"La risoluzione del contratto con Saba con il subentro di AEM come gestore unico della sosta”, è quanto propone il centro destra nell’ambito di una nuova politica della sosta. AEM, infatti, costituisce il braccio operativo del Comune di Cremona nell’erogazione dei servizi, e per la nuova amministrazione avrà un ruolo strategico nella manutenzione e nella cura della città".
Lo scrive in una Nota lo stesso centro destra che appoggia Alessadro Portesani alla carica di sindaco.
“Si tratterebbe – prosegue la Nota - di un’operazione certamente complessa che tuttavia potrebbe essere finanziata mediante la liquidità che AEM incasserà dall’operazione di alienazione dei cavidotti già deliberata, senza escludere l’eventuale accesso al credito. La presenza di un gestore unico consentirebbe l’individuazione di un piano della sosta razionale e di una ridefinizione del sistema tariffario secondo criteri tecnici, economici e scientifici. E’ l’opzione per noi più vantaggiosa per i cittadini, e più coerente con il programma elettorale della coalizione di centrodestra. AEM, infatti, costituisce il braccio operativo del Comune di Cremona nell’erogazione dei servizi, e per la nuova amministrazione avrà un ruolo strategico nella manutenzione e nella cura della città".
“In 7 anni il Comune di Cremona e l’AEM hanno speso 160 mila euro di risorse dei cittadini in consulenze, senza individuare alcuna soluzione e senza attivare nessuna azione concreta. Ultimo atto di questa vicenda è la bandiera bianca alzata dall’Assessore Simona Pasquali in consiglio Comunale, che di fronte al nulla di fatto dichiara di avere intenzione di “adottare un atto ricognitorio […] da lasciare a disposizione della nuova amministrazione per le scelte strategiche di competenza", continua la Nota.
"Il mantenimento della situazione attuale: qualora la prossima giunta non assuma provvedimenti relativi al contratto con Saba, porterebbe a un aumento dei potenziali ripiani che il Comune dovrà dare alla società per garantire l’equilibrio economico dell’investimento aumenteranno significativamente che potrebbero diventare difficilmente sostenibili”.
“La costituzione, invece, di una società pubblico-privata: questa opzione coglierebbe da un lato l’obiettivo di addivenire a un unico gestore della sosta, ma contestualmente risulterebbe di difficile attuazione poiché rappresenterebbe una notevole complessità sotto l’aspetto giuridico eamministrativo. Per cui si ribadisce la risoluzione del contratto di Saba”, conclude la Nota.
STORIA DEL PARCHEGGIO DI PIAZZA MARCONI
Il progetto del parcheggio di piazza Marconi nasce nel 2002 (2ª Giunta Bodini) come parcheggio di 4 piani (circa 550 posti) ed un costo di circa 8 milioni di euro, mediante il project financing sottoscritto dal Comune con Saba per la progettazione, costruzione e gestione del parcheggio. Nonostante la contrarietà espressa dal sovrintendente dell’epoca che dopo i primi rilievi del sottosuolo aveva evidenziato la presenza di reperti archeologici che avrebbero ostato alla completa fattibilità del progetto, la maggioranza di centrosinistra decise di procedere ugualmente.
Contestualmente il Comune concede a Saba il parcheggio a pagamento dell’ospedale. L’intera concessione ha durata di 20 anni. Nasce lo sciagurato “buco” di piazza Marconi.
Nel 2006 la Giunta Corada decide di proseguire comunque con l’attuazione del progetto. Il
proseguimento degli scavi archeologici ha comportato l’inaccessibilità dell’intera zona con grave danni per tutto il centro della città, facendo lievitare i costi dell’operazione a 13 milioni di euro.
I maggiori costi sono stati recuperati con la concessione di nuovi posti per la sosta, l’allungamento della concessione a 26 anni e l’innalzamento delle tariffe a carico dei cittadini.
Nel 2010 il “buco” compie 7 anni, creando un disagio insostenibile per la città e l’impossibilità di avviare la creazione del Museo del Violino. Il comune a fronte di una situazione gravemente compromessa dal punto di vista economico, sociale e urbanistico, in accordo con la sovrintendenza competente, approva una variante al progetto che riduce i piani da 4 a 2 e conseguentemente i posti all’interno della struttura (260). Una scelta imposta dai ritrovamenti archeologici e dalla necessità di preservarli, oltre che dalla prospettiva della realizzazione del Museo del Violino e dal ripristino delle normali condizioni di fruibilità della zona. Ciò comporta l’allungamento a 36 anni della concessione e l’introduzione della verifica biennale dei ricavi da parte della società costruttrice con revisione del piano economico finanziario in caso di squilibrio.
Le modifiche della concessione sono state determinate in considerazione della consistenza della variante rispetto al progetto originario. Il parcheggio viene inaugurato nel 2011.
Nel 2017 valuta la possibilità di trovare un accordo tombale con Saba per risolvere definitivamente il problema dei mancati ricavi maturati dalla società, ipotizzando la cessione dell’autosilo Massarotti alla multinazionale. Avvertita l’onerosità della proposta, il Comune inizia a sondare possibili alternativi nel rapporto con la società, tramite la prima costosa perizia a carico del Comune (33 mila euro) per la “valutazione
di eventuali alternative di gestione del rapporto in essere con Saba Italia Spa”.
Nel 2018 la Giunta delibera l’indirizzo di procedere alla revoca della concessione a SABA.
Segue quindi la quantificazione dell’importo dovuto a SABA per la revoca – che avviene attraverso una perizia da 16 mila euro - e un ulteriore approfondimento legale sulle procedure da seguire mediante una consulenza dal valore di 25 mila euro, sempre pagate dal Comune.
Nella prospettiva di risoluzione del contratto con Saba, AEM – società a totale partecipazione del Comune - valuta un suo possibile ingresso nell’operazione commissionando nel 2019 una ulteriore perizia alla società PWC, per un valore di circa 40 mila euro.
Tuttavia, i ricorsi al TAR presentati da Saba, per quanto giudicati inammissibili, raggiungono lo scopo di intimorire il Comune, che rinuncia a dare attuazione al proprio atto di indirizzo.
Con l’obiettivo di riprendere le faticose trattative con Saba, nel 2022 AEM commissiona una nuova consulenza dal valore di 32 mila euro. Non riuscendo ad individuare una adeguata procedura amministrativa, il Comune commissiona un’ulteriore consulenza legale dal valore di 16 mila euro.
commenti
Stefano
21 maggio 2024 16:07
Non male queste consulenze legali. Si fanno pagare eccome eh? C'è da chiedersi se queste tariffe non solo siano giustificate razionalmente parlando, ma se esista un calmiere nazionale oltre il quale lor signori non possono andare oltre con le loro richieste, o se invece vale il principio della tariffa selvaggia, liberi di chiedere all'inverosimile.
Anna L. Maramotti Politica
21 maggio 2024 18:25
Fra negligenza e spreco a quale tocca il palmares?
Manuel
21 maggio 2024 21:00
Alla politica!
Quasi tutti quelli che entreranno in consiglio comunale, avranno un parente, un conoscente, un amico che solleciterà un incarico, una consulenza, un appalto. Certo non verranno accontentati tutti, anzi, molti verranno delusi o riceveranno briciole (coi tempi che corrono...), ma qualcuno riuscirà nell’intento, magari a ripetizione.
È uno degli strumenti classici con cui la politica ed i partiti tessono e mantengono vivi legami, relazioni, pacchetti di voti e non da ora.
Basta aver voglia di ricercare tra bilanci, progetti, incarichi, etc., di tutte le amministrazioni italiane ed affini.
D’altro canto, un Paese che sperpera, dispensa, imbonisce e non sostiene a dovere cultura, ricerca, istruzione, deve inventarsi vie traverse (maldestre e suicide) per sopperire alle carenze e sostenere una parte di professionisti, laureati.
Pierpa
21 maggio 2024 18:41
Osservazioni ed opzioni valutabili, senza pregiudizi di parte/partito. Purtroppo o fortunatamente per chi leggesse, non sono ingegnere, urbanista o altro professionista titolato a proporre soluzioni salvifiche. Sono un cittadino che, quando proprio sia indispensabile, si reca in centro città. Ci vado in automobile, perché abito all' estrema periferia urbana, e noto alcune cose soprattutto nelle vie che percorro frequentemente. Via Ghinaglia la chiamerei via Parcheggio Ghinaglia. Piazza Castello/via Piave/via Monte Nero ecc.: piazza Parcheggio Castello. Via Garibotti: via Parcheggio Garibotti. Via Carnevali Piccio: via Parcheggio Piccio. Vie Belfuso/Bella rocca: via Belparcheggio. La mia, modestissima, impressione, è che un problema (non IL problema) di Cremona non siano le autoMOBILI, bensì le auto IMMOBILI. Nelle vie che ho citato non c'è portone o anfratto che non sia ornato dal perentorio "Passo carrabile", dal quale però le auto non passano. Permesso residenti zone A, B, C. Ma quanti sono? 60.000 su 70.000 abitanti? Quante autoimmobili possiedono? Quanti permessi per nucleo familiare? E poi la gente va nei centri commerciali...hai voglia...
Marco
22 maggio 2024 12:54
Concordo , il centro cittadino e la risicata ZTL sono un parcheggio opprimente e che si vorrebbe aumentare eliminandola.
La sera le macchine sono parcheggiate quasi in Pzza Duomo.
Tutti andiamo nei vituperati centri commerciali ma poi in città nei giorni festivi vogliamo andare in centro in auto.
Mettiamo nei giorni festivi un tiket per l'ingresso e per TUTTI i mezzi pseudo storici.