Se n'è andato Pierantonio Bonetti grande artista delle vetrate di chiese e musei
E' morto a 82 anni, Pierantonio Bonetti artista delle vetrate ammirate in tutta Italia e all'estero. Era nato a Cremona il 6 settembre 1943. Aveva appreso i rudimenti primari di disegno e pittura da Augusto Ferragni, con cui condivideva la passione per il teatro, grazie alla quale ha frequentato amichevolmente i pittori Sereno Cordani ed Egisto Naponi, allora interessati alla scenografia teatrale, presso la Società Filodrammatici ed il Gruppo Studio di Teatro, di cui è stato anche uno dei fondatori.
L’esperienza vetraria viene avviata a partire dal 1959, come apprendista molatore presso la vetreria artigiana ex Gallini dove successivamente, impara l’arte della decorazione a sabbiatura e ad acido e la tecnica delle legatura a piombo. Negli anni Settanta inizia a lavorare autonomamente ed esegue murales alla maniera di Siqueiros, ispirati ai tragici eventi di quel tempo, ed un centinaio di pannelli; successivamente si è occupato di decorazioni murali in abitazioni civili private e riprende a lavorare il vetro. Grazie al rapporto di amicizia ed allunato con Piero Chiesa, falso ed orami anziano vetrinista, affina la tecnica, soprattutto nell’uso delle grisaglie. Frequenta il corso di qualificazione per il restauro di opere e pitture murarie della Soprintendenza ai beni culturali di Brescia e, nel 1987, si reca a Chartres per incontrare il maestro vetraio Gabriel Loire e a Nizza-La Teoule, dov’è ospite di Michel Gaston: entrambi, dopo aver preso visione delle fotografie e dei disegni delle opere da lui realizzate, lo incoraggiano e gli sono prodighi di consigli. Grazie a queste esperienza, Pierantonio Bonetti elabora un proprio stile fondato sul collage di vetri e sull’immissione di vetrate legate a piombo in Kamere a tenuta stagna. Con questa sua tecnica ha eseguito numerose opere, tra le quali si ricordano: le vetrate collocate nelle chiese parrocchiali di Cingia de’ Botti e di Zibello, nella cappella della caserma Manfredini e nei santuari mariani di Derovere e Fontanella Grazioli, oltre che in diverse cappelle e monumenti cimiteriali del cremonese, piacentino e ad Ischia.
Così aveva descritto la sua attività di vetratista: "Per molti anni ho esercitato l'arte-mestiere del 'maitre verrier' termine francese che si traduce in lingua italiana con 'vetratista'. Un vetratista non è un semplice vetraio che taglia, pulisce e talvolta mola a filo lucido (molatura semplice) i vetri da inserire in porte o finestre; non è nem- meno un maestro soffiatore, per intenderci quelli di Murano e Venezia, che da una pasta vitrea ricavano lastre ed oggetti, ma è un artigiano che necessita di capacità, abilità e conoscenze le più approfondite possibili sul soggetto ‘vetro’. Egli è infatti un maestro che progetta, disegna, costruisce con vetri monocromi, talvolta opportunamente molati, grisagliati o colorati, veri e propri quadri e talvolta anche sculture in vetro. Deve anche, se possibile, studiare nuovi modi per rendere le sue idee fattibili con la fragile materia di cui dispone".
Sue vetrate adornano la biblioteca-museo del Bijoux a Casalmaggiore e la biblioteca della fondazione Sanguanini a Rivarolo Mantovano, oltre ad abbellire abitazioni private e locali pubblici. E’ stato inoltre presidente della commissione culturale dell’Adafa.
La salma sarà esposta presso Cremona Solidale giovedì 27 Novembre e successivamente alla Sala del Commiato del Polo della Cremazione venerdì 28 alle ore 11,30.
Nella foto una vetrata realizzata da Pierantonio Bonetti del 1993 ispirata a Tiffany e una sua foto recente
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti