28 agosto 2025

Treni, tra ritardi, soppressioni e disagi per i pendolari. A giugno soppressi 6.500 convogli di Trenord. Male anche le tratte sui territori cremonesi, dove il 10% dei treni non arriva o è in ritardo

Che i treni nel nostro Paese e pure in Lombardia è purtroppo una triste e ormai nota realtà. Ma che in un solo mese siano stati sospesi oltre 6500 convogli delle tratte gestite da Trenord, con un tasso che si avvicina al 10% del totale, è sicuramente un dato su cui riflettere. Anche perchè giugno è un mese ancora pienamente lavorativo e scolastico, quindi con disagi importanti per lavoratori e studenti di una regione tra le più  importanti sul piano economico nazionale. 

Se guardiamo i dati riferiti alle linee che interessano il territorio della provincia di Cremona, vediamo che la situazione è tristemente in linea con la media regionale lombarda:

  • direttrice Cremona-Treviglio, in totale 1030 treni progammati, di cui 46 con ritardo superiore ai 15 minuti e 67 totalmente o parzialmente soppressi (incidenza di circa 11% del totale)
  • direttrice Brescia-Piadena-Parma, in totale 990 treni progammati, di cui 48 con ritardo superiore ai 15 minuti e 59 totalmente o parzialmente soppressi (incidenza di circa 11% del totale)
  • direttrice Brescia-Cremona, in totale 906 treni progammati, di cui 37 con ritardo superiore ai 15 minuti e 41 totalmente o parzialmente soppressi (incidenza di circa 9% del totale)
  • direttrice Mantova-Cremona-Lodi-Milano, in totale 1159 treni progammati, di cui 51 con ritardo superiore ai 15 minuti e 57 totalmente o parzialmente soppressi (incidenza che supera il 9% del totale)

Dati che riportano una situazione purtroppo ben nota a chi si muove in treno ogni giorno per lavoro, studio o necessità, con tutti i disagi e le ripercussioni che ne derivano. Una situazione che, come detto, è comune a tutta la regione, dove sono oltre 10 linee da indennizzare, tra cui due della Provincia di Cremona, la Brescia-Parma e la Cremona-Treviglio. E molte vicino alla soglia del 10%, una media tra ritardi e soppressioni del 9,02%: c'é mancato poco che scattasse pure  l’indennizzo IVOL, che tiene conto di tutta la rete, ed è calcolato in modo da essere quasi impossibile da raggiungere. Un totale di 6.582 treni in ritardo o soppressi, di cui 4.454 vere e proprie soppressioni. Questi i dati relativi agli indennizzi del mese di giugno resi noti da Trenord.

"Numeri che testimoniano un completo fallimento e che interessano tutte le province lombarde. 214 nuovi treni sono ormai entrati in servizio- commenta il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni - gli investimenti sulla rete sono ingenti e molti cantieri sono già stati chiusi. Hanno cambiato l'amministratore delegato, in quota  Fratelli d’Italia. Hanno eliminato i bonus, sostituendoli con gli indennizzi e ora i ritardi si valutano a 15 minuti e non piú a 5, come accadeva fino a sei mesi fa, il che dovrebbe far apparire il numero dei ritardi in riduzione. Ma nonostante tutto questo, dopo 6 mesi dal nuovo inizio, le performance di Trenord sono ancora assolutamente deficitarie. Anche piú di prima. Si può solo immaginare quale disastro si presenterebbe se i ritardi fossero ancora calcolati sui cinque minuti. L'unica cosa puntuale - conclude Piloni - sono gli aumenti dei biglietti e degli abbonamenti che, di fronte a questi numeri, suonano come l'ennesima beffa che peserà sulle tasche dei pendolari".

Accanto ai problemi di ritardi e soppressioni c'è poi un altro grande tema che è quello della sicurezza nelle stazioni, con i dati diffusi da Polfer e riferiti ai reati commessi sui treni o nei pressi dei binari, che indicano come nei primi sei mesi dell'anno siano stati segnalati ben 2903 reati nelle stazioni lombarde (leggi qui), che vanno dal furto alla rapina fino alla violenza sessuale. Insomma, anche sul fronte sicurezza i dati tracciano un quadro poco rassicurante per chi vuole o deve viaggiare in treno.

 

 


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