29 settembre 2024

Triennale nella bufera, sotto accusa le prove acustiche in auditorium. Un concorrente denuncia le valutazioni della giuria modificate nel giro di poche ore

E’ polemica sui risultati della XVII Triennale Internazionale di Liuteria. A suscitare curiosità è stato in un primo tempo il fatto che non sia stato assegnato per la seconda volta il primo premio al violino, in quanto nessuno degli strumenti concorrenti è stato ritenuto meritevole d’eccellenza. L’ultimo a riceve il primo premio è stato nella XV Triennale del 2018 il francese Nicolas Bonnet. L’unica medaglia d’oro quest’anno è andata al pavese Alessandro Peiretti, nella sezione violoncello, già protagonista anche nella scorsa edizione. Tra i violini, solo il cinese Liu Zhaojun ha ottenuto il punteggio migliore e la medaglia d’argento. Fin qui, seppur masticando amaro nella terra di Stradivari, nulla di nuovo. Ma a sollevare perplessità è il fatto che tutti i violini partecipanti siano stati penalizzati dal giudizio sulla resa sonora. Insomma nessuno degli strumenti, secondo i giurati, avrebbe “suonato” per garantirsi l’eccellenza. Cosa si dovrebbe pensare, avendo riguardo alla massiccia partecipazione di concorrenti? Ben 315 liutai professionisti iscritti, di 37 nazionalità, e ben 401 strumenti in concorso. Ebbene, possibile che tra questi nessun violino sia stato in grado di soddisfare i requisiti acustici? Perché tutti gli strumenti, pur avendo ottenuto lusinghiere valutazioni su tutti gli altri aspetti oggetto di valutazione, sono stati penalizzati dal basso giudizio sulla potenza sonora che, facendo media con le altri voci, non ha garantito evidentemente il punteggio necessario per concorrere all’assegnazione del primo premio. Verrebbe da pensare, dunque, che nessun liutaio contemporaneo, sia in grado di raggiungere i livelli di un Guarneri o di Stradivari. Ma non è così. Perché dalla stessa giuria che ha espresso un giudizio così severo, filtra un’indiscrezione: il problema non sarebbe nel suono dei singoli strumenti, ma nel fatto che le prove di potenza sonora siano state effettuate nell’auditorium del Museo del Violino senza la presenza del pubblico, circostanza che avrebbe determinato una resa sonora insufficiente. Prova ne sia che, a giudizio di esperti, gli stessi strumenti suonati in un contesto differente, avrebbero dato ben altri risultati. Il tema è inquietante. Anche negli anni scorsi le prove furono effettuate nello stesso ambiente, ed anche in tali occasioni nessuno strumento raggiunse i vertici dell’eccellenza. Bisognerà rivedere la location in cui effettuare le prove?

Ma mentre si discuteva di questi aspetti tecnici, ecco che, sui social, scoppia la “bomba”. La giuria ha pubblicato un primo pdf con le valutazioni che recava punteggi sbagliati, subito ritirato per riapparire in una versione modificata. A denunciare la cosa, pubblicando gli screenshot prima che venissero frettolosamente corretti, è stato un liutaio che ha visto il proprio violino, entrato con numero di ingresso 20, ottenere in breve tempo due punteggi differenti: 807, 4 la prima volta e 568, 9 la seconda. Stesso strumento, due punteggi differenti. Ed a inficiare la prima votazione è stato proprio il giudizio dei musicisti, mentre quello dei liutai è rimasto indifferente. Il liutaio in questione è Felix Habel, diplomato alla Scuola di liuteria di Cremona nel 1996, che su Facebook denuncia tutta la sua amarezza: “Le delusioni fanno parte della vita! - esordisce, per poi continuare - Quest'anno ho partecipato al Concorso Triennale di Cremona senza raggiungere alcun premio. La delusione non è quella di non essere stato ammesso alla prova acustica finale ma di non essere stato ammesso in base a delle valutazioni errate e confusionali! Nella giornata di ieri il Museo del Violino ha rilasciato la lista di tutte le valutazioni degli strumenti del concorso che conteneva numerosi errori soprattutto per quanto riguarda i coefficienti di valutazione. Dopo le prime contestazoni questo file è stato ritirato dal sito per poi riapparire in forma "corretta" qualche ora dopo. Le discrepanze tra le due versioni sono in qualche caso abissali! Addirittura per qualche strumento mancano le valutazioni della prova acustica finale nella prima versione e nella seconda ci sono! Il problema più grosso è che questo strumento non risulta neanche nella lista degli strumenti ammessi alla prova acustica!!! Io non so più cosa pensare... Cremona mi era sembrato un concorso serio ed affidabile! Sono scioccato e confuso! Mi appello alla giuria e al suo presidente Paolo Bodini per fare chiarezza sull’accaduto!”.

E anche tra gli stand di Cremona Musica il risultato della Triennale è argomento di animata discussione.

Si faccia dunque chiarezza per eliminare questa ombra che rischia di offuscare l'immagine di un concorso che gode nel mondo di un innegabile prestigio.

Fabrizio Loffi


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commenti


Innominato

29 settembre 2024 11:50

Domande
Chi ha scelto i giurati musicisti ? Sicuri che fossero all'altezza? Perché la scelta dell 'auditorium già contestato nella scorsa edizione ?
Perché solo la medaglia d'argento al liutaio
del violino ! Penalizzato solo perché cinese e evitare contestazioni ?
Da ultimo perché non far valutare anche il suono da tutti i giurati e dal pubblico per avere l'auditorium pieno e super partes ?
In ogni caso ancora un grande casino.! bravi si prega di continuare così facendo vedere la vostra bravura organizzativa per continuare ad avere grandi successi