18 maggio 2021

Il cunicolo tra Santa Maria delle Grazie a Soncino e Palazzo Barbò a Torre Pallavicina. Suggestione che attende di essere svelata

Soncino provincia di  Cremona e Torre Pallavicina Bergamo. Due entità ora distinte ma nei secoli meno. Due luoghi carichi di storia, di miti, di leggende, uniti in un’unica direttrice che li collegava, la Calciana. Uniti anche nel  Quattrocento e Cinquecento da una signoria comune, il casato degli Sforza, signori di Milano. Francesco Sforza duca di Milano e suo figlio naturale Tristano Sforza, nato dall’amore per la Nobildonna Giovanna d’Acquapendente, detta la Colombina che conobbe e amò dopo la morte della sua prima moglie Polissena, fino a che non sposò Bianca Maria Visconti, ultima erede dei signori di Milano.

Nel 1448 Francesco Sforza ottenne dal papa il riconoscimento di tutti i suoi figli naturali, tra i quali Tristano appunto. Dopo la morte del padre Tristano visse stabilmente alla Corte Sforzesca servendo la famiglia sia nella politica che nella Res Bellica. Fu incaricato di difendere e presidiare il territorio sud orientale del  ducato e fece la sua sede nel palazzo fortificato di Torre Pallavicina. Tristano e Francesco, Francesco e Tristano personaggi storici che hanno segnato la nostra provincia di fatti e atti storici e, non solo.

Accanto perdurano nel tempo misteri e leggende che aleggiano sul borgo soncinese e sul piccolo comune di Torre. Uno dei più suggestivi e  interessanti riguarda la leggenda di un camminamento sotterraneo, di una via di fuga che avrebbe collegato la Chiesa di santa Maria delle Grazie (capolavoro cinquecentesco voluto proprio da Francesco Sforza, presente all’inaugurazione della stessa, nel settembre del 1528 n.d.r) a Palazzo Barbò, in quel di Torre Pallavicina.

Un percorso carico di suggestione che secondo la tradizione e, purtroppo solo quella, in quanto per il momento documenti d’archivio ufficiali non ve ne sono,  si sarebbe collegato anche al castello di Soncinio al parco del Tinazzo fino ad arrivare alla dimora di Tristano. Questo dato ha sempre aleggiato tra storici e ricercatori come un fantasma, una storia non decifrabile, una leggenda. La stessa dura anche ai nostri giorni. E’ pure vero che se questo dato non è mai stato riscontrato negli archivi ufficiali è perché era talmente segreto che non doveva essere menzionato da nessuno? Era un espediente di difesa che faceva parte delle strategie di guerra? Potrebbe essere così visto che in quegli anni il Ducato di Milano era in perenne lotta con i signori confinanti tra i quali la Repubblica di Venezia e altri regni. Certo, se si dovesse avere anche solo una traccia scritta di questo camminamento chissà quanta storia e quanti eventi si potrebbero svelare sia per Soncino che per Torre Pallavicina.

Ilaria Fiori, archivista incaricata dal comune di Soncino e ora anche collaboratrice dell’Archivio di Stato di Milano conferma di non aver mai trovato nessun documento all’interno degli archivi del Comune di Soncino, ma di aver sentito parlare molto di questo camminamento e di tutti i suoi profetici misteri. Lo storico che ha collaborato e con la Cooperativa Il Borgo, Fabrizio Costantini afferma:”Purtroppo si sa poco o nulla. So che si fece qualche scavo perlustrativo a Santa Maria delle Grazie e si trovò l’ingresso di un cunicolo che dava verso la rocca”. Alla ricerca di questo arcano mistero non possiamo non imbatterci nella pubblicazione Soncino Magica, editata  dall’Associazione Castrum Soncini della quale ci siamo occupati in un precedente articolo. Il suo presidente Fabio Maestri  ci racconta di come nel libro si parli proprio di questo mistero. Appassionante. Intrigante. Un mondo storico da svelare. Un invito a leggerlo per scoprire i misteri della raffinata perla cremonese e dintorni. Anche nella pubblicazione Il Borgo racconta del 1997 in un capitolo dedicato a Tristano Sforza si parla di “camminamento sotterraneo dove procedere parallelamente alla strada calciana che collegava Cremona e bergamo. Qui, dopo il Tinazzo incontriamo la cascina  Ripa Ferraria, probabilmente un castelletto fortificato visto lo spessore imponente delle sue mura e la presenza di un sotterraneo dove esiste un cunicolo diretto verso la dimora di Tristano Sforza a Torre Pallavicina”. Ai posteri o agli amanti del mistero scoprire l’arcano!

Roberta Tosetti


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