"Mentre Trenord tagliava corse, il compenso dell'amministratore delegato lievitava fino a 568 mila euro annui": l'amara riflessione di Piloni (Pd)
Un top manager da 568 mila euro l’anno. Questo il tutt'altro che trascurabile stipendio di Marco Piuri, amministratore delegato di Trenord, l’azienda che gestisce il trasporto su ferrovia in regione, azienda che ogni pendolare cremonese conosce fin troppo bene. Fare polemica sarebbe fin troppo facile: i disservizi e i problemi delle ferrovie sono cosa più che nota e ormai "notizia" quotidiana. Certo è che un simile stipendio (frutto anche di corposi aumenti in tempi recenti) a fronte di tanti disservizi, può far discutere.
Di sicuro la notizia ha strappato una riflessione a Matteo Piloni, consigliere regionale del Pd, che in una lettera inviata in redazione osserva: "E’ notizia di questi giorni che l’amministratore delegato di Trenord Marco Piuri, che è anche direttore generale di FNM (Ferrovie Nord Milano), l’azienda regionale di trasporto ferroviario, ha ottenuto nel corso degli ultimi due anni aumenti molto consistenti del suo compenso annuale. In virtù di questi due ruoli, del secondo in particolare, il top manager del nostro sistema ferroviario regionale percepisce oggi, tutto compreso, 568mila euro, con un aumento consistente nel corso del 2020, l’anno nero della pandemia”.
Prosegue Piloni: “Non abbiamo dubbi sulla correttezza formale della definizione di questa cifra, ma ci chiediamo se sia stato opportuno aumentarla addirittura in un anno orribile per il trasporto pubblico, durante il quale le aziende di trasporto sono state fortemente sostenute dai contributi straordinari pubblici perché profondamente in crisi”. Insomma, argomenta il consigliere regionale, “mentre a Trenord piangevano miseria e tagliavano corse, il vertice vedeva lievitare il proprio compenso. Non c’è bisogno di chiedersi che cosa ne pensino i pendolari, ma credo che nessuno se ne sia preoccupato”.
L’incremento, aggiunge l’esponente del Pd, “è dovuto sostanzialmente a un bonus di oltre 200mila euro, assegnato non da Trenord, ma da FNM. L’importo è legato all’aver concluso con successo alcune acquisizioni societarie, in particolare di aver portato a termine l’integrazione di Milano Serravalle, la società autostradale che gestisce un tratto della A7 e le tangenziali milanesi, che possiede quote rilevanti nella Brebemi e nella Tem, la tangenziale esterna di Milano”.
“Ma come - si domanda dunque Piloni -, il manager che deve far funzionare la mobilità sostenibile, quella ferroviaria, viene premiato perché integra una società autostradale che fa profitti sul transito di auto private e Tir? Io credo che in Regione Lombardia, che controlla FNM e quindi Trenord, non ci sia un’idea né un progetto di mobilità sostenibile. Anzi, che non ci sia proprio un’idea di mobilità per la Lombardia dei prossimi anni”.
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commenti
gigi
4 maggio 2022 16:26
e una vera vergogna!
François
4 maggio 2022 19:24
Questo manager (sic) è conteso dalle ferrovie svizzere, tedesche e francesi, vogliamo farcelo scappare? Per scongiurare una simile disgrazia propongo di raddoppiargli il compenso in modo tale da assicurarci in eterno il servizio ferroviario più efficiente d'Europa.
Daniro
5 maggio 2022 07:17
Se gli dovessero togliere una quota di emolumenti per ogni ritardo o disservizio che si sono avuti e avvengono sulla Mantova-Milano, compreso lo scandaloso stato delle vetture, il signore in questione probabilmente dovrebbe versare una quota a titolo di indennizzo.