8 gennaio 2022

Una commissione per gestire il milione di euro incassato dal Comune per l'inquinamento Tamoil: tutto fermo dal 2019

I nuovi sviluppi sull'inquinamento ambientale della Tamoil riaccendono i riflettori sul milione di euro incassato dal Comune a seguito della costituzione di parte civile a opera di Gino Ruggeri nel corso del giudizio terminato con le condanne per disastro ambientale. Al di là del nuovo esposto presentato ieri dallo stesso Ruggeri (qui l'articolo), la domanda: è come impiegare quei soldi? Perché non sono stati usati per le operazioni di tutela ambientale? 

"In merito al milione di euro di provvisionale va precisato che la disponibilità effettiva della somma ci sarà solo alla fine dell’iter giudiziario ancora in corso", hanno precisato due giorni fa i consiglieri di maggioranza Roberto Poli, Enrico Manfredini e Lapo Pasquetti. Bene, ma cosa è stato fatto in questi anni per gestire quella somma? Stando ai documenti comunali ben poco, visto che entro il 31 dicembre 2019 doveva essere costituita una Commissione di valutazione della quale ad oggi - gennaio 2022 - non si ha notizia.

L'argomento è stato al centro di una seduta del Consiglio Comunale del 10 aprile 2019. L'oggetto recitava: "Determinazione del vincolo di destinazione su risorse provenienti dalla provvisionale risarcitoria in esito alla vertenza Tamoil". Tra le premesse della determinazione si legge che "Con sentenza n. 1117/2018 la Corte di Cassazione ha confermato la provvisionale di € 1.000.000,00 liquidata a favore dell'Amministrazione Comunale sin dal primo grado di giudizio esercitato mediante azione popolare esercitata dal Sig Gino Ruggeri e successivamente confermata in sede di appello". 

Il Comune di Cremona, dal canto suo, con deliberazione di Giunta Comunale del 28 novembre 2018, "ha deciso di promuovere azione giurisdizionale in sede civile nei confronti dei soggetti responsabili degli atti di inquinamento ambientale da ricondursi alla società Tamoil Raffinazione, finalizzata alla definitiva liquidazione dei danni non ambientali provvisoriamente riconosciuti dal giudice penale". 

Successivamente, nella seduta del 20 febbraio 2019, la giunta "ha disposto di determinare il vincolo di destinazione su risorse provenienti dalla provvisionale risarcitoria in esito del processo Tamoil Raffinazione nonché dal giudizio civile, finalizzato ad interventi in campo ambientale". L'amministrazione ha in sostanza vincolato quella somma, facendo sì che venga destinata esclusivamente a interventi in materia ambientale. Ed ecco il passaggio successivo:  "Al fine di ottimizzare la destinazione a favore di tutta la collettività dei fondi in questione - si legge nella delibera del Consiglio del 10 aprile 2019 - che saranno disponibili a conclusione del percorso giudiziario, l'Amministrazione Comunale istituirà entro il 31 dicembre 2019 una Commissione di valutazione". 

La Commissione di valutazione, "avrà il compito di valutare le proposte e gli interventi progettuali in ambito ambientale e attraverso un lavoro di sintesi sottoporrà l'esito al Consiglio Comunale. La Commissione di valutazione, che sarà individuata con apposito decreto sindacale, oltre ad essere presieduta dal Segretario Generale, avrà al suo interno professionisti di alto profilo tecnico-scientifico e il Presidente del Consiglio come membro di diritto a garanzia di un percorso partecipativo e di massima trasparenza verso la cittadinanza". 

La decisione è stata approvata dal Consiglio con 20 voti a favore, un voto contrario (Giovetti) e 5 astenuti (Ceraso, Fanti, Lanfredi, Sozzi, Zanardi). Da allora, però, è tutto fermo e della commissione di valutazione non si è avuta alcuna notizia.

Nel febbraio dello scorso anno, dopo quella che ad oggi è l'ultima riunione dell'Osservatorio Tamoil, su questo "vuoto" è intervenuta Legambiente. "Quando verrà istituita la commissione che dovrà valutare la destinazione di quella somma?", ha chiesto Legambiente proponendo inoltre di poter entrare con un esperto di propria fiducia nella commissione stessa "a garanzia di un percorso di partecipazione e trasparenza”.

A distanza di tre anni dalla decisione del Consiglio Comunale e a un anno di distanza dalla richiesta di Legambiente, ancora silenzio. L'ennesimo silenzio e l'ennesimo segnale di inerzia da parte dell'amministrazione sul più grave caso di inquinamento ambientale a carico di Cremona negli ultimi decenni.

f.c.


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti