Se n'è andato Cesare Gualazzini, grande penalista e artista unico nella costruzione di chitarre
Ci ha lasciato Cesare Gualazzini. Grande avvocato penalista, liutaio, innamorato della sua Cremona e amico carissimo. Si è spento questa mattina in ospedale. Ha lottato con coraggio, come sempre ha fatto negli ultimi anni, come faceva nelle aule del tribunale anche ultimamente quando arrivava con la sedia a rotelle. Da 54 anni esercitava la professione di avvocato non soltanto nella nostra città ma in giro per i tribunali di tutta Italia dove spesso lo chiamavano per complicate vicende penali o in Cassazione dove era patrocinante. Nel 2018 l'Ordine degli avvocati gli ha consegnato una medaglia per i cinquant'anni di carriera. E' un traguardo importante? “Sì, - rispose Cesare alla consegna – ma me l'hanno dato gli altri perchè che fossero passati cinquant'anni dai primi passi della professione, l'ho scoperto quando hanno proposto di darmi la medaglia. La professione l'ho vissuta così intensamente che cinquant'anni sono volati via, passati in un lampo. E al momento della consegna da parte dei colleghi, tutti più giovani, mi sono commosso”.
Cesare Gualazzini nella lunga carriera si è occupato di numerosi casi saliti alla ribalta della cronaca. Tutti intensamente dalla parte dei suoi assistiti, quasi immedesimandosi con loro e cogliendo tutto il dramma di alcune situazioni. Lungo sarebbe l'elenco dei casi dove l'avvocato Gualazzini è stato protagonista e, con la la notorietà, spesso ha avuto la richiesta di spostarsi in piazze più importanti.
“Nella mia carriera ho avuto l'onore della cronaca. Non ho mai voluto lasciare Cremona per diversi motivi, prima di tutto perchè ho sempre voluto stare vicino alla mia famiglia e avendo la passione della liuteria non ho mai potuto abbandonare il mio banco e i miei attrezzi. Non so se ho perso occasioni - ha detto Gualazzini – o semplicemente ho vissuto meglio restando nella mia città”.
“La professione dell'avvocato è la più affascinante del mondo, in modo particolare quella del settore penale. Perchè ci si trova coinvolti in avventure che la gente normale vede solo nei film o nelle fiction. La differenza tra la vita reale e il film è che in questi ultimi tutto è compresso in tempi molto limitati al massimo due ore, nella realtà ci vogliono mesi o anni ma le sensazioni e le emozioni che si vivono durano più a lungo e ti coinvolgono completamente. E sono il fascino della professione penale”.
Anche qualche giorno fa Cesare Gualazzini, poco prima della crisi che se l'è portato via era a Brescia, in uno studio televisivo, a discutere del caso di Desirée Piovanelli l'adolescente massacrata nella cascina Ermengarda nel settembre del 2002 di cui tutelava la famiglia e con cui si batteva e continuava a studiare perchè venisse fatta piena luce sulla vicenda.
Ma Cesare era anche un artista, un grande liutaio, uno dei più grandi costruttori di chitarre.
Durante il giorno frequentava il suo studio legale e il Tribunale di Cremona, a sera, arrivato a casa, deponeva carte e faldoni e si chiudeva nel suo laboratorio per realizzare chitarre di grande qualità. Venne premiato quindici anni fa al salone internazionale Disma Music Show di Rimini con “Una vita per la liuteria italiana”, primo di tanti altri premi del settore e volle mettere quel premio vicino alla sua laurea in Giurisprudenza, le sue grandi passioni perfettamente appaiate. Due grandi passioni e, come Gualazzini ha dimostrato, nella vita si può anche non sceglierle e portarle avanti entrambe con grande successo.
Quella della liuteria e degli strumenti ad arco sono un'eredità dal padre, Ugo, grande storico cremonese e presidente del Cda della scuola di liuteria. A soli 16 anni Cesare capisce che non ha solo amore per la musica, ha voglia di crearsi uno strumento suo, capace di emettere suoni unici. Parte con una cetra, poi passa alle chitarre tutte di ottima fattura ma non lo soddisfano del tutto. Alla fine degli anni Settanta appende gli strumenti al chiodo e si mette a studiare: il suono, la forma, i materiali. Vuole creare la chitarra perfetta, la “madre di tutte le chitarre”. Tre anni di lavoro e poi il miracolo si è compiuto: ecco la chitarra perfetta presentata poi con un evento unico al teatro Ponchielli mentre un grande chitarrista, le ha fatto emettere i primi vagiti stupendo pubblico e critici. C'erano voluti 15 tipi diversi di legno, la tavola leggermente bombata, 10 mila quadratini per la rosetta. A quella sono seguiti tanti altri capolavori. Anche in queste settimane, pur con grande fatica, Cesare lavorava a una nuova chitarra. Aveva trovato un vecchio legno africano dalle sonorità straordinarie e già prefigurava un nuovo strumento.
Caro Cesare, lo suoneranno gli angeli lassù. Però mi mancheranno le tue telefonate pomeridiane in cui parlavamo di tante cose: di musica, di leggi, della nostra Cremona che abbiamo amato tanto ma che ci fa soffrire. Un abbraccio a Maresa e Ugo dalla redazione di Cremonasera.
Nelle foto Cesare Gualazzini durante un'udienza e con il maestro Taranto e una chitarra realizzata da Gualazzini
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commenti
Mario Pedrini
28 gennaio 2022 08:20
Grande avvocato e grande uomo.
Una grande perdita per chiunque l'abbia conosciuto. Anche i soci del CAI ne soffriranno. Caro Cesare, la tua Cremona Da oggi è davvero più povera.
Rosetta
28 gennaio 2022 09:09
Se ne e' andato un avvocato di valore ,
oltre ad essere un uomo per bene Cesare Gualazzi ,lascia un vuoto ,a tutti noi che li abbiamo apprezzato e amato.
Rosetta Facciolo.
michele de crecchio
28 gennaio 2022 15:58
Commosse condoglianze a tutti i familiari.
Anna Maramotti Politi
28 gennaio 2022 21:24
Mario mi sento in obbligo di ringraziarTi per aver con tanta puntualità tratteggiato la figura dell'amico comune Cesare. Dalle tue parole l'avvocato ed il liutaio emergono ripercorrendo il vissuto della sua personalità. Grazie a te il suo profilo è consegnato alla storia della nostra Città.
Anna Salami
30 gennaio 2022 11:19
Prima di tutto uomo di grandissima elevatura morale e culturale,eclettico e amante della sapienza intesa in senso latino,in secondo luogo straordinario avvocato,unico e ultimo penalista di valore.Un onore averlo conosciuto .