28 novembre 2024

Quella porta Venezia del 1912 con il palazzo Manes in gusto floreale appena costruito all'angolo con il Vecchio Passeggio

La splendida fotografia illustra un aspetto della vecchia porta Venezia d'inizio Novecento (1912 circa), senza auto e con carri e carrozze che andavano e venivano dalla via Brescia. Il nome come si legge sulla cartolina è ancora quello antico, come era stato chiamato nel 1891 il borgo sorto da tempo fuori da porta Ognissanti. Poi nel 1927 il nome è stato cambiato in piazza Francesco Crispi (segretario nella spedizione dei Mille, nemico della Francia e amico di Bismark, già primo ministro di idee liberali ma di metodi violenti fino alla legge marziale). Dopo la Liberazione, nel maggio 1945 la Giunta Municipale nominata dal CLN cambiò il nome in piazza Libertà. Ma, come ricorda il professor Gianfranco Taglietti, nè Crispi nè quello attuale di Libertà sono mai entrati nell'uso corrente dei cremonesi per i quali la piazza è sempre quella di "porta Venezia". Il palazzo inquadrato nella fotografia all'angolo dell'attuale viale Trento e Trieste (ma allora si chiamava ancora Vecchio Passeggio) è Palazzo Manes per il quale qualche anno fa ci fu una feroce polemica e la Sovrintendeza decise di vincolarlo per impedire cappotti o altro. Palazzo Manes, come il suo gemello palazzo Narizzano sul fronte opposto di porta Venezia, è opera dell’architetto Cornelio Bregonzio, autore di altri edifici Liberty come l’albergo San Giorgio, che per le decorazioni a cemento si servì di Emilio Santi, un tecnico del cemento cui si deve gran parte delle decorazioni di gusto “art nouveau” ancora presenti in città. Il palazzo risale al 1910, ma non era mai stato vincolato prima, da cui la legittima preoccupazione da parte della Soprintendenza, che andasse perduta una delle più interessanti testimonianze di gusto floreale nella particolare interpretazione riscontrata a Cremona.

M.P.


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