19 maggio 2025

Caos serie B: facciamo chiarezza (per quanto possibile)

‘La notizia battuta da tutte le agenzie nel primo pomeriggio di ieri riguardante il rinvio a data da destinarsi delle due finali di playoff tra Salernitana e Frosinone (la prima si sarebbe dovuta giocare stasera all’Arechi), per un possibile deferimento di una società di Serie B non precisata nel comunicato ma che, stando alle notizie trapelate, sarebbe il Brescia, ha fatto esplodere un caos che porterà all’ennesima estate tra ombrelloni e carte bollate.

L’annullamento dei playout a 24 ore dal loro inizio, a mio parere, è apparsa intempestiva per le modalità e per il disagio economico e organizzativo, creato a società e tifosi. Ancora una volta il ‘Palazzo’ si è rivelato per quello che è, ossia un pachiderma lento, macchinoso e indecifrabile. Dsputare i playout sarebbe stata la soluzione più naturale e sensata: chiusura del campionato, con verdetti ‘nero su bianco’. Successivamente, se dopo tutti i gradi di giudizio, al Brescia fosse stata confermata una eventuale penalizzazione con relativa retrocessione, la Lega avrebbe potuto ripescare la squadra perdente ai playout. Detto questo, mandare in archivio la stagione, con la disputa di playout e playoff, avrebbe comunque innescato una serie di contestazioni a carattere giuridico nei mesi successivi, da parte delle società che si sarebbero ritenute danneggiate.

La Comunicazione Ufficiale della Lega Serie B. Tutto è iniziato poco dopo le 15 di ieri, quando la Lega di Serie B ha rilasciato un comunicato nel quale si disponeva il rinvio delle gare di playout per aver ricevuto la comunicazione di una procedura di deferimento da parte della Procura Federale a carico di una società di Serie B, in ordine a fatti che ‘potrebbero’ determinare la violazione di norme la cui sanzione potrebbe avere impatto sulla classifica finale del Campionato in corso e quindi sulla programmazione delle gare di playout.

I fatti contestati alla Società Brescia Calcio. L’oggetto della contestazione della Co.Vi.Soc, dopo una verifica da parte dell’Agenzia delle Entrate durata tre mesi, è stato depositato in Procura Federale solo ieri ed è relativo al 17 febbraio 2025, data di scadenza del pagamento di emolumenti vari. Per quanto è dato sapersi, in tale data il Brescia ha pagato gli stipendi ai tesserati, ma non disponeva della liquidità necessaria per saldare i relativi contributi Inps e Irpef. Per questo motivo e per saldare tutto nei tempi ammessi e concessi, la società avrebbe deciso di coprire la somma mancante con crediti d’imposta che in realtà si sono rivelati inesistenti.

La reazione della società di Cellino. Già nella serata di ieri la società Brescia Calcio ha rilasciato attraverso i suoi canali ufficiali un comunicato nel quale informava chiaramente la volontà di ricorrere in qualsiasi sede giuridica sportiva e, qualora necessario, extra-sportiva, per tutelare la propria posizione, ritenendo di aver adempiuto correttamente alle scadenze federali e di aver agito in conformità alle norme statali e sportive.

La Salernitana chiede la revoca del blocco playout. L’annullamento dei playoff a 24 ore dalla disputa della finale di andata che si sarebbe dovuta disputare all’Arechi di Salerno, tra Salernitana e Frosinone, ha di fatto lasciato tutti di sasso. Prima di tutto i 30.000 tifosi in possesso del biglietto e poi le due società, in primis il Frosinone che in quelle ore si stava preparando a salire sul pullman per raggiungere Salerno. La società campana ha dapprima avviato l’iter per il rimborso dei biglietti e successivamente diramato un comunicato ufficiale nel quale chiede l’immediata revoca del provvedimento di rinvio a data da destinarsi dei playout, e si riserva la possibilità di intraprendere ulteriori azioni nelle sedi consentite.

Intanto chi tace (Acconsente)... Chi fa orecchie da mercante ovviamente sono le parti in causa che andrebbero a guadagnarci a ‘costo zero’: il Frosinone, che se venisse confermata una penalizzazione di 4 punti (quella più plausibile) si salverebbe evitando i playout, e la Sampdoria, che dopo gli "innumerevoli funerali" e sfottò subiti dai cugini genoani, resusciterebbe per il tempo necessario per giocarsi la salvezza nel playout contro la Salernitana. Nel contempo, giusto per cercare di mettere al sicuro i playout, sembra che la società blucerchiata si stia preparando per costituirsi come parte interessata nel procedimento contro il Brescia, semplicemente impugnando il fatto che il campionato è stato alterato.

I prossimi passaggi. Come riporta l'Ansa, la prima udienza davanti ai giudici della Procura Federale FIGC è stata fissata per giovedì 22 maggio 2025. Solo al termine di questo procedimento penale, attraverso il quale si constaterà o meno il reato nei 2 gradi di giudizio sportivo (Tribunale Federale Nazionale e Corte di Appello Federale) la FIGC e la Lega Serie B potrebbero verosimilmente impugnare la sentenza e passare al punto successivo della giurisdizione sportiva, che porterebbe all’eventuale revisione della classifica finale del campionato e delle relative variazioni di calendario rispetto alla disputa dei playout. Resta il fatto che già nella prima settimana di giugno, le società dovranno adempiere all’iscrizione del prossimo campionato.

L’inizio di una lunga battaglia. Ovviamente, se mai il Brescia venisse penalizzato con tutte le conseguenze accessorie, ne nascerebbe una lunga battaglia legale a suon di carte bollate, in tutti i livelli di giustizia accessibili (sportivi e non) fino probabilmente al TAR del Lazio, che è l’ultimo livello di appello sportivo a cui una società si può rivolgere.

Il precedente del 2003 e il possibile allargamento del campionato. Solo per il fatto che la prossima settimana di giugno prevede l’iscrizione al prossimo campionato di Serie B, la Lega Serie B, in accordo con la FIGC, cercherà di forzare la mano con il rischio di ritrovarsi, nel caso in cui un eventuale ricorso dia ragione al Brescia, a dover addirittura allargare il numero di partecipanti al campionato. In merito c’è un precedente che risale alla stagione di Serie B 2002/03, quando scoppiò il ‘Caso Catania’ che portò, dopo un’estate burrascosa, alla delibera da parte della FIGC del 19 agosto (dopo un intervento del Consiglio dei ministri volto a evitare simili casi in futuro) che annullò le retrocessioni di Genoa, Catania e Cosenza per la sola stagione 2002/03. Il risultato fu di giocare il campionato successivo a 24 squadre, con l'ammissione della Fiorentina in sostituzione del Cosenza, dichiarato fallito.

Al netto di tutte le valutazioni possibili ed immaginabili, a fronte dello scenario che si sta palesando, è ovvio il fatto che la squadra più avvantaggiata da questo pastrocchio tragicomico è la Sampdoria, che da ufficialmente retrocessa, andrebbe a disputare i playout

Si dice che a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si imbrocca...

Daniele Gazzaniga


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