In città i nipoti di Pietro Anelli, costruttore di pianoforti, fortepiani e fisarmoniche. Un piano del prestigioso marchio regalato alla Guardia di Finanza
Anna e Guido Anelli nipoti di Pietro il famoso impresario costruttore di pianoforti, di fortepiani e, per un certo periodo, anche di fisarmoniche presenti oggi all’Academia Cremonensis alla manifestazione per il ritorno a casa di un pianoforte ANELLI organizzata da Fabio Perrone, hanno voluto ringraziare Cremona per la disponibilità assoluta nei riguardi della liuteria e della musica che a loro avviso si respira con grande evidenza anche solo con un breve giro in città.
Il motivo dell’incontro svoltosi oggi e’ stata appunto la celebrazione di un evento che ha visto ritornare nel palazzo una volta sede della fabbrica Anelli (nel 1918 ) ed ora sede della Guardia di Finanza in di via Zara, un pianoforte donato dal prof Rossini.
Presente quindi anche il comandante della locale caserma delle Fiamme gialle, colonnello Cesare Maragoni che ha voluto anch’egli esprimere il suo sentito compiacimento per il gesto.
Perrone che da tempo si occupa con grande impegno alla ricerca di documenti e per la realizzazione di un museo dedicato ad Anelli in città, ha ricordato episodi importanti della vita di Pietro Anelli non solo per le sue capacità imprenditoriali ma anche di attaccamento al lavoro e alla tutela dei diritti delle sue maestranze e ha voluto ricordare in particolare “la pagina della vergogna” un articolo da lui fatto pubblicare sulla stampa con cui attaccava fabbriche italiane che usavano non solo semilavorati ma firmavano la loro produzione con fantomatici nomi tedeschi o francesi.
Dopo aver messo in risalto episodi importanti della vita di Pietro Anelli che a 19 anni si trovò a dirigere una azienda importante dopo la morte del padre e quindi del nonno e a modificare la produzione di organi con pianoforti verticali ha ricordato i sette pianoforti che è riuscito a far donare a Crema all’Istituto Folcioni dove è iniziato un embrione di un museo che Cremona dovrebbe invece realizzare dopo aver rinunciato alle centinaia di strumenti del m° Scala di Imola che potevano giungere a Cremona.
Si è soffermato quindi sulla produzione delle fisarmoniche in città dal 1930 al 1953 grazie a maestranze assunte formatesi a Stradella, sui legami con Verdi sull’accordo che riuscì a sottoscrivere con il Ministero della Pubblica Istruzione in un momento di grande difficoltà per l’acquisto di numerosi pianoforti da dare alla scuole e ai musei e che gli consenti di non licenziare nessuno e di interessarsi a nuove produzioni mentre il Prof Zappalà ha ricordato l'importanza dei rulli per fortepiano che Anelli costruì grazie alla collaborazione con Michele D’Alessando con il quale era entrato in società.
Ha ricordato però che la ditta ebbe una battuta di arresto per una causa con la la Ricordi e la successiva nascita a Cremona della First nella quale era confluito proprio D’Alessandro.
A conclusione un interessante intermezzo musicale con una fisarmonica Anelli di Fabio Turchetti che ha evidenziato le grandi potenzialità dello strumento
Di grandissimo interesse infine il ritratto di Stradivari (secondo alcuni un autoritratto) mostrato da Guido Anelli ed acquistato nei primi anni del secolo scorso dal bisnonno a Genova e che pare essere l’unica vera effige del grande liutaio.
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commenti
Enzo
16 ottobre 2021 08:10
Una inesattezza in cui è incorso l'estensore della notizia : la fabbrica Anelli non sorgeva sul sito attuale della caserma della GdF (già sede - ristrutturata - di un gruppo rionale fascista), ma di fronte, su via Montello, dopo il bivio con via Zara.