14 marzo 2021

25 marzo 1891, 130 anni fa moriva un grande cremonese: Stefano Jacini

Il 25 marzo cadono i 130 anni dalla morte di un grande italiano, un grande cremonese: Stefano Jacini nato a Casalbuttano il 28 giugno 1826 e morto a Milano il 25 marzo 1891. A Casalbuttano Jacini ha voluto essere sepolto. E' stato uno dei grandi artefici del nostro Risorgimento ma soprattutto uno degli artefici del nostro stato unitario. Ministro dei Lavori Pubblici con Cavour, La Marmora e Ricasoli, fu agricoltore e uomo di studi. La sua preparazione lo portò alla grande "Inchiesta agraria" (dal 1877 al 1885) nella quale rivelò al Paese la sua economia rurale ma anche le arretrate condizioni dei contadini. La sua prima scuola fu proprio a Casalbutttano dove la sua famigliia si era trasferita fin dal Seicento. Sia come scuola di agricoltura, sia come impegno civico (sempre presente nei consigli civici e fu anche consigliere provinciale). Il padre volle per lui e i figli un'isitruzione svizzera per una decina d'anni fin quando dovette rientrare in quanto gli austriaci proibirono ai loro sudditi frequentassero scuole straniere. Si laureò in Legge all'Università di Pavia. Da subito si avvicinò a Cavour e divenne poi ministro e preparò l'Unità d'Italia e la guerra del '66 con La Marmora che portò all'annessione del Veneto. Fu contrario al trasferimento della capitale a Roma ritenendola troppo sbilanciata a sud e che dovesse essere solo capitale simbolica ma che la sede dei ministeri dovesse essere Firenze.

Jacini va ricordato anche perchè diede vita al potenziamento delle ferrovia, volle il traforo del Gottardo. Fu conservatore nello spirito ma innovatore nei metodo.


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commenti


Lucia

27 marzo 2021 13:47

Chi svolgeva incarichi di governo nel 1800 per la maggior parte era laureato .
Nel 2000 non è così .
Come siamo scaduti ......
Povero paese ........