Tanti distacchi dalla facciata di Palazzo Stanga, gravi danni. Transennata e messa in sicurezza su via Palestro. L'ultimo restauro nel 2014
E' uno dei palazzi più belli di Cremona. Eppure oggi una impalcatura ne copre parzialmente la vista dopo la caduta di alcuni calcinacci dalla facciata principale. Le fotografie mostrano parecchi distacchi nonostante solo 8 anni si sia restaurata la facciata e in alcune parti la caduta di intonaco mostra addirittura mattoni. Nei giorni scorsi alcuni muratori hanno provveduto a togliere alcune parti di intonaco che stavano staccandosi. E' il Palazzo Stanga Trecco di via Palestro, proprio di fronte alla chiesa di San Vincenzo e a parte l'aspetto della fronte, progettata da Vincenzo Marchetti nel 1855 recuperando elementi preesistenti di stampo barocchetto, il palazzo è comunque da collocarsi alla fine del Quattrocento. In tanti ci hanno messo mano in passato (1768) tra cui uno dei proprietari, Giulio Stanga architetto dilettante e più tardi rimesso in ordine da Faustino Rodi.
Nel 2014 l'Amministrazione provinciale stanziò tre milioni di euro per riqualificare l'intero palazzo Stanga Trecco con la sistemazione delle facciate, l’adeguamento degli spazi interni, il restauro dello scalone e nella ripavimentazione del cortile principale. I lavori sono stati suddivisi in due lotti: il primo, per un costo complessivo di 1.400.000 euro, comprendeva i lavori sulle facciate (ad esclusione di quelle verso il giardino e verso le proprietà laterali), i lavori negli ambienti interni – in particolare al secondo piano, per rendere fruibili tutti gli spazi del Palazzo – una parte dei restauri interni (ad esclusione dello scalone d’onore), la ripavimentazione del cortile interno, e la predisposizione dell’impianto di climatizzazione. Il secondo lotto, per complessivi 1.900.000 euro, comprendeva invece il restauro delle facciate su tutti gli altri fronti, lo scalone d’onore e completati i restauri interni e il recupero di tutti i locali del piano ammezzato e le cantine.
Il Palazzo è ancora la sede ufficiale dell'Istituto Stanga (che qui mantiene alcuni spazi per non perdere il lascito testamentario) e della Fondazione Comunitaria.
Dal punto di vista monumentale un colpo d'occhio straordinario è rappresentato dal cortile interno con i fregi in cotto che indicano somiglianze con Palazzo Fodri e le magnifiche cinque arcate. All'interno ci sono saloni e salette affrescati da Giovanni e Giuseppe Manfredini e da Sante Legnani spledidi esempi di neoclassicismo. Cè poi una stanza, detta dell'Imperatore, perchè si dice vi abbia dormito Napoleone che mostra un letto a baldacchino, arredi e tessuti originali e il magnifico pavimento ad intarsio. Altre stanze sono invece in stile romantico e si affacciano sul bel giardino. Di grande rilievo il magnifico scalone.
Una targa all'interno ricorda che qui Geremia Bonomelli fondò l'Opera Pia a lui intitolata.
foto di Gianpaolo Guarneri/foto Studio B12
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commenti
Roberto Regonelli
25 gennaio 2022 16:25
Ho visto da poco Palazzo Stanga, non solcavo la soglia del portone dal 1978, anno del termine del corso di studi.
Mi è parso quasi abbandonato, malgrado i citati restauri del 2014. Il giardino una volta molto curato da noi studenti, appare attualmente in stato di degrado e triste.
In città abbiamo tesori, ma nessuno se ne rende conto.