18 luglio 2025

Antonio Stradivari è senza una mano o senza compasso nella sua città, mentre John Tyler ha con sé quel violino, beato lui

“Buonanotte John, cosa vorresti fare da grande?”

“Il violinista in una grande orchestra, mamma!”

“Mi fa piacere, ti eserciti molto con il tuo violino e il tuo maestro dice che sei abbastanza bravo. E’ un bel lavoro e un bel sogno, ma i tuoi compagni di classe, per esempio, sognano di diventare presidente degli Stati Uniti, tu invece di diventare violinista; in entrambi i casi non sarà una cosa facile”

“Mamma, mi puoi comprare uno Stradivari? Sarebbe perfetto per diventare un musicista”

“Vabbè, facciamo che nel tuo sogno diventerai presidente degli Stati Uniti, è più facile che neanche comprarti uno Stradivari, mica per niente ma sai com’è con i prezzi che hanno quei violini...”

“Buonanotte mamma”

“Buonanotte John”

John Tyler è stato il 10° presidente degli Stati Uniti, il presidente di una carriera “sbagliata” dato che, fin da bambino, aveva vissuto il sogno di diventare un violinista d’orchestra e di possedere uno Stradivari. Non riuscirà in nessuno dei suoi intenti, né quello di diventare musicista di professione né quello di poter possedere un violino Stradivari, dovendo far ripiegare la sua carriera su un “normalissimo” ruolo da presidente degli Stati Uniti. Il suo rapporto con i violini e la musica era talmente forte che le statue a lui dedicate lo rappresentano con un violino in mano.

“Buonanotte Antonio, sogni d’oro, cosa vorrai fare da grande?”

“Vorrei diventare il presidente degli Stati Uniti!”

“Antonio, sei nato a Cremona nel 1643 – circa - e gli Stati Uniti ancora non esistono, diciamo che è un bel sogno ma un pochino difficile da realizzare”

“Potrei diventare un esploratore spaziale oppure un social influencer!”

“Ecco…proprio quello. Lascia stare l’influenza che non è mai bella da affrontare, lasciamo stare lo spazio che poi arriveranno i film con gli alieni che invadono la Terra, e diventare qualcosa di più normale?”

“Se provassi a diventare un liutaio?”

“Bella idea Antonio! Se sarai bravo nel tuo lavoro magari ti intitoleranno statue in giro per Cremona, senza una mano o il compasso, però”

“In che senso, mamma?”

“Buonanotte Antonio, buonanotte”

“Buonanotte mamma”

Antonio Stradivari guarda perplesso la triste solitudine di Corso Garibaldi, lui, seduto in maniera ormai sconsolata, rivolge mestamente lo sguardo verso il pezzo mancante della statua che lo rappresenta, domandandosi per quale motivo non è diventato presidente degli Stati Uniti o altro. John Tyler, con il suo violino saldamente ancorato sotto il braccio, accoglie turisti e visitatori a Rapid City, nel South Dakota. Ha un portamento rassicurante ma, soprattutto, ha ancora, anche dopo lustri, il suo amato violino sotto il braccio, a differenza di Antonio Stradivari. Volendo fare le pulci alle due statue appare chiaro il fatto che, con tutte le puntualizzazioni del caso, le statue sono fatte con materiali differenti e quindi con una robustezza di certo differente. Poco ma sicuro, quella di Stradivari è decisamente più fragile di quella di Tyler ma, tralasciando inutili pignolerie da due soldi bucati buone per “i tavoli di confronto” animati da politichese poco interessante, il messaggio che lasciano alle persone che le vedono è ben differente. In una sorta di trasandatezza difficile da ricordare a memoria d’uomo – e non solo – la statua di Stradivari non sembra accogliere nessuno, in realtà sembra mettere in guardia e offrire una sorta di debole giustificazione a quello che turisti o visitatori possono vedere lì intorno. E’ un messaggio che sa quasi di “abbiamo alzato bandiera bianca” nei confronti di un tributo ad una persona che ha fatto parte della storia cittadina, una sorta di resa incondizionata che non guarda al futuro di una città ma a quella sorta di “dappertutto è così” che non significa nulla se non il fatto di confermare quella resa incondizionata. Nessuna reazione, nessuna ottica, nessun perché, del resto “dappertutto è così”, il messaggio è chiaro e diretto e rischia di diventare il prontuario delle frasi fatte da ripetere senza sosta anche in futuro anche davanti ad altri problemi. Gli imbecilli che si sono susseguiti nella sistematica distruzione delle statue del liutaio hanno grandissime colpe di cui rispondere, ci mancherebbe, ma l’orizzonte che si profila davanti allo sguardo di Antonio è desolante di suo, le lesioni alle statue del liutaio, o i graffiti su altri monumenti storici come palazzo Cittanova, sono parte di una città che, con il passare del tempo, dovrà fare i conti con la perdita di luoghi e servizi dedicati alle persone.

Antonio Stradivari è senza una mano o senza compasso nella sua città, mentre John Tyler ha con sé quel violino, beato lui. 

Marco Bragazzi


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commenti


Laura

18 luglio 2025 05:13

La statua monca di Stradivari, giovani imbecilli ubriachi che la mattina presto picchiano il malcapitato liutaio giapponese di turno, il centro che langue, le periferie che si riconoscono sempre più nei centri commerciali dove l'unica differenza la fa il potere d'acquisto... non chi sei o cosa pensi. Cremona ha da tempo abbandonato l'anima che l'ha caratterizzata fino agli inizi del nuovo millennio e la statua monca di Stradivari con ciò che rappresenta (dal violino artigianale mancante al vandalismo urbano) ne è il più significativo monumento.

harry

18 luglio 2025 10:10

A suo tempo sostituire il "ricciolo" danneggiato costò, credo di ricordare, circa 800 €.
Si immagini, Bragazzi, sostituire e innestare nella statua l'intero violino!