25 febbraio 2021

Settembre '47, quel whisky della Garbo al bar Giardino

Era il settembre 1947, Cremona era uscita dalla guerra con tanti lutti e distruzioni. La città cercava faticosamente di tornare alla normalità. Era stata un'estate molto calda. I cremonesi per cercare refrigerio se ne andavano al Po (al Pennello o in bicicletta di là dal ponte) e verso sera tornavano in città magari per prendere qualcosa in gelateria o seduti al bar Giardino del cavalier Rancati, il top dell'epoca. Tra la Galleria e i Giardini c'era infatti questo splendido bar caffè gestito dal papà di quello che diventerà uno dei grandi giornalisti cremonesi, Gino Rancati, uomo di gran classe, alla Stampa, poi al Giorno e infine alla Rai di Torino.

Ai primi di settembre del '47 a un tavolino di quel bar, sola, con il suo autista-guardia del corpo di colore in divisa in piedi vicino a lei, stava seduta Greta Garbo, la Divina così chiamata per il suo fascino misterioso Era proprio lei, la star di Hollywood, quella di Gran Hotel, e di Anna Karenina. Vestita di scuro, occhiali scuri. Il macchinone americano era parcheggiato quasi all'angolo di via Solferino, verso corso Matteotti. La divina probabilmente arrivava dall'amata Costa Azzurra e stava rientrando al nord Europa. Davanti a lei un bicchiere. Non si sa cosa avesse bevuto ma è probabile un whisky, magari pronunciando al cameriere quella frase che nel 1930 la rese famosa recitando per la prima volta in un film sono “Anna Christie” con quella scena indimenticabile in cui pronuncia la sua prima battuta: “Dammi un whisky, con ginger ale a parte, e non essere tirchio, tesoro”. Il film le valse la prima nomination all'oscar. Sulla stampa ricordava l'episodio diversi anni fa Osvaldo Goldani, indimenticato presidente dell'Avis e per 54 anni direttore del primo giornale avisino d'Italia, “Il dono del sangue”. “Era vestita di scuro, occhiali scuri. A pochi metri di distanza, come una sentinella, stava il suo autista in una lussuosa divisa. Era un uomo di colore, alto e prestante”. L'attenzione l'aveva già attirata la macchina americana parcheggiata dall'altro lato dei giardini. Una piccola folla si era radunata a vedere quell'auto così diversa dai marchi italiani. Ma anche Greta Garbo non passò inosservata, qualcuno la riconobbe. Si creò un capannello vicino al suo tavolino. “Quando Greta Garbo si accorse di essere osservata, si alzò di scatto, fece un cenno all'autista- guardia del corpo che pagò la consumazione e poi via, verso la macchina. Qualcuno accennò a un applauso – ricordava ancora Goldani – ma la macchina si mise in moto e a garn velocità imboccò corso Matteotti verso Porta Venezia”.

Greta Garbo ero lo pseudonimo di Greta Lovisa Gustafsson. Era nata a Stoccolma il 18 settembre 1905 ed è morta a News York il 15 aprile 1990. E' stata la prima grande diva di Hollywood sia del muto che del primo sonoro.


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