Isola Pescaroli, quei fossili del Po. In tanti alla presentazione del libro di Davide Persico
A due passi dal Grande fiume, sulla piarda di Isola Pescaroli, si è tenuta la presentazione del nuovo libro di Davide Persico, sindaco di San Daniele Po e professore di Paleobiologia e Museologia specialistica dell’Università degli Studi di Parma, “I fossili delle alluvioni – Ricerca, studio e descrizione della Paleofauna Padana”, edito da Delmiglio. Un luogo non causale, perché da Isola Pescaroli tutto ha avuto inizio, dai primi ritrovamenti alle prime attività di quella realtà che è il locale Gruppo Naturalistico Paleontofilo da cui è poi sorto il Museo Paleoantropologico del Po di San Daniele Po, realtà culturale di primissimo livello di tutto il medio Po. Numerose le persone presenti (tra loro anche il sindaco di Soragna Matteo Concari e Stefano Barborini del circolo Aironi del Po di Legambiente) che con attenzione, e partecipazione, hanno seguito dall’inizio ala fine la serata,. A presentare il libro, accanto a Persico, è stato l’eremita del Po, Paolo Panni.
I due si conoscono da molti anni, fin dai tempi in cui il museo di San Daniele ha mosso i primi passi e hanno collaborato in numerose occasioni. E’ stata l’occasione non solo per “scavare” tra le pagine del libro ma anche per fare il punto della situazione sulle attività e sui nuovi traguardi raggiunti e tagliati dal Museo Paleoantropologico, realtà che, come ammesso dallo stesso Persico, non ha ancora fatto abbastanza “breccia” nei residenti (a suo dire tanti di coloro che vivono nel posto non hanno mai messo i piedi nel museo), ma lo ha fatto invece in tanti studiosi, esperti, appassionati, arrivati anche da lontano, e in tante scuole. Va ribadito che si tratta di una realtà culturale di primissimo livello, un fiore all’occhiello e una eccellenza del medio Po, un luogo in cui la storia, la nostra, quella delle nostre terre, è conservata, custodita, visibile e studiata. Da conoscere, da visitare, da vivere. Ampio spazio, nel libro, è dedicato ai mammiferi fossili del Grande fiume e alle ventisei specie che costituiscono il record fossile del Po, tutte conservate nel museo di San Daniele Po, al quale si devono la loro scoperta e il loro studio. Con un ampio spazio finale dedicato al celebre rinoceronte il cui cranio integro è stato ritrovato a Spinadesco: uno dei pezzi in assoluto più importanti di tutte la straordinaria esposizione permanente che compone il museo.
Quella di Isola Pescaroli è anche stata, infine, l’occasione, per ricordare e ribadire le regole che accompagnano il ritrovamento di fossili e altri reperti. Detenerli a casa propria è assolutamente vietato; una volta ritrovati è importante consegnarli agli organi e agli Enti competenti (come appunto il Museo di San Daniele Po): non solo per un semplice e doveroso rispetto delle regole ma anche e soprattutto perché ogni reperto, anche il più piccolo o quello più apparentemente insignificante può fornire, agli studiosi, informazioni e notizie di particolare importanza nell’ambito di quella ricerca, mai finita, che è la ricostruzione e la conoscenza globale del nostro passato.
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