21 giugno 2021

Tariffa puntuale, obiettivo Tari più equa, ma non aspettiamoci grandi riduzioni di costi. Tante domande nel primo incontro con i quartieri

 

E' stato un bel fuoco di fila di domande quello al quale si sono sottoposti oggi (21 giugno) l'assessore con delega al ciclo integrato dei rifiuti, Maurizio Manzi, la dirigente comunale Mara Pesaro ed Elisabetta Soldani, sempre per il Comune. Presso l'oratorio della Parrocchia di San Pietro, dalle 18, era in programma il primo di una serie di incontri voluti dall'amministrazione con i quartieri per illustrare la tariffa puntuale, il nuovo metodo di calcolo di una parte della Tari in partenza in via sperimentale dal 1° di settembre.

Via con il Comitato di quartiere 9 – Giordano/Cadore presieduto da Maria Cristina Arata, dunque, e con un dialogo non sempre facile con i cittadini, in molti casi ancora confusi sul meccanismo della tariffa comunale e in altri casi apertamente scettici. E d'altra parte, lo stesso Manzi, ai circa venti presenti, ha chiarito subito con franchezza: “non immaginiamoci che la Tari verrà abbattuta. Non è così perché si tratta di un costo per un servizio erogato da Linea Gestioni”. L'obiettivo, ha aggiunto, “è una Tari più equa. Non aspettiamoci di pagare molto meno perché la tassa sui rifiuti ha una parte fissa ed una variabile”. Ed è soltanto sulla parte variabile che entrerà in gioco la tariffa puntuale sulla base del principio: "meno si differenzia e più si paga”.

“Non siamo i primi a introdurre questo meccanismo – ha esordito Manzi –, già un migliaio di comuni applicano la tariffa puntuale. Penso a Casalmaggiore, Mantova, Bergamo, Parma. Abbiamo preso spunto dai risultati ottenuti e dalle metodologie applicate e le abbiamo trasportate nel nostro contesto”. “Non ci aspettiamo che una cosa che è andata bene a Parma – ha chiarito – vada bene anche qui. Per questo chiediamo la collaborazione di tutti i cittadini. La tariffa puntuale avrà successo, ma ci dovrà essere la collaborazione di tutti”.

Ciò premesso, l'assessore ha chiarito che “non ci saranno grandi cambiamenti: resterà tutto invariato, dai giorni del ritiro dei rifiuti alle modalità di raccolta”. L'unica differenza riguarderà l'indifferenziato, ossia il “secco”. A questo proposito, ha detto ancora Manzi, “qualche abitudine bisognerà cambiarla. Io spingo molto per il cambiamento, so che può spaventare, ma se ben gestito può portare benefici”.

Tra questi, certamente un miglioramento dal punto di vista ambientale. “Migliorare la raccolta differenziata – ha spiegato l'assessore – è il primo. Oggi siamo al 75%, ma sono anni che siamo fermi lì e anzi, un po' peggioriamo. A livello europeo occorre arrivare almeno al 65% e per far questo noi dobbiamo salire all'85%”. Aumentare la quantità e la qualità della differenziata, ha aggiunto, serve a far diminuire il quantitativo di secco e se il secco diminuisce meno rifiuti vengono conferiti all'inceneritore, in un'ottica di economia circolare.

Non aspettiamoci, però, ha chiarito, “di vedere azzerata la Tari. Tutto il costo sostenuto dal gestore deve essere a carico dell'utenza, lo stabilisce la legge”. Cosa fare allora per risparmiare, una volta che la tariffa puntuale entrerà in funzione? “Differenziare bene – è stata la risposta di Manzi –: più materiale viene conferito ai consorzi di smaltimento più abbassiamo il costo del servizio. Come Comune di Cremona ce la stiamo mettendo tutta per fare sì che l'impatto (sui cittadini; ndr) sia il minore possibile, ma lo sforzo deve essere collegiale”.

Sulle ricadute positive per l'ambiente ha insistito la dirigente Pesaro: “Pensiamo all'ambiente e alla responsabilità che abbiamo. La gestione dei rifiuti è uno dei percorsi più importanti perché interessa discariche e inceneritori. L'indifferenziato è ciò che impatta maggiormente e per questo vale il ragionamento che più inquina più paga. Questo è il principio alla base di questi interventi”. Sicché, come fare? “Il sistema più usato è misurare il secco e far pagare in base a quanto un utente ne conferisce”. Di qui il principio alla base della “puntuale”, che verrà effettuata attraverso gli ormai noti sacchi muniti di Tag (codice identificativo dell'utenza). Più si conferisce e più si paga, per questo, ha avvertito Pesaro , “sarà necessario che il sacco conferito sia pieno”.

Il sacco con il quale il Comune ha deciso di avviare la sperimentazione per le utenze domestiche avrà un volume di 60 litri. Attenzione: volume, non peso. A questo proposito Manzi ha informato che un sacco da 60 litri di volume in linea generale dovrebbe pesare due chilogrammi. Trenta i sacchi che verranno distribuiti alle utenze domestiche per un anno. Ma anche questo parametro è suscettibile di modifica. “Per un anno – ha spiegato Pesaro – monitoreremo il numero di svuotamenti per conoscere le necessità dei cittadini. In base a questo monitoraggio si deciderà la quota variabile della tariffa, perché cercare di produrre meno secco è un po' come cercare di consumare meno luce o meno acqua. Se si crea un sistema virtuoso si arriva a un risparmio. Non è facile, è una collaborazione”.

“Monitoreremo l'andamento per i primi mesi e ci confronteremo con i cittadini per capire se è possibile migliorare il sistema”, ha assicurato la dirigente. Tra le possibili modifiche, quella del numero di sacchi in dotazione a ogni nucleo. Si parte con 30 sacchi, ma in corsa si potrà calibrare meglio la dotazione anche in base alla composizione del nucleo familiare ed, eventualmente, anche la frequenza del ritiro dei sacchi.

LE DOMANDE – Moltissime le domande e molti i dubbi che ancora gravano sui cittadini. Tra le richieste avanzate durante l'incontro, quella sul ritiro dei sacchi attualmente in distribuzione in base alle zone della città. In queste settimane i punti di ritiro sono presso la Fiera e presso Largo Ragazzi del '99, ma dal 1° luglio verrà allestito un punto anche in piazza Stradivari. Chi non ha ancora ritirato il sacco potrà farlo in qualsiasi punto a patto di presentarsi con la lettera che il Comune ha inviato in queste settimane.

Tra le obiezioni, quella sollevata da una concittadina: sarebbe più corretto far pagare in base al peso e non al volume. Replica di Mara Pesaro: “Il sistema di raccolta a peso è molto costoso e non lo ha adottato nessuno.

Altra obiezione, tutt'altro che fuori luogo: se non si va a incidere sulle grandi catene di distribuzione, sulla differenziata il singolo può fare poco.

“Forse conveniva iniziare da un quartiere con una sperimentazione circoscritta”, ha commentato un concittadino. “Abbiamo fatto una sperimentazione al Boschetto due anni fa e i risultati sono stati molto incoraggianti. Cremona è matura per questo passaggio”, è stata la risposta della dirigente Pesaro.

Immancabile la domanda sulla lettiera per i gatti, che sarebbe destinata al secco e farebbe pesare parecchio il sacco che resta poi in casa per almeno un paio di settimane. Gli amministratori hanno replicato che esistono lettiere di origine naturale, biodegradabili, e che possono essere conferite nell'umido e venire così smaltite più velocemente. Obiezione: costano di più. Per Manzi la differenza di costo non è poi così significativa, mentre per Pesaro le lettiere biodegradabili durano di più perché compattano le deiezioni dei gatti ed è sufficiente gettarne soltanto una parte e non svuotare l'intera lettiera.

 

Federico Centenari


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commenti


Andrea Ghisoni

22 giugno 2021 19:38

Ottimo ed interessante incontro, molto partecipato.