12 giugno 2024

Quando c'era il Supercinema (e prima ancora il Moretto e il Reale). Il fallimento della idea della Mediateca

Ancora il ricordo di una vecchia sala cinematografica. Era il Supercinema tra via Goito e via Palestro. La sala realizzata nel 1938 su progetto del perito industriale Guido Tarsetti in occasione della riforma di un altro cinema già esistente sul sito, denominato Cinema Reale-Moretto. L'accesso di quest'ultimo era su via Goito ed era gestito da Giovanni Donzelli. Poi nel 1937 il locale venne acquistato da Renzo Cavalleri e abbattutto per far posto al nuovo e lussuoso cinema: appunto il Supercinema su progetto di Tarsetti e realizzato dall'impresa cremonese Guido Carminati. 

Il Supercinema è stato a lungo un luogo di punta per vedere sul grande schermo i film del momento. Enorme la platea, grande anche la galleria (molto discreta e luogo ideale per lo scambio di effusioni durante la proiezione del film) era la sala più grande di Cremona. Lì sono passati tutti i grandi film dagli anni Cinquanta e sessanta. Imnperdibili i grandi western.

E’ il 4 maggio 2001 quando l’edificio che ospitava il Supercinema viene ceduto in concessione al Ministero per i beni e le attività culturali per la durata di 99 anni. E’ stata individuata un'area, quella compresa tra via Palestro e via Goito non lontana dalla Biblioteca Governativa, di circa 870 mq. Attraverso un partenariato con il Comune di Cremona e l'Azienda municipalizzata AEM viene acquistato l'edificio dell'ex Supercinema. La Società AemService, nel 2001, rileva la società proprietaria dell’ex Supercinema e accompagna l'iter amministrativo e progettuale che porterà alla stipula della convenzione fra Comune di Cremona e Ministero dei Beni Culturali e alla relativa concessione edilizia.

L'intervento progettuale era stato preventivato in quattro milioni di euro. Ma avviene l’imponderabile: il 24 febbraio del 2004, durante i lavori di demolizione dell'ex Supercinema, nell'adiacente Palazzo Ugolani Aschieri, edificio tra i più antichi di Cremona, si aprono ampie crepe con stacco di porzioni murarie diffuse in tutto l’edificio. I lavori vengono immediatamente sospesi e da quel momento si apre una lunga vicenda giudiziaria che porta all'annullamento del progetto di mediateca e al finanziamento del restauro e consolidamento di Palazzo Ugolani Aschieri a spese del Ministero dei Beni Culturali. Infatti la perizia dell'ing. Sandro Mossi, per conto del Tribunale di Brescia, ha messo in evidenza che i lavori commissionati dal Ministero non sono stati eseguiti secondo quanto previsto nel progetto voluto dal Comune di Cremona, ed il Ministero pertanto è stato ritenuto responsabile del danno.

Nel 2009 viene stipulato un accordo tra il Ministero dei Beni Culturali e i proprietari di Palazzo Ugolani Aschieri per il consolidamento dell'edifico, lavori che iniziano solo nel 2014. Gli interventi hanno riguardato il consolidamento della murature portanti di Palazzo Ugolani Aschieri, il consolidamento delle volte, delle scale, la connessione strutturale dei pavimenti, ed un importante struttura reticolare in acciaio di sostegno del muro perimetrale sud di Palazzo Ugolani Aschieri, che appare con grande evidenza verso lo slargo di via Goito. Nel 2017 la giunta comunale decide di intervenire con la rimozione della palizzata esistente e del ponteggio in acciaio, lo scrostamento e il rifacimento dell'intonaco della parete ovest, il ripristino di una parte della pavimentazione interna all'area (250 mq), il ripristino, previa demolizione delle parti ammalorate, di tutto il marciapiede adiacente l'area e prospiciente le vie Goito e Palestro, nonché la realizzazione di un impianto di illuminazione. L’intenzione è quella di realizzare uno spazio pubblico che consenta la sosta e l’incontro, con dotazioni minime e provvisorie in attesa di una sistemazione definitiva.  Nel 2019 la piazzetta viene intitolata a Mario Coppetti: un luogo di aggregazione, con panchine smart, gazebo, punti ombreggiati e un murales a tema cinematografico come sfondo, secondo le intenzioni dell’amministrazione comunale. Purtroppo il risultatio è davanti agli occhi di tutti. 

Purtroppo niente più cinema nè mediateca ma uno slargo anonimo (intitolato allo scultore e patriota Mario Coppetti) e il ricordo di vecchie pellicole. 


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commenti


ennio serventi

12 giugno 2024 14:46

Al Supercinema ho sicuramente visto il primo nudo seno femminile. Era quello di Clara Calamai nel film "La cena delle beffe".
Fra gli indimenticabili Gionni Ghitar ma sopra tutti "Il tesoro della Sierra Madre"

Marzio Arisi

12 giugno 2024 14:54

Che bello quando un tempo uscivi di casa...andavi in centro....quattro vasche....occhi sulle nostre belle vetrine di negozi aperti....una bella pizza...e via al cinema...Corso, Italia, Padus, Supercimena, Roxy, Filo...e poi a casa in tutta tranquillità!
Ora se vuoi andare al cinema esci, prendi la macchina, vai alla multisala, mangi e ti accontenti di quello che mangi, un bel giro in una anonima galleria e poi a casa sperando che nessun idiota venga a darti fastidio nei parcheggi...ma che bella vita!
E chi ringraziamo?

Betty

12 giugno 2024 15:33

Perfettamente d’accordo 👍

Fernando

13 giugno 2024 09:27

Sono qua che li aspetto gli idioti del parcheggio

Ferrante Pedroni

13 giugno 2024 09:11

L’obrobrio causa l’incompetenza quanto è venuto a costare alla collettività (pagati dallo stato, dal Comune, dall’AEM) ?
E nessun benemerito responsabile a cui dedicare l’obrobrio.
Meriterebbe una lapide con indicate le somme buttate alle ortiche.