15 febbraio 2021

Gli Affaitati da Cremona al Portogallo, armatori delle spedizioni in India

Una delle famiglie più in vista di Cremona erano gli Affaitati; abitavano nella vicinia di S.Vincenzo e nella seconda metà del quindicesimo secolo avevano raggiunto una grande fortuna con i traffici di stoffe e pietre preziose. Giovanni Francesco, primogenito di Carlo Ludovico, intuì che i commerci, a seguito dei viaggi di Cristoforo Colombo e di Vasco de Gama, ben presto si sarebbero spostati sull’Atlantico per cui si recò a Lisbona dove fondò una sede. Immediatamente si dedicò al commercio dello zucchero di canna proveniente dall’isola di Madera che esportò in tutta Europa soprattutto verso le Fiandre dove costituì una fiorente filiale.

Nel 1502 ottenne il permesso dal re del Portogallo di partecipare come armatore alla seconda spedizione verso l’India. In una lettera spedita a Cremona al fratello Luca rendeva conto dell’investimento della spedizione di 2.000 ducati che avevano reso un ricavo di ben 5.000 ducati. L’anno successivo partecipò ad un’altra spedizione verso l’India con un dodicesimo delle spese per l’allestimento di due navi e ottenne dal re il monopolio delle esportazioni di spezie verso le Fiandre. Il commercio delle spezie raggiunse cifre importanti: nel 1513 ottenne dal re di poter esportare 2.000 quintali di pepe che nel 1525 raggiunsero la cifra di 13.000 quintali di pepe, 400 quintali di chiodi di garofano, 700 quintali di cannella e 2.000 quintali di zenzero.

In poco tempo Giovanni Francesco diventò uno dei più ricchi (se non il più ricco) di Lisbona; nel suo testamento il valore dei suoi beni ammontavano a 50.891.335 reis e in quel periodo chi possedeva beni per 1.000.000 di reis era considerato ai vertici della piramide del capitale.

Non si sposò mai, ma ebbe relazioni con nobildonne portoghesi dalle quali ebbe cinque figli che avrebbero goduto oltre che delle ricchezze del padre anche dei quarti di nobiltà delle madri. Ebbe quindi due figli maschi Agostinho e Cosme e tre femmine Ines, Maddalena e Lucrezia.

All’inizio del ‘500 da Cremona giunse il nipote Giovan Carlo per imparare l’arte della mercanzia dallo zio. Nel 1514 Giovanni Francesco inviò il nipote ad Anversa per dirigere la filiale; in questa occasione diede in sposa al nipote sua figlia Lucrezia.

Nel testamento Giovanni Francesco istituisce due maggiorascati, il primo con un valore di 30.000.000 reis intestato al primogenito Cosme mentre il secondo di 5.000.000 reis al secondogenito Agostinho con la clausola che alla morte di uno dei fratelli, l’amministrazione del maggiorascato sarebbe passato all’altro fratello; in caso di morte di quest’ultimo sarebbe intervenuta la figlia Ines.

Il maggiorascato veniva istituito dalle più facoltose famiglie portoghesi per tramandare i beni alle generazioni future preservandoli da vendite e fallimenti.

Nel maggiorascato di Cosme vengono indicate le proprietà di “Quinta dobedos situata a Carvalhal do Bombarral, oggi di proprietà del multimilionario Joe Berardo. Un’altra fattoria a Sintra e la casa con i magazzini di Lisbona.

Il cognome Affaitati venne storpiato in Lafetà ed è con questo cognome che prosegue la storia della famiglia in Portogallo.

Il figlio di Agostinho, Cosme de Lafetà divenne un grande navigatore e valente capitano e raggiunse l’incarico di vicegovernatore di Goa.

Luigi Silla


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