"La creazione del mondo" film con un ensemble cremonese, protagonista Adelaide Ricci
Nell’ultimo anno e mezzo ci ha spesso accompagnato un basso continuo apocalittico, nei toni negativi di una fine imminente, anzi già in corso. Non è infatti difficile accordare gli strumenti del disfattismo e dell’amarezza al presente, cogliendone gli aspetti peggiori, dando fiato alle trombe della sfiducia e di quel timore che non di rado fa correre dalla parte sbagliata.
Controcorrente, senza far baccano, vanno alcuni gesti, poche parole e qualche progetto che guarda non al tramonto ma alle origini, dove sorse una luce lontana ma ancora presente.
Parliamone con Adelaide Ricci, cremonese e docente al Dipartimento di Musicologia e Beni culturali della nostra sede cittadina dell’Università di Pavia. L’ensemble musico-teatrale PerIncantamento, di cui è direttore artistico, è protagonista di un film del tutto particolare: “La creazione del mondo”.
- Perché “La creazione del mondo” e che senso ha parlarne negli anni Venti del XXI secolo?
"Tutte le culture umane possiedono miti della creazione, racconti che intessono parole e immagini proponendo la positività del mondo e richiamando l’essere umano a un suo ruolo responsabile. Mentre la cronaca incupiva i già difficili giorni del lockdown 2020, insieme a Paolo Galloni ci siamo addentrati nello studio di queste mitologie, appassionandoci a un percorso che dà corpo non solo a speranze futuro, ma un senso positivo del presente. Poi passo dopo passo…"
-Come si è costruito quindi il progetto?
"Insieme agli artisti dell’ensemble PerIncantamento, con cui lavoro da vent’anni in un clima di amicizia, abbiamo strutturato dieci quadri, ciascuno dedicato a un racconto sulla creazione, che sono andati a comporre il telaio di un film.
Ognuno di noi ha dato il proprio apporto: testi, musiche, sceneggiatura… Un progetto di questo tipo comporta molte sfaccettature; ci siamo così misurati con una nuova avventura, decisamente emozionante."
-Parliamo dei luoghi…
"Ogni quadro è ripreso all’interno di chiese storiche o in luoghi di significativa bellezza paesaggistica dell’Appenino parmense, le cui valli custodiscono pievi medievali, antichi ponti, opere artistiche inattese: tesori spesso fuori mano e proprio per questo ancora più preziosi.
Uno degli obiettivi è quello di favorire un’apertura di sguardo sul paesaggio “abitato” di natura e cultura, uno sguardo che coinvolga tanto gli abitanti del territorio quanto i visitatori. Un orizzonte che si oppone dolcemente al “mordi e fuggi”, nel segno di un “guarda e ascolta”.
- Chi sostiene questo inusuale progetto?
"Abbiamo presentato il progetto all’Unione dei Comuni della Comunità Montana Parma Est, che lo ha accolto con entusiasmo. Sia l’Unione sia i singoli sindaci di sette comuni ci hanno appoggiato garantendoci una parte dei fondi necessari; con loro siamo in contatto anche per la futura promozione del film, che necessariamente dovrà essere fatto conoscere, ad esempio nelle scuole, ma senza dimenticare le comunità coinvolte e un pubblico più vasto.
Il film ha infatti un suo valore a sé stante: per intenderci, non si tratta di un video a taglio turistico e documentaristico".
-Come si potrebbe allora definire “La creazione del mondo”?
"Il film è concepito come uno spettacolo dei nostri, in cui ogni sezione è girata in una diversa location, ciascuna delle quali diventa protagonista mostrando dettagli concretamente significativi, non superficialmente suggestivi.
Fedeli al nostro “fare spettacolo” ogni volta in modo diverso, adattandoci ai luoghi e alle atmosfere che di volta in volta incontriamo, abbiamo voluto registrare in presa diretta i suoni, che vanno così a restituire allo spettatore-ascoltatore l’anima di un luogo".
- Diamo qualche riferimento circa i protagonisti…
"Volentieri, a partire da chi insieme a me ha curato i testi: Paolo Galloni, brillante medievista con cui collaboro da anni. Tecnicamente, la realizzazione è stata affidata a due affermati professionisti del settore: Filippo Chiesa, direttore della fotografia, e Matteo Turrini, specialista del montaggio. Insieme a loro il giovane cameraman Federico Zardi e la make-up artist Serena Ballerini, attiva in campo teatrale e cinematografico.
Un lungo lavoro di ricerca musicale e di realizzazione scenica ha coinvolto gli artisti dell’ensemble: Eddy De Rossi, arpista; Antonio Minelli alla viola da gamba e alle percussioni, oltre che cantante; Vittorio Zanibelli ai fiati; infine – ultimi ma non ultimi – gli attori: oltre a me, Walfrido Ricci. Fiore all’occhiello la presenza di Anna Maria Frittoli, attrice di teatro che è stata attiva anche sui palchi cremonesi.
- Qualche dettaglio?
Prometto di riparlarne in un futuro intervento, magari a fine anno, quando il film dovrebbe essere pronto per la distribuzione.
Nel frattempo, ci farà piacere se i lettori di CremonaSera seguiranno gli aggiornamenti del progetto su facebook:
https://www.facebook.com/lacreazionedelmondo/
Altrettanto importante, anzi vitale, la raccolta fondi che è in corso per completare il budget necessario alla realizzazione del film:
https://www.produzionidalbasso.com/project/la-creazione-del-mondo/
- Un’ultima domanda, per ora: avete in cantiere qualcosa a Cremona e territorio?
"Senza dubbio, anche se, come la storia insegna, è bene che i profeti percorrano la propria terra d’origine solo dopo aver viaggiato a lungo".
Fotografie
(scene del film)
1 Adelaide e Walfrido Ricci
2. I musicisti: Eddy De Rossi, Vittorio Zanibelli, Antonio Minelli
3. Walfrido Ricci
4. Walfrido e Adelaide Ricci
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