15 aprile 2022

Con appassionata, naturale, passione, la Cantina Caleffi ha brillato, nell’Anno del Lambrusco, al Vinitaly. Prosegue la mission per l’Igt Cremona

Sette vini prodotti, ma presto arriveranno novità squarcianti, il Metodo Naturale  Ancestrale (rifermentazione in bottiglia): dal Malvasia di Candia al Lambrusco rosato, Rosso e Negar, quale sereno Mantra di riferimento, passando per l’Ancellotta, il Cabernet Sauvignon e la Grappa. Ebbene, poteva mancare la Cantina Caleffi di Spineda all’appuntamento clou del movimento enologico italiano e internazionale, vale a dire il Vinitaly di Verona? Assolutamente no e così, i Caleffi, agricoltori, sognatori, visionari, viticoltori e imprenditori agricoli sul pezzo, sono tornati in quel di Verona Fiere, dal 10 al 13 aprile scorsi e hanno lasciato il loro positivo segno.

Gentili, disponibili, ospitali, spontanei, meravigliosi, sul pezzo ed entusiasti, Davide ed Emanuele, nel padiglione Fivi (per la cronaca uno dei più vivaci dell’Expo veronese lo spazio griffato dalla Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) hanno accolto tutti per una degustazione col sorriso stampato sul viso. E le bottiglie Made in Caleffi, tutte uniche, premianti (e premiate) sono riuscite a colpire l’attenzione di chi è passato da quelle parti, emozionando. 

Particolare non indifferente: questo 2022 ormai nel vivo, dal punto di vista enologico, ecco potrebbe essere anche l’anno del Lambrusco. E i Caleffi hanno già risposto, alla grandissima, presenti.

Particolare non indifferente: la missione, intrapresa tempo fa a Spineda: cioè creare un’Igt (enologica) cremonese … sì prosegue a gonfie vele. 

Stefano Mauri


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commenti


Vittorio Foderaro

26 aprile 2022 17:54

Davide contro Golia!