chi può spenderà sempre in locali dove alla qualità offerta rispondono altri prezzi .
Chi può fa' bene ad andarci, beato lui.
roberto
8 luglio 2025 18:18
me li dai tu i soldi
Damiano
9 luglio 2025 04:48
Io rimango dell'idea che per risolvere il problema dei negozi che chiudono in città serva assolutamente aprire sempre più centri commerciali in periferia. Per esempio uno proprio di fianco all'Ipercoop non capisco cosa aspettino a costruirlo. Non si percepisce nettamente il bisogno urgente di tali strutture?
robert
9 luglio 2025 07:39
E dagli coi centri commerciali... volete capire che il potere di acquisto della gente è crollato negli ultimo 20 anni!!! si va dove si spende meno (alimentare e tessile) se per assurdo chiudessimo tutti i centri commerciali di Cremona la gente si sposterebbe in altre citta (io per primo) non certo nei negozi "fighi" del centro quelli sono per i pochi che ancora possono permetterselo