26 dicembre 2022

Lorenzo Biagiarelli e il suo menù natalizio cremonese. Chissà se Selvaggia Lucarelli ha gradito il mistico cotechino ?

Natale nonna edition, come ormai da grande tradizione. Che poi in realtà non si traduce in piatti troppo cristallizzati, perché a noi è sempre piaciuto cambiare. Nei limiti della decenza, però, a dir suo. Mentre tagliavo un pezzo di bollito mi ha raccontato, un po’ scandalizzata, della telefonata avuta con una celebre cascina del cremonese presso cui avrebbe voluto trascorrere il pranzo del 25 in alternativa. ‘Mi hanno detto che avrebbero servito roast beef e brasato, ma io a Natale non voglio mangiare roast beef e brasato! Noi si mangia arrosti o bolliti’ e in effetti è andata esattamente così, con sobrietà. 

Di primo, a parziale tradimento dei suoi affezionati passatelli, nel brodo di cappone ha buttato delle mezze maniche, un tipo di pasta ripiena della bassa, più verso il piacentino a dire il vero, che consiste in un cilindro di sfoglia all’uovo farcita di formaggio, uova, noce moscata e altre amenità, e poi tagliate a tocchi di un centimetro e mezzo grosso modo. Io le amo quindi non posso dire altro che felicità. A seguire, per i bolliti, abbiamo avuto il cotechino di Iotta, forse la gastronomia cremonese, che dopo quattro ore di cottura sembrava una scioglievole tartare di porco da far esplodere il cervello. Cappello del prete, poi cappone ripieno con il ripieno della nonna che è il mio preferito perché è molto logico: perché devi riempire della carne con dell’altra carne? Mettici pane, formaggio, uova, giusto un po’ di cotto o di mortadella per insaporire, ma la trama morbida, cremosa, spezza la monotonia proteica, per me è un trionfo.

Di dessert, l’immancabile pino della pasticceria Dondeo, cioè il dolce più perfetto del mondo: pasta sfoglia e una tonnellata di chantilly all’italiana in mezzo. Che altro serve a un dolce per esser buono? Nulla. O forse solo quel mangiarlo una volta all’anno che lo eleva, da prodotto di pasticceria ad essenza stessa delle feste, del focolare, del ritorno. Franciacorta selezionatissimo e buon Natale a tutti, anche da nonna!

Così postò via social Lorenzo Biagiarelli, Chef, Blogger, viaggiatore, scrittore e fidanzato della giornalista, scrittrice e opinionista Selvaggia Lucarelli. Chissà se la Selvaggia nazionalpopolare ha gradito il menù cremonese per il suo Natale di tradizione artigianale? 

 


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