19 ottobre 2021

Il nuovo libro di Tacete, scrittore parmigiano: "Le giostrine del criceto assassino"

Ebbene sì, arriva un nuovo libro di Antonio Tacete! Non vi venga da pensare che sia la banale ripetizione di quanto già letto o immaginato (sì, la scrittura di Antonio è immaginifica più che mai) perché il suo ultimo volume, edito dall’Associazione culturale “Luigi Battei” (Le giostrine del criceto assassino pagg. 48) rappresenta, assai probabilmente, un passo avanti nel mondo favolistico-surreale dello scrittore parmigiano. A testimoniarlo basta la frase di Paolo Conte, inviata di pugno a Tacete e riportata in quarta di copertina: «Altro che Desnos! Qui si raggiunge Savinio! Complimenti». Chiariamo: Antonio Tacete si è convinto, anche grazie al suggerimento di alcuni critici, di essere, almeno dal punto di vista dell’ispirazione, la reincarnazione del poeta francese Robert Desnos, colui che disse di sé stesso «Ho fatto atto di surrealismo assoluto!». Ebbene, Paolo Conte va oltre e paragona Tacete ad Alberto Savinio (pseudonimo di Andrea Francesco Alberto de Chirico, fratello del pittore Giorgio), arditissimo esponente dell’avanguardia del primo ‘900, che addirittura supererà, grazie al suo gusto del fantastico, dell’ignoto e della compenetrazione uomo-animale; lo smascheramento degli autoinganni e delle certezze borghesi; la tendenza alla parodia (specie di soggetti mitologici), all’ironia e al citazionismo.

Ecco il nodo dell’evoluzione che si legge in questo nuovo libro che, oltre l’onnipresente “Villa il nano”, vede muoversi sulla scena personaggi diversi, dai nomi improbabili e ricorrenti e ancora stagliarsi, sullo sfondo, Parma e la sua provincia in uno stile di scrittura sempre uguale e a un tempo sempre nuovo, in quella che Alessandro Bosi, nella straordinaria prefazione, chiama “Patafisica”. Così, ancora una volta, Tacete ci sorprende e ci affascina, portandoci in un mondo fantastico ma decisamente materico e ci muoviamo con i protagonisti, da “Garibaldi sbriciolato nella pipa” a “L’avvocato con tre gobbe”; da “Le giostrine del criceto assassino” a “La notte di Natale”, a “Parmamagazine” che omaggia convintamente Attilio Bertolucci, passando per “Un aneddoto” fino al conclusivo “La Milano da bere”. In un crescendo che lascia il desiderio di scoprire presto altre favole, altra fantastica narrativa. E Antonio tacete, statene certi, non ci deluderà.

 

Egidio Bandini


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