21 marzo 2022

Agosto 1954, mai vista Cremona così. Un film dell'Archivio Luce sulla nostra città. Lo straordinario commento di Alfredo Puerari

Poco più di dieci minuti che emozionano. Immagini straordinarie di una Cremona che non c'è più. 1954, quasi settant'anni fa. Un racconto scritto dal professor Alfredo Puerari che è la narrazione di una storia. Un documento da far conoscere e da conservare tra le cose più care di chi ama questa città dal cuore antico. Vedrete i colori, la gente di ogni età, le case, i monumenti, le cose che vi hanno raccontato e che non ci sono più. L'uomo con l'organetto dalle parti del vecchio ospedale, il gelataio con il suo carretto a forma di cigno, un suonatore di tromba in straada canòon, i bambini che escono vocianti dalla Realdo Colombo, tutte le strade con i sassi, il parroco di Sant'Agostino che porta la comunione a casa Groppali accompagnato dai chirichetti che reggono l'ombrellino, il campo di calcio improvvisato a Santa Lucia,  via Manini con l'erba, il chiostro di Sant'Abbondio con le piante e tanto altro. Il tutto montato e musicato con una delicatezza straordinaria e il filmato sembra, in alcune parti, ispirato a "La Strada" di Fellini girato nello stesso anno, il 1954. Lo ha trovato il nostro Marco Bragazzi all'Istituto Luce che sta digitalizzando tutto il suo straordinario archivio. Lo proponiamo ai lettori di Cremonasera.(m.s.)

“Il tempo ha fissato un'atmosfera, stabilito il colore di un ambiente”.

Il ragazzino gioca solitario con un pallone nella piena calura estiva, la porta di gioco, immaginaria ma di un valore storico e umano unico, è il retro della chiesa di Santa Lucia, quella Santa alla quale, qualche mese dopo, quello stesso ragazzino scriverà una accorata e sentita lettera nella speranza di poter ricevere, magari, un pallone nuovo; va bene la lettera ma cerchiamo di non rovinare a pallonate il retro di quella piccola perla della storia cittadina. Il gelataio ha il carretto a forma di cigno, si muove rapido lasciandosi inseguire dai bambini usciti di corsa poco prima, forse ad uso della cinepresa, dalla scuola Realdo Colombo, è estate e si vede dalla luce e dai papaveri disseminati nei dintorni dei profili cittadini.

Parafrasando il filmato nel 2022 potrebbe venire in mente Il ragazzo della via Gluck di Adriano Celentano, con l'erba che viene sostituita dalla città, una canzone triste che racconta quei cambiamenti nei profili cittadini non sempre piacevoli. Il trombettista, in una sorta di solitario assolo tra le vie deserte, accompagna la piccola processione che, dalla chiesa del Santo Patrono di Cremona, si infila di fronte a Sant'Agostino, uno dei chierichetti si ricorda che l'ombrello bianco va richiuso quando si entra da un portone. Siamo nei primissimi anni '50, la Cremona era quella di un'arte e di un colore, quello tipico del cotto cremonese, che trova spazio nei secoli del Rinascimento per offrirsi, attraverso una macchina da presa, in tutta la sua bellezza poco dopo la Seconda Guerra Mondiale. Si vede una via Aporti con le case con colori tenui, tutte le strade che partono dal Duomo rigorosamente con i ciottoli. Il filmato a colori, in un periodo dove al massimo esisteva il bianco e nero nelle pochissime case dotate di un televisore dato che la Rai aveva cominciato la programmazione pochi mesi prima, è una rarità assoluta così come la rarità di una troupe cinematografica in città, una macchina da presa che era presente per far vivere quei colori citati da tutto il mondo.

C'è tutta Cremona in quei 10 minuti di riprese, una Cremona da vedere, da vivere e raccontata con poche ma precise frasi da una voce narrante che richiama il calore di quei tetti con i colori. I caratteri della città ci sono tutti, dai contadini che lavorano nei campi poco fuori le mura ai meccanici che, in mezzo alla strada, aggiustano una delle poche automobili che giravano in città 70 anni fa, il grande fiume che scorre sornione detta il tempo delle stagioni chiamando al lavoro altre persone, lavori quasi del tutto spariti oggi. Stradivari e i violini non vengono citati, non è un paradosso ma, almeno sulla carta, gli oltre 2000 anni di storia cittadina ne avrebbero di cose da raccontare, basterebbe saperle vedere. Gli angoli e le viuzze sono quei particolari che, spesso, gli stessi cremonesi dimenticano insieme ai colori che raccontano una storia vecchia ma sempre moderna e unica, una storia che sarebbe bello poter far rivivere ai cittadini e ai turisti.

Il film è raccontato da una voce narrante che legge un testo di Alfredo Puerari (soggetto e sceneggiatura): una lezione di storia, poesia e cremonesità. La regia è di Franco Boffa e Domenico Bernabei, in alcune scene sembra di rivivere la poesia di Fellini. La casa di produzione è Opus Film.  Il titolo originario è "Antica provincia".

 

Marco Bragazzi


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commenti


Primo Luigi Pistoni

19 marzo 2022 11:48

Stupendo...non ho altre parole

Guerrino

19 marzo 2022 14:42

La presentazione è bellissima. Come si fa a vedere il filmato

Pasquino

20 marzo 2022 00:05

Una città bellissima e il suo verde oggi molto ridimensionato e trascurato

Edda Giovannetti

20 marzo 2022 08:40

Presentazione straordinaria, per 5minuti sono ritornata indietro in un tempo meraviglioso dove ci si accontentava di poco e eravamo Felici.

Jeppetto

21 marzo 2022 10:39

Complimenti al ricercatore Sig. Marco Bragazzi, se ha tempo sarebbe fantastico vedere altri filmati così suggestivi. Ho mandato il link anche ad amici di Milano, che sono nati a Cremona, e sono rimasti incantati! ☺

Dimitri Musafia

21 marzo 2022 11:46

Grazie! Un incanto!

Dnidny

22 marzo 2022 16:44

Emozionante! Ricordi a valanga...
E' grande il valore di queste pubblicazioni.
Cremona Sera = Cremona Cultura 📑

Edgardo Bertoli

26 giugno 2022 11:20

Bellissimo, rivivere la mia infanzia nei luoghi tanto cari. Di Straduvari e dei violini non se ne parla perché allora a Cremona si era persa una certa memoria. Solo con l'apertura della scuola di liuteria (primi anni 60) si è cominciato il rilancio. Allora c'era solo un negozio di strumenti musicali e spartiti oltre che dischi(78 giri) :" la Cartomusica". Qualcuno si ricorda? Grazie del filmato. Mi ha emozionato. Cremonese da 55 anni a Milano