27 dicembre 2022

Al Cinema Filo di Cremona la proiezione del videopoema “La creazione del mondo”, curato dall’ensemble cremonese Perincantamento

 

La creazione del mondo” approda nel centro storico di Cremona. L’originale videopoema, dedicato ai diversi miti sulla creazione del mondo, messi in relazione con i luoghi naturali e le pievi antiche dell’Appennino parmense, verrà, infatti, proiettato lunedì 16 gennaio, alle ore 21.00, al Cinema Filo, spazio culturale tra i più affascinanti del capologuo cremonese.

Costruito nel ’600 come piccolo teatro dalla marchesa Ariberti – che ne fruiva accedendovi direttamente attraverso un sovrappasso dal proprio palazzo nobiliare – venne in seguito donato ai Gesuiti che lo adibirono a luogo di preghiera. Fu solo nell’800 che la sala riacquistò la sua originaria funzione teatrale, ospitando spettacoli di prosa e lirica, per poi essere riconvertita in circolo ricreativo nella prima metà del ’900 e, infine, dal 1976, nel cinema che oggi conosciamo; un edificio che, anche in virtù della sua storia (documentata da un ricco archivio di testimonianze scritte e fotografiche) e delle vicende letterarie che ha ispirato (proprio in Piazza dei Filodrammatici fu commesso l’omicidio da cui Manzoni trasse ispirazione per la storia di Fra Cristoforo), rappresenta da tempo un punto di riferimento culturale a Cremona.

All’interno di uno spazio così speciale, il pubblico potrà assistere, ad ingresso gratuito, alla proiezione del videopoema “La creazione del mondo”, un lavoro cinematografico unico, composto da dieci “quadri” dedicati ai miti della creazione nelle diverse culture, tra cui naturalmente la nostra, che ha richiesto un’approfondita ricerca storica e letteraria. Ma quanto è stato difficile accordare i racconti e le immagini provenienti anche da paesi geograficamente molto lontani da noi con le ambientazioni tipiche dell’Appennino? “È stato abbastanza facile e istintivo” spiega Adelaide Ricci, interprete e direttrice artistica dell’Ensemble Perincantamento, “sono stati molto utili tutti i sopralluoghi fatti prima di registrare. Io e Paolo Galloni, il regista, abbiamo pensato quei luoghi: alcune volte le nostre intuizioni sono cambiate dopo essere giunti sul posto, altre volte sono state confermate. Ad esempio, entrambi avevamo immaginato il mito africano presso i ruderi del castello di Castrignano perché è un luogo naturale e spiritistico”.

Apparentemente un lavoro intellettuale di nicchia che, però, apre a una visione insolita, spirituale e profonda, di alcuni scorci paesaggistici e luoghi sacri a noi vicini. “Andiamo controcorrente, è vero” concludono Ricci e Galloni “ma non per criticare gli altri, bensì per dare un contributo artistico diverso. Ci è stato detto, anche da esperti del settore, che “La creazione del mondo” non si può incasellare in una categoria, non è cinema sacro e non è un docufilm. È qualcosa di nuovo. E questo a noi basta”.

I SEGRETI DEL FILM

La preparazione e la messa in opera de La creazione del mondo hanno seguito fin dall’inizio la direzione del mettere in luce in diversi miti della creazione il filo conduttore della positività e dell’armonia. Queste narrazioni spiegano poeticamente anziché scientificamente da dove viene la vita e quale è la sua direzione di senso; non si tratta tanto di cullarsi in un sogno poetico, ma piuttosto di mettere a fuoco una materia comune in grado di sostenere un progresso differente da quello dell’economia e della tecnica indirizzata al mercato.

Da una lunga e accurata ricerca sui testi sono emerse sorprendenti consonanze tra culture fra loro lontanissime, eppure avvicinate dall’idea che il mondo è «cosa buona» e che al suo interno il ruolo della presenza umana implica una responsabilità basata sulla scelta.

I brani musicali sono stati costruiti tessendo nuove trame a partire da linee melodiche tradizionali, con una particolare attenzione al medioevo europeo, il cui sfondo sonoro corrisponde ai luoghi in cui è ambientato il film.

Ogni racconto è strutturato come un quadro che apre visuali interrogando lo spettatore. Le inquadrature evocano i significati che si manifestano in dettagli artistici e naturali dei luoghi, così come in alcuni oggetti. Pose e movimenti, luci e prospettive rispondono all’esigenza di consegnare allo sguardo dello spettatore una narrazione concreta. Tutto ciò dà anche la misura dei tempi del film, dei suoi ritmi vocali e strumentali, delle stesse inquadrature.

Ogni quadro de La creazione del mondo prende vita all’interno di pievi storiche o in luoghi di significativa bellezza paesaggistica della Val Parma e delle valli limitrofe. Il film desidera porsi come opera artisticamente valida in sé, ma nello stesso tempo non nasconde il sogno di contribuire a rinnovare lo sguardo di chi si reca nei luoghi che hanno ospitato il set.

Pievi, manufatti storici e paesaggi possono essere scoperti – o riscoperti – in modo nuovo, diverso, più attento, anche in una prospettiva multiculturale. Dialogo e confronto, ricondotti là dove ogni cultura narra le origini del mondo, possono accendere una scintilla di arricchimento reciproco, nel segno del mettere in luce e apprezzare le differenze anziché appiattirle in un informe orizzonte globalizzante.

In ogni luogo si è registrato in presa diretta, così da far risuonare ciascuno spazio nel suo modo. In alcuni quadri i suoni sono stati catturati con la tecnologia bineural, evoluzione del sistema stereo, che mira a riprodurre la ricezione dell’orecchio umano.

 

L’ingresso è gratuito con offerta libera.

 

(Nella serata della proiezione sarà possibile acquistare la chiavetta serigrafata del videopoema)

 

Per maggiori info: www.perincantamento.it

 

 

 

Guarda il trailer del film


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