Cesare Fogliazza, l’appassionato calciofilo alla “Pane e Salame” che sa di calcio e lavora col cuore…
Cesare Fogliazza, general manager, o meglio, Deus Ex machina della Pergolettese (girone A serie C), è un calciofilo capace, appassionato, preparato, sanguigno, genuino e verace. Appartiene alla premiata, datata ma validissima e ahimè purtroppo in via d’estinzione, scuola del cosiddetto football alla “Pane a Salame” il Cesare, e alla sua scuola calcistica forgiante e premiante, tra Pizzighettone e Pergolettese, ecco si sono plasmati, forgiati, affinati tecnici quali: Roberto Venturato, Marino Bracchi (manca assai), Alessio Tacchinardi, Paolo Curti e Matteo Contini. Il sogno del Cesare da Pizzighettone? Quello di far diventare la Serie C una sorta di grande scuola per l’apprendistato calcistico, sulla sorta di quanto ha fatto, sta facendo e farà la Juventus con l’Under 23 a Torino. I suoi modelli calcistici? L’immenso Ermino Favalli, ex direttore sportivo della Cremonese e del Pizzighettone (purtroppo l’Erminio è morto, troppo presto, tempo fa) ed Ariedo Braida, ex diesse del Milan e del Barcellona, oggi general manager della Cremonese.
Nei giorni scorsi, intervenuto durante Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio con Niccolò Ceccarini, Fogliazza ha parlato del momento delicato del suo Pergo (la squadra sta vivendo un momento difficile nelle zone basse della classifica e ha appena esonerato mister Stefano Lucchini, ndr) e, interpellato ad hoc, di altre cosette calcistiche degne di nota: "Mi dispiace veramente tanto per Lucchini, però in queste ultime settimane abbiamo parlato e anche lui ha capito il momento e che questo cambio poteva starci. Credevamo ad un risultato col Fiorenzuola. Purtroppo non è arrivato e siamo arrivati a questo compromesso, non facile. Il rispetto che ho per Lucchini è immenso, anche se nel calcio senza risultati, a due mesi dalla fine della stagione, puoi cambiare soltanto l'allenatore".
Il Padova può rientrare sul Sudtirol?
Per me è difficilissimo. Una squadra che si fa tre quarti di campionato al vertice senza perdere, fino a domenica, significa che ha qualcosa in più. Avendole affrontare entrambe un mese fa, posso confermare.
Come nasce l'amicizia con Andrea Berta, direttore sportivo dell’Atletico Madrid?
Trent'anni fa. Ero a Pizzighettone, lui a Brescia con Ghirardi e poi a Parma. Un anno dopo il Parma prese Leonardi e scaricò Andrea: un giorno a Genova ha ricevuto la proposta del più grande procuratore del mondo, Mendes, di lavorare per l'Atletico. Dopo pochi mesi il presidente l'ha fatto direttore sportivo: è là da anni ed è stato premiato due volte come miglior diesse del mondo. Vado spesso a trovarlo, quando giocano in Champions. Lui poi abita qui vicino e quando torna a casa fissiamo a Crema e andiamo a cena fuori con le famiglie. Con Simeone poi ha un grande feeling, è molto legato. Anche Ancelotti vado a trovarlo con piacere.
L'Atletico Madrid potrebbe pescare ancora in Italia?
De Paul l'avevano preso già tre mesi prima della fine del campionato. Per me può succedere, magari potrebbero andare al Sassuolo dove hanno dei rapporti molto buoni....
Braida a Cremona sta funzionando.
La professionalità paga. L'avvento di Braida alla Cremonese è stata una ventata d'aria nuova: anche se non più giovane è ancora attivo e propositivo, vede il calcio diversamente dagli altri. La Cremonese è giovanissima e i ragazzi li ha presi lui. Penso ai giovanissimi forti arrivati dall'Atalanta, o Fagioli dalla Juventus.
Cos'è successo a Lucca, bomber del Pisa un pochino in difficoltà?
Alle punte capita. Era ogni giorno sui giornali, poi non so cosa sia scattato, forse anche la squadra l'ha supportato meno. D'altronde neanche Vlahovic, se non è supportato, inventa da solo ogni partita.
Chi consiglierebbe del vostro girone per una squadra di Serie A?
Sono da fare certe valutazioni... Una squadra che ha giovani interessanti è il Renate, oppure l'AlbinoLeffe ha un 2003 interessante come Doumbia.
Come sta la Serie C?
Problemi ce ne sono, devono arrivare dei segnali da chi sta sopra di noi.
Così parlò Cesare Fogliazza, dirigente con portafoglio (è un imprenditore del Pallone: ma il grano lo caccia per fare calcio) il quale, col presidente Massimiliano Marinelli, nei difficili mari della serie C, affrontando colossi, da anni mette soldi, passione, competenza e pragmatismo nel progetto Pergo.. La Pergolettese tra l’altro è un club a conduzione familiare: la signora dei conti è infatti Anna Maria Micheli, moglie di Cesare e Donna che sa fare bene il suo lavoro. Non sarà facile salvare il Pergo: ma Massimiliano, lo stesso Cesare, Anna e gli altri collaboratori, sul pezzo ce la stanno mettendo tutta. E già per questo meritano fiducia, applausi e sostegno.
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