Tutela forestale del Cremonese, la sintesi degli interventi effettuati dai Carabinieri nel 2021
Cinquantadue monitoraggi tra siti Rete Natura 2000 e Alberi Monumentali, un deferimento alla Autorità Giudiziaria per intervento di trasformazione non autorizzato su area classificata bosco, 24 sanzioni amministrative riguardanti il non rispetto della Legge Regionale nr. 31 del 2008 (Testo unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale) gli illeciti abbruciamenti di materiale vegetale e gli interventi irregolari su platani (contrasto diffusione cancro colorato), 2 interventi di Polizia Idraulica, 4 accertamenti certificativi in ambito materiale di propagazione pioppicoltura.
Questa la sintesi degli interventi effettuati nel corso del 2021 dalla Polizia Forestale nel Cremonese. "La biodiversità forestale e paesaggistica della provincia di Cremona - si legge in nota stampa del Comandante Alberto Ricci -, residuale ma proprio per questo ecologicamente ancor più importante è il primo, tra i tanti, settore di controllo ed intervento delle Stazioni Carabinieri Forestale di Cremona e Crema; presidi che, dal 10 Gennaio 2022, sono coordinati dal Gruppo Carabinieri Forestale di Mantova. Sebbene il territorio provinciale non presenti popolamenti forestali equiparabili in estensione alle province dell’arco prealpino od appenninico, le frammentate e sovente isolate aree boscate di pianura sono, tra tutte , custodi di quella varietà vegetazionale costituente l’antico “bosco planiziale” e delle comunità di animali ad essa legate".
Le attività specialistiche dei militari appartenenti alla linea di Comando “Carabinieri per la Tutela Forestale” si esplicano principalmente in due macrosettori: il monitoraggio ambientale e forestale e la repressione degli interventi illeciti che depauperano la delicata Rete Ecologica Regionale.
"Relativamente al monitoraggio - prosegue la nota -, anche in relazione al partenariato nel progetto cofinanziato dall’ Unione Europea Life Gestire 2020, coordinato da Regione Lombardia e finalizzato a conservare la biodiversità regionale e gestire la Rete Natura 2000 di cui fanno parte, ad esempio, oltre ai Parchi regionali, la Lanca di Gerole, gli Spiaggioni di Spinadesco, l’ Isola Maria Luigia ecc., le Stazioni Forestali effettuano, cadenzati nel tempo, mirati sopralluoghi in zone strategiche, riportando eventuali variazioni (positive e negative) e, nel caso, intervenendo a riguardo. L’attività sanzionatoria e nel caso di violazioni penalmente rilevanti di denuncia alla Autorità Giudiziaria, è sovente conseguente a circostanziate segnalazioni di Associazioni o privati cittadini anche per il tramite del NUE 112, per gli accertamenti tecnici ci si avvale anche del prezioso supporto degli Agronomi/Forestali dell’ Ufficio Territoriale Regionale (UTR), con sede a Cremona".
Gli accertamenti prioritari sono quelli contemplati dagli indirizzi operativi della Campagna nazionale dell’Arma dei Carabinieri denominata “Bosco Sicuro”, unitamente alle denunce di taglio pervenute da Regione Lombardia e dagli Enti Parco Oglio-Serio-Adda .
"Rivestono particolare importanza - aggiunge il comandante -, soprattutto dal punto di vista ecologico, quegli interventi in aree non già inserite in Rete Ecologica , dove, dopo anni di abbandono agrario, si assiste ad una rinaturalizzazione del bosco: in queste aree, quando la vegetazione spontanea ha assunto connotazioni tali da essere codificata “area boscata o ad essa equiparabile” ai sensi delle normative Nazionali e Regionali è fatto divieto di taglio se non a seguito di autorizzazione. Il bosco è bene paesaggistico e quindi vincolato ai sensi del Codice dei beni culturali e paesaggio (Dlgs 42 / 2004). Anche se autorizzati, i tagli, soprattutto in aree protette, sono assoggettati a precise regole di esecuzione, che, se non rispettate, vengono sanzionati, come accaduto recentemente in un area del Comune di Camisano (1200 Euro la sanzione); in questi casi, la sanzione amministrativa, ogni volta calcolata, va da 65 a 197 Euro per ogni 1000 mq di area oggetto di taglio non conforme".
"Da un punto di vista strettamente fitosanitario invece - aggiunge il comandante -, la tipologia di intervento di taglio più delicata è quella effettuata sui platani. Questi sono particolarmente sensibili al fungo Ceratocystis platani che colpisce esclusivamente piante appartenenti al genere Platanus e che causa la nota malattia “Cancro colorato del Platano”. Il territorio Lombardo è stato suddiviso in 3 zone : focolaio - di contenimento – indenne; gli interventi sono soggetti a precise misure dei Servizi Fitosanitari tra cui anche la comunicazione delle operazioni su platani anche per le zone classificate come indenni. Riguardo ai residui di potature e materiale vegetale in genere, che fino a 3 metri cubi steri non sono considerati rifiuti, è fatto divieto di combustione dal 1 ottobre al 31 marzo nei Comuni posti a quota inferiore i 300 mt , come da disposizioni stabilite dalla delibera di Giunta Regionale n. 7095/2017 ( Misure per il miglioramento della qualità dell’aria). La combustione di residui vegetali agricoli o forestali è comunque sempre vietata nei periodi ad alto rischio per gli incendi boschivi, dichiarati dalla Regione. La sanzione è di 200 Euro".
Conclude la nota: "La difesa del patrimonio boschivo indirettamente si estende anche a quello internazionale (foreste primarie pluviali e boreali) attraverso il controllo dei Nuclei Cites Carabinieri ad operatori e commercianti legname per il rispetto del regolamento UE 995/2010 ; normativa di contrasto al commercio di legno illegale, noto con l'acronimo di EUTR (European Union Timber Regulation)".
In alto a scorrimento, le immagini scattate dai Carabinieri per la Tutela Forestale
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