5 gennaio 2024

Cremaschi, centrodestra, cittadini desiderosi di cambiare dopo anni di centrosinistra: il leghista Andrea Bergamaschini, è un tipo interessante

“La politica non è una scienza, come molti signori professori s'immaginano, ma un'arte”.
L’arte del fare politica è un mezzo con cui bisogna saper affrontare un confronto costante con le persone, ma soprattutto con se stessi. Si soffre molte volte l’inclinazione al cambiamento, da cui deriva spesso una visione negativa che ci porta ad un’analisi della realtà distorta da quella che è realmente.
Il saper governare, ti porta si alla responsabilità di saper amministrare la cosa pubblica e il bene comune, ma l’arte del fare politica è fatta soprattutto di sensazioni, di saper governare la percezione e l’emozione del cittadino.
Di quello s’innamora l’elettore.
Buon 2024 a tutti!”

Così postò il Berga, consigliere comunale d’opposizione, quota Lega Lombarda a Crema. Ah … Cremaschi, centrodestra (da anni alla ricerca del candidato giusto per tornare alla guida della capitale del Granducato del Tortello), cittadini desiderosi di cambiare dopo anni di centrosinistra: sì, il leghista Andrea Bergamaschini (l’autore del post), è un tipo interessante.


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commenti


Manuel

5 gennaio 2024 17:45

Il Berga sarà interessante, fors’anche simpatico, ma per le mie capacità, il pensiero espresso risulta contorto, cervellotico; a qualcun’altro parrà junghiano, ma io volerei più basso.
Tentando di leggere tra le righe, mi sembra che il sofismo nel collocare la politica tra arte e scienza abbia strategia sinuosa, subdola e finalità psichedeliche. Che poi si sia dimenticata, abbandonata la tradizione, necessità di stare tra la gente ed ascoltare, questo è vero e sconcertante, nonostante la rivoluzione dei media. Importante pure la sensibilità nel cogliere sensazioni, percezioni, emozioni popolari, ma bisogna poi capire come meglio sfruttare il talento: Hitler è uno degli esempi storici di tali istrioniche doti e, almeno per me, veicolate in modo negativo. Per restare ai giorni nostri e considerare realtà più contenute, provinciali, mi viene in mente Morisi come esempio di infido, geniale Merlino che, per un po’ d’anni ha rimestato trame e strategie, obnubilando cervelli a favore del signorotto di turno ed anche in questo caso non promuovendo un’elevazione sociale dell’uomo... ma qui il Berga conosce meglio di me l’argomento e obiettare il contrario può risultare più semplice.