31 luglio 2021

Trent'anni fa la tragica scomparsa del professor Giuseppe Pontiroli. Su ogni cantiere fin dagli anni 50, fece conoscere a Cremona l'archeologia

Trent'anni fa, il 31 luglio 1991, scompariva tragicamente in un incidente stradale nei pressi di San Candido, in Alto Adige, il professor Giuseppe Pontiroli, il primo che ai cremonesi ha fatto scoprire l'archeologia. Da qualche mese la commissione toponomastica sta discutendo la possiblità di intitolargli una strada,  su proposta di Angelo Garioni, accomunando anche un altro grande cremonese di due secoli prima, il conte Giambattista Biffi, cui si vorrebbe invece dedicare una lapide sul fronte dell’abitazione, in via XX Settembre. Giuseppe Pontiroli era nato a Cremona il 26 marzo 1921 e, come amava ricordare, era stato compagno d’infanzia di Pier Paolo Pasolini. Laureato in lettere antiche all’università degli studi di Milano con il professor Arturo Stenico, dopo essersi dedicato all’insegnamento come maestro elementare, aveva discusso una tesi di laurea su “Cremona e il suo territorio in età romana, sulla scorta delle fonti scritte e dei reperti di archeologia”. Fin dai primi anni Cinquanta, nel ruolo di ispettore onorario della soprintendenza, fu presente su ogni cantiere, su ogni demolizione per documentare le tracce del passato, come i mosaici trovati nel sottosuolo dell’ex chiesa di San Giovanni Nuovo in via Cadolini, quelli nel centro scolastico Capra Plasio, la strada romana di via Solferino. Grazie ai suoi studi si giunse a definire una prima topografia della città romana, che per anni ha costituito la pietra miliare per lo sviluppo di ulteriori rierche. Pontiroli, per molti versi personalità di studioso poliedrico, si interessò anche alla personalità artistica di Giulio Campi, a Claudio Monteverdi ed alla sua cerchia familiare, ad Antonio Stradivari, ai Della Corna, per non parlare degli scavi di Bedriaco, del tesoro numismatico di Grumello. A lui si deve il “Catalogo della sezione archeologica del museo di Cremona” ed il grande convegno di studi dedicato ai 2200 anni di fondazione dei Cremona.


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commenti


Elio Conzadori

31 luglio 2021 08:07

Bellissima persona che ha aiutato moltissimo la nostra città

Michele de Crecchio

31 luglio 2021 22:10

Ricordo bene che fu proprio lui a segnalare al sindaco Zaffanella l'imminente ricorrenza del 2200° della fondazione di Cremona. Zaffanella non fece fatica ad intuire quanto tale circostanza potesse essere utile per rilanciare l'immagine della nostra città. Ne scaturì una serie di iniziative, tra le quali la riproduzione in duemila copie, della dettagliatissima mappa settecentesca della carta detta "detta delle antiche parrocchie" che era, fino ad allora, conservata in unico esemplare presso l'ufficio tecnico comunale.

Viti

1 agosto 2021 06:01

È stato il mio prof alla media Campi e dopo anni che ero già uscito dalla scuola ci trovavamo per l'aperitivo in corso Garibaldi grande Giuseppe