14 novembre 2022

Timothee Chalamet e Luca Guadagnino, due artisti con Crema nel cuore che puntano all’Oscar

Racconta, o meglio, ha scritto il quotidiano La Stampa che Timothee Chalamet, l’attore con Crema nel cuore, di fatto oggi è la Rockstar del cinema mondiale 

Già, i fan adoranti preferiscono scandirne il nome «Ti-mo-thée Ti-mo-thée». Il regista che lo ha inventato, Luca Guadagnino, lo chiama Timmy, e non smette di tesserne le lodi. Ovunque vada nel mondo è accolto da ovazioni, tifo da stadio, folla che assedia l'albergo in cui dorme. Dopo l'apparizione all'ultima Mostra di Venezia, con la schiena nuda e l'abito di seta rosso fuoco, ha occupato copertine di magazine e pagine di siti.

Adesso, mentre è impegnato nelle riprese del secondo capitolo di Dune e mentre del suo film Bones and all (Leone d'Argento per la regia alla Mostra) si dice già che sia in odore di Oscar, Timothée Chalamet svela, con i suoi sguardi liquidi e allusivi, con l'aria da bambino ferito che potrebbe vendicarsi in qualunque modo, come ha fatto a trasformarsi nel cannibale più romantico della storia del cinema: Il film è principalmente una vicenda d'amore, concentrata su personaggi che vivono nell'America Anni '80, in piena epoca reaganiana, quando ai cittadini statunitensi era stata fatta una promessa che poi non è stata mantenuta. 

 Nel Midwest in cui si muovono i due protagonisti tante persone si sono ritrovate abbandonate, con ferite che ancora oggi hanno conseguenze. Lee e Maren sono giovani che combattono per trovare se stessi, il cannibalismo li separa dal resto della società, nel loro amore cercano il modo per essere accettati».

Per diventare Lee, accanto a Taylor Russell (Maren), diretto ancora da Luca Guadagnino, dopo il trionfo di Chiamami col tuo nome, Chalamet ha spiegato di essersi guardato intorno: “Credo che tutti in questi ultimi due anni, durante i periodi di lockdown, abbiano provato la sensazione dell'isolamento, dell'essere tagliati fuori. Ho capito che potevo esplorare il panorama di questo racconto proprio dopo aver sperimentato le chiusure che il Covid ci ha imposto

L'intesa con Luca Guadagnino è un sogno divenuto realtà, sia per il regista che per l'attore (ambedue ospiti di Fabio Fazio a Che tempo che fa domenica scorsa): “Ho letto la sceneggiatura nel settembre del 2020 - dice il primo - a pagina 45 appare il personaggio di Lee, a pagina 47 avevo capito che l'unico Lee possibile era Timothée. 

Ho detto subito che avrei fatto il film solo se lui ci fosse stato. Sentivo che nel mio rapporto con Timmy, nel fatto che questo fosse il mio primo film girato in America, c'era il segreto di qualcosa che mi interessava fare”.

Stessa, totale sintonia, per Chalamet: “Non sarei mai stato in grado di fare quello che ho fatto finora se non avessi incontrato Luca. Tutte le difficoltà, i provini, i rifiuti, tutto è stato superato quando Luca mi ha fatto il regalo di scegliermi per Chiamami col tuo nome.

Per me è un mentore, un grande amico, una figura molto importante nella mia vita, ha un ritmo artistico che mi coinvolge, è una roccia, mi auguro che potremo fare ancora tante altre cose insieme”.

Così parlarono, ai media italiani Guadagnino e Chalamet, artisti apprezzati e conosciuti min tutto il mondo, arrivati al successo partendo da Crema e dal Cremasco dove hanno girato il filmone “Chiamami col tuo nome”, premio Oscar alla sceneggiatura.

E ospiti del programma “Che tempo che fa” condotto da Fabio Fazio, domenica scorsa, Timothee ha riparlato del suo feeling con la terra cremasca : “Crema fa parte della mia crescita grazie a Luca Gudagnino. Mi sento a casa in Italia, questo Paese ha dato una mano alla mia carriera e gli sarò sempre riconoscente”.

Stefano Mauri


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