Dietro "Mille" (tormentone estivo di Fedez-Orietta Berti-Lauro) la mano del cremasco Simonetta
“Mille” la canzone, cantata da Fedez, Orietta Berti e Achille Lauro, trio spettacolare, meraviglia del denso Gotha Musicale Italico, sì, con garbo e senza fronzoli fa, ha fatto e farà colore, estate, felicità e bella musica. Dietro a questo intrigante, astuto progetto musicale, si cela il lavoro di Davide Simonetta, autore, compositore, musicista e produttore, tra i più ispirati nel panorama canoro attuale. E’ come il trucco del buon mago Simonetta: c’è, non si vede e … lascia sempre il segno.
La Orietta nazionalpopolare, così ai media italici ha raccontato la sua partecipazione al “pezzone” che la vede protagonista insieme ai due colleghi illustri: “Tutto è nato da un collegamento su Instagram con Fedez, nel penultimo giorno del Festival. Insieme rappresentiamo tre generi diversi che si sono uniti perfettamente”
Co-autore (insieme a Paolo Antonacci) e produttore di questo particolare, rivoluzionario singolo (premiato con 4 Dischi di Platino e nei Festival Estivi, apprezzato, applaudito, passato in radio e in tv) dell’estate 2021 da… ripartenza, è appunto Davide Simonetta da Bagnolo Cremasco (provincia di Cremona), già (tra le alte cose) tra gli autori protagonisti un anno fa, di “Bimbi per Strada – Children”, altro successone interpretato da Fedez.
E con Davide abbiamo scambiato due chiacchiere sulla sua nuovissima produzione.
-Come è stato lavorare con Orietta Berti, la “Capinera dell’Emilia ”?
"E’ nato un grande feeling, abbiamo fatto un grande lavoro insieme in studio a Milano. Per lei avevo scritto due versioni e la scelta è caduta su quella più attinente alla sua vocalità. Mi ha regalato una bottiglia del suo vino da buona emiliana attaccata alla sua terra".
-E l’hai degustata?
"No è ancora nel mio studio. E’ un cimelio."
-Due parole su Achille Lauro?
"Ragazzo incredibile in studio con lui si è lavorato essenzialmente di notte".
Non sono mai venuti a Bagnolo Cremasco, nel tuo buen ritiro la Berti e Lauro?
"Ci siamo sempre trovati a Milano, negli studi di Fedez".
-Cosa rappresenta per te “Mille”?
"L’uscita da una zona di comfort, un bel rischio a colori, con una canzone estiva, senza sfumature malinconiche, strutturata sulla tradizione musicale degli anni Sessanta, chiaramente rivisitata in chiave moderna. In Italia i cosiddetti tormentoni estivi hanno una grande storia alle spalle, penso solo per fare un esempio a “Sapore di Sale”, poi molto dopo sono arrivati i Reggaeton, ma nella fattispecie ho preferito, stilisticamente, tornare a quarant’anni fa. E suonando tutti gli strumenti in fase compositiva del pezzo ho macinato tantissimo ascolto prima e parecchio lavoro dopo per contestualizzare il tutto trovando il giusto compromesso tra modernità e vintage. L’arrangiamento di “Mille” ha richiesto moltissime energie, ma ne è valsa la pena. Questo per quanto riguarda la mia carriera è un po’ la fase di andare oltre, di osare: prima con Fedez al Festival di Sanremo, ora appunto con “Mille”.
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