Al Ponchielli Patrick Zaki con il suo libro "Sogni e Illusioni di libertà"
Un nuovo appuntamento per Ponchielli Talk, lo spazio di scoperta e approfondimento con personalità del mondo della cultura. Protagonista, giovedì 14 marzo alle ore 20.30 al Teatro Ponchielli, sarà Patrick Zaki che presenterà il suo libro Sogni e Illusioni di libertà-La mia storia edito da La Nave di Teseo. Un racconto commovente e doloroso in cui viene ripercorsa la vicenda, che ha coinvolto il giovane studente fermato in Egitto e incarcerato nel febbraio 2020 e rilasciato dopo aver ricevuto la Grazia dal Presidente Al-Sisi il 20 luglio 2023.
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Cosa significa ritrovarsi in prigione senza aver commesso alcun reato?
Patrick Zaki racconta con la sua voce cosa è davvero accaduto il giorno dell'arresto, e poi il carcere, l'isolamento, le torture, ma anche i sogni e le passioni che lo hanno animato per resistere ogni giorno, senza perdere mai la speranza.
"È stato il mio modo di resistere. Anche quando attraversavo le situazioni peggiori, pensavo: un giorno scriverò questa cosa, un giorno denuncerò tutto."
Il 7 febbraio 2020 Patrick Zaki torna al Cairo, a casa sua, da Bologna, dove studia. Si vuole fermare pochi giorni. È solo la pausa di uno studente che torna a casa temporaneamente. Ma le cose non vanno come previsto: Zaki viene arrestato e resta in prigione per 20 mesi. Bologna, la sua università, l'Italia intera reagiscono e da quel 7 febbraio non smettono di manifestare.
Patrick Zaki racconta la sua storia: cosa è successo davvero quel giorno e cosa è avvenuto poi, nei giorni successivi: gli interrogatori, l'isolamento, le torture, il confronto con un mondo – quello delle carceri – in cui tutti sono ridotti a una condizione disumana. E cosa lo ha tenuto vivo: gli studi, la passione per il calcio, la musica, l'affetto dei suoi cari, dell'amata Reny, dell'Italia tutta.
"La speranza è il motivo per cui esisto e racconto la mia storia. La speranza mi è venuta dal primo momento in cui ho visto una persona che mi amava e che ha deciso di rischiare e di affrontare tutto per me, una famiglia che non sapeva cosa stesse accadendo, ma ha scelto di stare dalla parte del figlio, qualunque fossero le sue scelte. Sarò sempre grato per tutto l'amore e la speranza che mi hanno circondato. Rimarrò fedele a questa malattia della speranza con cui mi avete contagiato, fino a quando le prigioni, piene di persone libere, saranno vuote."
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