Da Garibaldi alle Grandi Guerre: tutti i segreti del Museo dei Combattenti a Soncino
Tesori nascosti. Tesori segreti. Il Museo dei Combattenti e Reduci ospitato nella rocca di Soncino rappresenta un altro gioiello nel panorama museale del Borgo. E lì. Nel cortile centrale della rocca e, ospita preziosi reperti storici che spaziano nel tempo dall’Unità d’Italia ai nostri giorni. Costruito con cura e passione da un gruppo di volontari, Davide Cincotto classe 1996 è uno degli ultimi acquisti. La sua passione per la storia e la ricerca ha infuso nel gruppo vitalità, energia e sguardo al futuro con tanti progetti. L’abbiamo incontrato e, non nascondiamo che questo suo amore verso la storia è davvero entusiasmante. Davide da quando esiste il Museo dei Combattenti di Soncino?
“ Esiste indicativamente dalla fine della Seconda guerra mondiale, quando gli iscritti all'associazione hanno cominciato a donare il proprio materiale per raccoglierlo e nel tempo metterlo a disposizione della comunità.”
Come è formato l’organigramma di persone che gestiscono la struttura museale?
“Il primo in assoluto è il presidente dei Combattenti Mauro Bodini, la vera anima del Museo. Poi Davio Cernuschi l’attuale curatore, sovraintende la pulizia e l'ordine e dei reperti stessi e soprattutto è un grande appassionato della prima guerra mondiale. A seguire Pietro Moretti ed io che dopo aver organizzato una mostra storica in passato proprio a Soncino ci siamo uniti al gruppo.”
Il Museo contiene grandi ricchezze. Come sono divisi i reperti?
-“Si può pensare a due tipi principali di divisione: una basata sul genere di reperti e una basata sul periodo storico. Per quanto riguarda la prima classificazione si passa dai fucili dell'Ottocento, alle baionette della Prima Guerra Mondiale, dai berretti alle divise, agli elmetti usati durante le due guerre, per finire con strumenti per la comunicazione e oggetti da campo usati dai soldati durante le guerre. Per la classificazione cronologica i reperti vanno dal periodo del Risorgimento fino ai giorni nostri, passando per tutti i momenti più significativi del secolo scorso.”
Ne sono stati rinvenuti alcuni anche in territorio soncinese?
“ I reperti sono dei soncinesi e per i soncinesi. La maggior parte degli oggetti presenti sono frutto di donazioni di cittadini del borgo che hanno voluto darli all'Associazione Combattenti e Reduci perché fossero messi a disposizione di tutti i visitatori. La maggior parte delle divise porta ancora il nome scritto a penna sulla fodera. Ci piacerebbe unire i reperti con le foto dei rispettivi proprietari, obiettivo che contiamo di realizzare a breve.”
Il museo prima del Covid era molto gettonato. E ora?
“Quantificare i visitatori del museo è difficile perché si trova all'interno del castello, ma si può pensare che buona parte dei visitatori dello stesso possano essere anche visitatori del museo. Rinnovarsi significa ristrutturare il Museo e renderlo più affasciante anche per i turisti e non solo, anche per le scuole stesse.”
Quali saranno concretamente Davide i vostri progetti futuri, pandemia permettendo?
“Degli spunti sono già sparsi qua e là nelle risposte precedenti, ma si può dire che vorremmo partire da un restyling generale della presentazione degli oggetti: migliorare l'illuminazione all'interno delle teche, provvedere all'aggiunta di manichini per presentare meglio le uniformi e disporre i reperti seguendo l'ordine cronologico degli eventi storici. Questa presentazione visiva verrà poi accompagnata da una "guida online" che vorremmo rendere disponibile attraverso un QR code per ogni teca, in modo da fornire una visita approfondita per chi fosse interessato. Il progetto più ambizioso è però far rivivere gli oggetti donati da generazioni e generazioni di soncinesi per far apprezzare e valorizzare il fascino della storia e delle persone che hanno contribuito a scriverla.”
Davide Cincotto ha raccontato un’altra realtà di Soncino, una realtà alla quale crede e, la sua giovane età, dimostra come i ragazzi siano veramente il nostro futuro.
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