Il Cerimoniale dai documenti degli Archivi
“...Si raccomanda che i ravioli siano piccolissimi…” così si legge in uno dei documenti custoditi presso Cittadella degli Archivi, circa la visita milanese del Generale De Gaulle a Milano nel 1959 in occasione del Centenario delle battaglie di Magenta e Solferino con l'allora Presidente della Repubblica Gronchi. I ravioli in oggetto furono serviti al ristorante Savini in Galleria dopo un magnifico concerto alla Scala, e la dimensione raccomandata era molto probabilmente indicata ad evitare al Presidente francese, avvezzo come tutti i francesi più alle potages che alla pasta, di poterli mangiare al cucchiaio evitando spiacevoli imbarazzi. Dettagli da maniaci secondo alcuni, ma indispensabili ad evitare ogni minimo imbarazzo negli eventi pubblici da cui in realtà dipendono spesso esiti cruciali nei rapporti tra Stati.
Ebbene nonostante le più puntigliose attenzioni quella stessa sera alla Scala Gronchi casco’ letteralmente a terra come un sacco di patate di fianco a De Gaulle proprio nel bel mezzo del grande applauso nel palco reale a causa di una sedia erroneamente spostata dal DC Marcora che gli stava dietro, e che divenne una gag televisiva del duo Vianello Tognazzi con conseguente cacciata dei due dalla RAI.
Forse basterebbe questo episodio a dimostrare quanto sia importante il Cerimoniale e quanto debba essere maniacale l'attenzione ad ogni minimo particolare laddove un gaffe o un errore può perfino compromettere i rapporti tra Nazioni.
Secondo la Treccani Il Cerimoniale è ‘l'insieme delle regole, scritte o tradizionali, che presiedono allo svolgersi d'un atto solenne d'importanza pubblica, avente carattere civile o religioso.”
Ciò che abbiamo ammirato in questi recenti giorni di scomparsa ed elezione di un Papa ci conferma quanto in realtà il rito e la cerimonia abbiano una portata politica e mediatica essenziale, tanto che perfino Putin ha celebrato in pompa magna gli 80 anni della vittoria della Seconda guerra mondiale con un cerimoniale rigidissimo e trionfale, e non possiamo dimenticare che i recenti funerali di Elisabetta II e l’incoronazione di Carlo III sono stati i due eventi mediatici più seguiti dal Dopo Guerra. E pensiamo ai vari G7 G8 e G20 e a quanto siano stati in passato oggetto addirittura di scontri tragici che hanno lasciato ferite gravi come il nostro di Genova del 2001.
Del resto dare grandi feste e impeccabili ricevimenti é da sempre uno strumento indispensabile a manifestare il proprio potere e ingraziarsi quello altrui: mitologiche furono le reciproche visite con grandi cacce all'orso tra i vari dittatori del blocco Sovietico, e non si può dimenticare come la fortune del Gran Condé con il Re Sole dipesero più che dalle sue virtù militari dalle delizie preparate dal cuoco Vattel nel castello di Chantilly… E quando la prima delegazione americana capitanata in assoluto segreto da Kissinger sbarco’ in Cina fu accolta al freddo e senza nemmeno una tazza di tè: i cinesi avevano preparato un vero e proprio banchetto imperiale ma all'ultimo momento Mao fece sapere di annullare tutto e accoglierli senza alcuna cortesia, strategia tutt'altro che scontata.
A volte invece le regole della ospitalità politica possono venire usate contro ai propri invitati: fu il caso del Generale Ethan Allen, eroe della Indipendenza americana che, ospite indesiderato di un provocatore Lord inglese, si ritrovo’ davanti alla latrina il ritratto del suo Presidente Washington. Ebbene, anziché dar di matto e dare soddisfazioni agli Inglesi, si risedette a tavola commentando che quella nel cesso era la collocazione perfetta del ritratto giacche “nessuna vista fa cacare addosso un inglese come quella di George Washington…”
Il Cerimoniale e gli Archivi hanno un rapporto molto più intrinseco di quanto si possa immaginare: il Cerimoniale è totalmente basato sui precedenti, ed essi non si possono che trovare negli archivi. Ecco perché da ormai più di due anni Cittadella degli Archivi ha avviato una fruttuosa collaborazione con l ANCEP , la Associazione Nazionale dei Cerimonialisti degli Enti Pubblici, grazie alla quale molti nostri documenti vengono messi a disposizione dei migliori capi dei cerimoniali d'Italia in laboratori e seminari.
Fu forse Monsignor Giovanni Della Casa il primo a scrivere un volume compiuto sui comportamenti da tenere in pubblico, con il suo celeberrimo Galateo datato addirittura 1558, e da allora in poi metter per iscritto riti cerimonie pranzi e cene è una prassi mai più abbandonata, tutt'ora utilissima e che regola I rapporti tra i potenti molto più di quanto possiamo immaginare.
(La foto del professor Martelli è di Daniele Mascolo)
Sovrintendente agli Archivi del Comune di Milano
Docente di archivistica all'Università degli studi di Milano
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