22 gennaio 2022

Quei violini costruiti nelle carceri

Sono stati pubblicati gli atti dell’Incontro di studio del 22 ottobre 2021 che attorno al tema “Liuteria in Carcere” ha visto confrontarsi diversi specialisti. Ad oggi sono solo due le realtà carcerarie in Italia che hanno accolto nel tempo progetti di liuteria: Cremona nel 2010 ed Opera a partire dal 2011. Nella Casa Circondariale di Cremona il progetto del laboratorio di liuteria fu gestito dal Maestro liutaio Luca Bastiani e dal prof. Gualtiero Nicolini che hanno guidato 3 detenuti ospiti della struttura cremonese nella realizzazione di una copia del violino Giuseppe Guarneri del Gesù 1734 “Stauffer”, strumento suonato in concerto a latere dell’Incontro di ottobre dalla prof.ssa Angela Alessi, docente dell’Istituto Musicale “Stradivari” di Cremona.

L’Incontro di studio ha posto al centro delle riflessioni il tema del lavoro in carcere e, più in generale, quello dell’inserimento di laboratori musicali e di liuteria nelle Case di pena. Sono intervenuti Ornella Bellezza, Garante Provinciale dei Diritti delle persone private della libertà personale e Rossella Padula, Direttore della Casa Circondariale di Cremona, che hannoricordato come l’entusiasmo per l’adesione al progetto “Liuteria in Carcere”, soprattutto da parte dei detenuti, sia stata una viva testimonianza della validità dei progetti educativi e di lavoro pratico rivolti alla popolazione detenuta e risultati fondamentali per la realizzazione della mission dettata dalla Costituzione Italiana articolo 27. Oltre alla liuteria anche diversi progetti musicali hanno animato negli ultimi anni l’offerta didattica nelle Carceri. Tra gli esempi presenti sul territorio nazionale è stato illustrato quello di Bologna che ha avuto una relatrice d’eccezione, Alessandra Abbado presidente dell’Associazione Mozart14, che in questi anni ha proseguito in ambito sociale quanto aveva ideato a suo tempo suo padre, Claudio Abbado indimenticato direttore d’orchestra. È poi intervenuta la psicologa Alessandra Mosca che ha offerto ai convenuti un excursus storico dell’istituzione carceraria in Italia e sulla sua evoluzione nei secoli.

È stato poi dimostrato come il lavoro, l’arte e la liuteria hanno certamente risvolti sul benessere e sulla salute in generale e ancor di più possono averli in persone in condizioni di libertà limitata. Ha relazionato su questi specifici aspetti Alessandra Mammano, Dirigente Responsabile dell’Unità Operativa Dipartimentale “Percorsi integrati di Prevenzione e Cura” in ATS Insubria che ha offerto numerosi esempi che hanno reso evidente quanto sia efficace il percorso dall’arte alla salute passando per l’educazione, concetto poi ripreso ed ampliato da Tiziana Zanetti, docente all’Università degli Studi dell’Insubria, che ha sottolineato come la liuteria possa costituire, anche per chi è privato temporaneamente della libertà personale, un elemento di (nuova) possibilità professionale, di apprendimento di un mestiere capace di dare o restituire dignità all’individuo prima in carcere poi nel reinserimento nella vita sociale. 

 

Ha concluso l’incontro Fabio Perrone, direttore delle attività culturali dell’Academia Cremonensis, auspicando che nuovi progetti d'arte liuteria possano essere presto riproposti nella Casa Circondariale di Cremona con una rinnovata ottica educativa e rieducativa delle persone private della libertà personale.

 


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